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 25 Concerto di Bimbi
 Francesco, bambino maldestro
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luisa camponesco
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Inserito - 04/01/2004 :  13:07:58  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Francesco bambino maldestro

C’era una volta, in cima alla collina un grazioso paesello chiamato Scacciaguai , era un villaggio molto particolare , infatti tutti quelli che vivevano lì erano felici e fortunati.
La sua fama aveva raggiunto anche la città più vicina e allora chiunque avesse problemi bastava soggiornasse qualche giorno alla locanda Vistagioiosa perché tutto si risolvesse in un baleno . Tutti facevano affari d’oro , dal fornaio al barista e il sindaco era il più contento di tutti , infatti quando arrivavano i turisti sorrideva sfregandosi le mani, anche perché la locanda era di sua proprietà . In poco tempo il paese si ingrandì molte coppie si sposarono e molti bambini nacquero.
Anche in casa del signor Bentivoglio nacque un bel bambino lo chiamarono Francesco . Era proprio bello ma quando emise il suo primo vagito un grosso vaso di fiori cadde dal davanzale . La cosa lasciò tutti alquanto stupiti, mai prima d’ora era accaduta una cosa simile, ma la gioia per quel bimbo era tale che tutti se ne scordarono subito.
Col passare del tempo però le cose peggiorarono , camminando a carponi il bimbo ruppe il vaso di cristallo regalo di nozze dei genitori, poi giocando con una candela bruciò l’atlante geografico preferito di papà. I famigliari incominciarono a preoccuparsi , gli incidenti erano diventati ormai quotidiani, ma Francesco pareva non curarsene più di tanto , a lui non importava che il pollo bruciasse nel forno, o la bottiglia dell’olio si rovesciasse sul pavimento, anche Mizzu, il gatto di casa , gli girava alla larga.
Quando incominciarono le scuole , il primo giorno , scoppiò un furioso temporale e scoperchiò il tetto dell’edificio. Ben presto incominciò a spargersi la voce che fosse proprio Francesco a portare guai . Anche i forestieri incominciarono a subire le influenze negative , il commendator Burberoni non concluse più affari , la signora Berenice perse la sua collana di perle per non parlare di tutti gli altri.
Così ben presto tutti lasciarono la locanda per tornarsene in città dicendo che il paese ormai portava sfortuna. Il sindaco preoccupato convocò il consiglio comunale
- Qui bisogna correre ai ripari altrimenti dovremo cambiare nome al paese
- Tutto è cominciato da quando è nato il figlio dei Bentivoglio - disse un consigliere
- Allora andiamo tutti a casa dei Bentivoglio e diciamo quello che pensiamo – soggiunse il sindaco
A casa Bentivoglio, Francesco si era appena rovesciato addosso il caffè macinato e rotto due tazze e se la rideva allegramente quando suonarono alla porta.
- Francesco vai subito in camera tua a ripulirti – disse la mamma mentre andava ad aprire la porta. La signora Clara fu sorpresa nel vedere tutto il consiglio comunale , sindaco in testa .
-Signora dovremmo parlare a lei e a suo marito – il sindaco stropicciava nervosamente il cappello fra le mani
- accomodatevi , chiamo mio marito
Li fece accomodare nel salotto , il sindaco si rivolse ai consiglieri
- Chi glielo dice?
- Il sindaco sei tu quindi è giusto sia tu a parlare – e tutti commentarono favorevolmente la proposta del consigliere Perbelli
Già pensò il sindaco fra sé e sé , tutte le gatte da pelare toccano a me , proprio in quel momento apparvero i coniugi Bentivoglio . Dopo essersi raschiato la gola incominciò
- signori voi sapete bene come il nostro paese si sia aperto al turismo in questi ultimi anni e quanto benessere abbia portato
- venga al sodo – disse il signor Claudio
- ecco….. ehm ……. Si vocifera che da quando è nato vostro figlio Francesco tutte le sventure si siano abbattute sul paese – finalmente era riuscito a dirlo
- cosa vorrebbe dire? – il signor Claudio si stava arrabbiando – che è colpa di mio figlio se il paese va in malora? Non mi dirà che crede a questa storia!
- No no per carità , ma sa com’è la gente , se voi , …..per esempio andaste in vacanza, diciamo per un mesetto ……… naturalmente a spese del comune ……..
- Basta così – tagliò corto il papà di Francesco mentre li invitava ad uscire – e grazie della visita.
