Pocapaglia è un bellissimo paese in provincia di Cuneo immerso nel verde ed abbarbicato in cima ad una montagna.

Una famosa masca, tale Micillina, figura di strega a metà tra storia e leggenda, nacque a Barolo e prese marito a Pocapaglia.

Copio da internet dal sito "Streghe famose" la storia della masca Micillina , così come viene riportata anche da altre numerosissime testimonianze.

Vissuta a metà del Cinquecento, Micillina fu bruciata come strega dopo un regolare processo, ma su di lei sopravvivono ancora molte leggende.

Si dice che uccideva gli uomini fulminandoli con lo sguardo, deformava i bambini, gettava il malocchio, colpiva animali.

Il marito, disperato, usò metodi correttivi piuttosto energetici.

Un giorno, dopo un'ultima energica bastonatura, la cacciò di casa. Micillina, pensò di vendicarsi chiamando il diavolo in suo aiuto; Satana non si fece attendere e le suggerì la vendetta: la strega si recò al campo dove lavorava il marito e diede una scrollatina all'albero su cui lui era arrampicato e diventò vedova. Micillina diventò sempre più abile nelle sue fatture: un giorno se la prese col fornaio del paese. A quei tempi il forno era comune e il fornaio passava nelle case a prendere l'impasto per farlo cuocere. Chiamò per tre volte Micillina, ma lei non si fece vedere. Il fornaio tornò al suo forno e poco dopo morì.

Micillina continuò a fare fatture, finchè un giorno fu arrestata e costretta a confessare le proprie colpe al padre inquisitore e al podestà. Fu condannata al rogo. Mentre si avviava al luogo del supplizio, l'aria si riempì di strani miagolii e di un vociare confuso, mentre gomitoli di corda cadevano attorno alla strega.

"Attaccati Micillina" gridavano invisibili masche con voce stridula, ma Micillina non poteva agguantare i fili perché il prete che la seguiva la cospargeva di acqua benedetta. Fu bruciata sul "Bric d'la masca Micillina", un grosso masso cosparso ancora oggi di macchie rossastre quelle del sangue della strega, che né il tempo né la pioggia hanno potuto cancellare.

Ma con la morte della strega i guai a Pocapaglia non finirono: nacquero pulcini che invece di pigolare emettevano un metallico stridore; per le campagne vagava un rospo viscido e immondo di dimensioni enormi, che grugniva come un maiale; i montoni diventavano mostri dalle corna smisurate, che fischiavano come serpi. Secondo i contadini, erano le masche che cercavano vendetta per non essere riuscite a salvare dal fuoco la Micillina.

E' cosa risaputa a Pocapaglia: l'asino fischia e il padrone raglia!

E. F.