ORIZZONTI DI VETRO
Con la testa appoggiata
sulla venata finestra,
rimiro
la lontananza dei miei pensieri
che indifesi scivolano come lava
su onde di ghiaccio.
Osservo lievi uccelli
che inutili
gridano
al vento
le loro ansie
e disegnano arterie celesti
di soffici sfere.
Osservo caduchi alberi
contorcere
le dita stanche
nel tenere le ultime foglie
che fuggono via per sempre.
Osservo bimbi felici
sfiorarsi
tra i muri
delle vie strette
fatte di cose e gente trafitta.
Osservo l'orizzonte
assiepato
dietro il confine
come un animale ferito
che si nasconde
e si circonda di sguardi indolenti
perduti sui limpidi bordi del nulla.
Francesco
Milano, mar2dic03