E’ viva in moltissime zone di montagna in Veneto e Trentino la tradizione della Festa di San Giovanni. Ancora si festeggia nelle nostre montagne, in Austria, in Germania e coincide con il solstizio d’estate, che cade nella notte fra il 21 e il 22 giugno, inizio dell’estate.Quest’estate ai primi di luglio ho passato una settimana a Dobbiaco (Toblach) nel Trentino Alto Adige, sopra Cortina e vicino a San Candido. Alle porte dell’Austria.
Al Centro c’è la Parrocchiale di San Giovanni e su un piccolo terrapieno a ridosso della Chiesa c’erano dei cartelloni esposti con grandi foto di fuochi accesi qua e là sulla montagna.
Erano foto all’imbrunire. Immagini della notte di festa per San Giovanni Battista.
La festa cade il 24 giugno, è la cristianizzazione di antichi riti propiziatori contadini del Nord Europa. Di origine celtica, come dice Elena. La festa del Dio Sole. Durante il solstizio, il Sole, visto dalla terra, è al suo punto più alto (l’ombra cade perpendicolare al terreno). Da oggi in poi, mentre il sole è al suo culmine e la natura e nel suo pieno rigoglio, succede che il sole in realtà inizia di giorno in giorno a calare e raggiungerà il punto più basso il 22 dicembre col solstizio d’inverno, inizio dell’inverno.
In natura tutto è polare. E il momento di maggior vitalità esteriore (il sole) è polare al momento di maggior vitalità interiore… della terra (il seme, cioè il sole nella terra).
D’estate la terra ha già fatto nascere e fiorire quanto racchiudeva in se, l’ha protetto, nutrito, portato a maturazione. Le sue energie sono… fuori, nella natura.
D’inverno le sue energie sono rientrate, la terra non è morta, sta recuperando sali minerali, sostanze. E’ vivacissimo lo scambio con i minerali d’inverno,
Nella notte fra il 21 e il 22 giugno c’è un momento di sospensione, tutto è nato… e tutto può morire. Basta un temporale, un fulmine, a distruggere il raccolto.
Nasce così la leggenda dei “fuochi fatui”. C’è chi racconta da sempre che… durante la notte, sulla montagna si accendano fuochi improvvisi, la natura “si anima”.
Gli abitanti della montagna festeggiano, pregano da millenni. Accendono fuochi, accolgono e condividono questo momento con la natura. Lo ricordano e lo spiritualizzano, auspicando un buon raccolto… la continuità della vita.
Leda
Edited by - ledacossu on Nov 14 2003 15:56:38