"STORIA DI ANNA"
- prima parte -
- Introduzione -
Mi interessava l'evoluzione della donna nei secoli, la sua forza e il suo coraggio per emergere dal ruolo relegatole da sempre.
Mi sono documentata ed ho scritto diversi racconti, immaginando una donna: Anna, raccontando la sua vita in varie epoche, fino a nostri giorni.
- ANNA NELLA PREISTORIA - IL PALEOLITICO -
Nella Preistoria la vita dell'uomo era dura, difficile.
Nel Paleolitico, vivevano in società nomadi e si mantenevano con la caccia , a cui pensavano gli uomini e la raccolta di erbe, frutta, radici, compito delle donne che avevano un ruolo molto importante.
Era estate e Anna sapeva tutti i cicli riproduttivi delle piante, glielo aveva insegnato la madre, le donne del gruppo la seguivano nella raccolta, portandosi sulle spalle i bambini.
Quella sera, Anna era particolarmente stanca, la giornata era stata faticosa, calda e il raccolto abbondante.
L'indomani, il gruppo , compresi gli uomini, sarebbe ripartito, in cerca di altri siti in cui vivere per un po' di tempo e fare scorta di provviste per l'inverno.
Prima di addormentarsi, Anna pensò che era tempo di avere una famiglia, un uomo e dei bambini.
Le donne, in quel periodo, non avevano molti figli, era alta la mortalità infantile, poi i lunghi cammini e la scarsità di cibo, impedivano loro di avere accumuli di grasso, necessari per una gravidanza.
Anna era alta, snella, agile: durante il giorno percorreva 30-40 km. insieme alle altre donne, dovevano procurare il cibo, cucinare e lavorare le pelli.
Da poco era sorto il sole, una fioca luce illuminava il sentiero, il gruppetto iniziò il cammino, piano, in silenzio, i bambini dormivano ancora sulle spalle delle donne.
Gli uomini portavano le scorte di cibo, avevano parecchi kilometri da percorrere, lunghi e faticosi , anche pericolosi, avrebbero incontrato animali feroci da combattere.
Dopo mesi di marcia, finalmente arrivarono a destinazione: la vallata era stupenda, nuovi campi e boschi, freschi ruscelli, selvaggina e nuove erbe da scoprire.
Di sera, le donne si riunivano e discutevano delle nuove scoperte e delle proprietà delle piante , facevano dei "riti magici" e si raccontavano leggende e storie da tramandare di madre in figlio.
La donna più anziana aveva poteri, ritenuti "magici", era "lo stregone" del gruppo: con le sue pozioni, guariva i malati, si riteneva che avesse un legame con le divinità.
Anche la maternità era vista, dall'uomo, come un evento magico, tutto merito della donna: nella simbologia primitiva, il triangolo era associato alla donna e ai riti legati alla fertilità.
Passarono diverse stagioni, eventi tragici ma anche belli, Anna si era innamorata e aveva due bambini, un maschietto e una femmina.
Il maschietto aveva sei anni, era forte e robusto come il padre che seguiva, con gli altri uomini, nella caccia ai grossi animali.
La bimba aveva quattro anni e rimaneva con la mamma, la aiutava nella raccolta delle erbe e ad accudire i piccoli animali.
Nel pomeriggio tutte le donne si riunivano e lavoravano i filati e le pelli per realizzare tessuti e indumenti per l'inverno, ormai alle porte.
In questi anni avevano cambiato vari luoghi per vivere, ormai era sempre più forte il desiderio di fermarsi in un posto e rimanervi.
- "IL NEOLITICO" -
Gli uomini formarono dei villaggi, dedicandosi all'allevamento e alla caccia.
Le donne dovevano badare alla prole e alla casa, c'era maggior cibo a disposizione, non dovevano più viaggiare.
Questa sedentarietà permise alle donne di avere più figli.
Anna aveva avuto sei figli, ma due erano morti appena nati, solo i più forti resistevano, se nascevano d'inverno, le probabilità di sopravvivere erano scarse.
Superare l'infanzia ed arrivare all'adolescenza era un traguardo a cui non tutti giungevano, c'era la selezione naturale.
La vita apparteneva ai più forti e sani.
Avendo più figli da accudire, Anna non si occupò più del lavoro nei campi e rimaneva a casa a tessere, filare e preparare da mangiare.
Questa estromissione dalla vita produttiva, fece in modo che Anna e le altre donne della tribù, non facessero più parte della gestione della comunità.
Gli uomini erano fuori a caccia, già da diversi giorni, le donne del villaggio, erano indaffarate con i figli e a tessere stoffe, Anna si sentiva sola e pensò di riunire tutte le donne.
Quella sera si rirovarono tutte a raccontarsi i fatti della giornata; quando c'erano gli uomini, diventava quasi impossibile ritrovarsi, il lavoro era tanto.
Il mattino dopo, all'alba, il cielo era rosso all'orizzonte e si sentiva un vociare lontano.... uno scalpitio.
Anna corse fuori e guardando, in lontananza, vide come una nuvola di polvere....alzarsi verso il cielo, all'improvviso capì e ...gridò: - Son tornatiiii!!! Donne....!!!! -
In un attimo le donne si ritrovarono fuori e correvano verso il sentiero, già si vedevano le sagome degli uomini e degli animali catturati.
Il ritrovarsi, dopo tanti giorni di lontananza, esplose in una gioia incredibile, la caccia era stata abbondante e per l'inverno c'erano scorte abbondanti, quindi bisognava festeggiare.
Mentre i bambini, ancora insonnoliti, uscivano dalle dimore, tra le urla e le risate si iniziò a ballare e cantare......era l'alba di una nuova vita.
(continua)
Grazy