Intanto senza che nessuno se ne accorgesse , Francesco aveva seguito la conversazione da dietro una porta . Era tutta colpa sua pensava , la sua goffaggine portava sfortuna , doveva far qualcosa, non voleva che mamma e papà fossero costretti ad andare via. Così quella notte , quando tutti dormivano, prese il cappottino , il berretto , si riempì le tasche di merendine e uscì dalla casa.
La notte era fredda ma era deciso, senza lui , non ci sarebbero più stati problemi.
Si incamminò verso la strada principale , la luna era oscurata dalle nubi , si fece coraggio e andò avanti. Dopo aver camminato per un bel po’ si sedette , per riposare, quando sentì qualcuno canticchiare , poco dopo apparve una vecchietta avvolta in un enorme scialle verde , con un cesto di vimini al braccio.
Quando la donna vide Francesco si fermò di botto.
- Cosa fa un bambino a quest’ora sulla strada? Dovresti essere a casa, lo sanno i tuoi genitori che se qui?
Francesco si strinse nelle spalle
- no, non l’ho sanno , sono scappato – gli sfuggì un singhiozzo
l’anziana signora si sedette vicino al bambino, e gli circondò le spalle con un braccio
- vuoi parlarne?
- Porto sfortuna ecco , sono un bambino che porta sfortuna
La donna sorrise.
- non esistono bambini o persone che portino sfortuna, vieni con me .
Lo prese per mano e lo condusse con sé per un sentiero in mezzo al prato. Nel frattempo la luna si era affacciata ed illuminava il paesaggio , le lucciole , come piccole luci intermittenti apparivano e sparivano fra i cespugli
- guarda – disse la vecchietta – ecco la vera magia di questo luogo , la pace che si assapora su queste colline e soprattutto quello che c’è qui dentro – si mise una mano sul cuore – che dà fiducia alle persone e che fa sembrare che tutto si possa risolvere nel migliore dei modi . Qui le persone si ritrovano , ritrovano sé stesse riesci a capirmi bambino?
Francesco scosse la testa
- Io sò che prima andava tutto bene e adesso no
- Adesso ritorna sulla strada e non muoverti di lì mi raccomando, aspetta - poi la donnina si allontanò col suo cesto di vimini cantando sommessamente
A casa Bentivoglio intanto Clara si svegliò presa da una strana inquietudine e andò a controllare nella cameretta di Francesco. Il grido svegliò tutta la casa, il signor Claudio raggiunse la moglie
- Francesco non c’è – continuava a ripetere.
Il padre per tutta risposta si vestì in fretta ed uscì di casa . Incominciò a chiamarlo a gran voce , bene presto tutto il paese si svegliò .
- Ma cosa succede? – chiese il sindaco indispettito
- E’ scomparso Francesco il figlio dei Bentivoglio - gli disse la moglie – vai a dargli una mano a cercarlo . Senza troppi complimenti gli porse scarpe e cappotto
Anche alla locanda si accesero tutte le luci
- Non si può più nemmeno dormire ora in questo paese - brontolò il commendator Burberoni. Ma quando gli spiegarono il motivo di tanto baccano si unì anche lui nella ricerca del bambino. Si ritrovarono tutti sulla strada principale muniti di torce elettriche , si organizzarono in gruppetti e si divisero per la ricerca . Quella era una notte davvero strana , le persone incominciarono a parlarsi , a chiamarsi , il commendator Burberoni si guardava attorno meravigliato .
- non ho mai visto lucciole in questa stagione , ma guardate sono straordinarie

Ma di Francesco neppure l’ombra , quando………..
- eccolo è qui! – tutti lo circondarono con evidente sollievo . I genitori erano troppo felici per parlare e per ringraziare.
Qualcosa di nuovo e di bello però era successo perché il giorno seguente si ritrovarono tutti nella locanda a commentare l’avvenimento come vecchi amici.
- Tutto sommato penso di fermarmi ancora un po’ in questo paese – disse Burberoni
- Io ho trovato la mia collana , che sciocca era finita sotto il letto – replicò Berenice
Tutti si misero poi a discutere e intanto nella casa dei Bentivoglio , Francesco spiegava le ragione della sua fuga
- Figlio mio – disse il padre abbracciandolo – noi saremmo morti di dolore
La notte seguente Francesco si svegliò sentendo cantare, andò alla finestra e vide la vecchia signora che lo salutava con la mano e poi col suo cesto di vimini andarsene chissà per quale luogo.
Il paese ritornò quello di sempre, prospero e con turisti sempre più numerosi in cerca di un po’ di pace e serenità fra gente cordiale e generosa.
E Francesco?
Francesco continuò tranquillamente ……………………….a combinare guai

Edited by - luisa camponesco on 07/07/2005 08:31:26

   
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