Ciao Grazia,
In aggiunta a quanto hai scritto riporto quanto riportato da alcuni media "nostri concorrenti" proprio sul nuovo renzo e lucia.
Dal Resto del Carlino.it
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2004/01/12/5090414
TV & POLEMICHE
"Promessi sposi"
Lucia è senza veli
Domani e mercoledì, su Canale 5, va in onda 'Renzo e Lucia', nuova miniserie di Francesca Archibugi tratta liberamente dal romanzo di Alessandro Manzoni. La protagonista (nella foto con 'Renzo') appare nuda
ROMA, 12 GENNAIO 2004 - Si chiama "Renzo e Lucia", ma nessuno si aspetti una nuova versione televisiva de "I Promessi Sposi", dopo quelle di Sandro Bolchi e Salvatore Nocita.
Perche' nella miniserie in onda domani e mercoledi', in prima serata su Canale 5 (prodotto dalla Tpi di Guido e Maurizio De Angelis per Mediaset e interpretato da Michela Macalli, Stefano Scandaletti, Stefano Dionisi, Stefania Sandrelli, Paolo Villaggio e Laura Morante), il romanzo di Alessandro Manzoni non e' raccontato fedelmente come era accaduto nelle precedenti trasposizioni televisive, ma e' utilizzato come manuale a cui "ispirarsi liberamente", provando anche ad immaginare Renzo, Lucia e don Rodrigo prima e nel momento in cui le loro vite si incrociano.
Come conferma Francesca Archibugi che, oltre a dirigerlo, lo ha scritto con Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi: "Non abbiamo fatto una rilettura de 'I Promessi Sposi', ma un'operazione che, per primo, fece lo stesso Manzoni, fingendo che questo fosse un manoscritto ritrovato e scrivendo un romanzo basato su storie vere.
E' come se fosse un film apocrifo da un romanzo. Anche perche' 'I Promessi Sposi' e' un romanzo talmente vasto, profondo e complesso che si posso trovare fili diversi per film diversi. Se ne potrebbero fare almeno tredici-quattordici: dal lato storico, da quello religioso, da quello della vita quotidiana. Noi abbiamo voluto fare un film di relazioni emozionali tra i personaggi. E non abbiamo certo strappato delle pagine al libro, ne abbiamo solo estratto il nostro snellissimo film, basato su un sentimento forte che abbiamo trovato proprio nel romanzo: quello di due ragazzini cui il loro amore cade addosso come una maledizione".
In "Renzo e Lucia", prosegue la Archibugi, "tutti i personaggi sono importanti" e i ricchi sono tutti (o quasi) psicopatici. Primo, fra tutti, don Rodrigo che trasforma in ossessione una semplice infatuazione per una giovane contadina "solo perche' e' l'unica cosa che non riesce ad avere", come sostiene il suo interprete Stefano Dionisi.
Ancora la Archibugi afferma di avere fatto "un'operazione sicuramente meno violenta di quella che fece Manzoni facendo parlare toscano i suoi contadini lombardi. Noi siamo tornati indietro, abbiamo riportato il '600 ad un secolo vero e i nostri protagonisti parlano lombardo come prima che Manzoni risciacquasse i panni in Arno".
Manzoni, per la regista, "e' di tutti, non solo del mondo cattolico che ha voluto mettere sopra al romanzo la sua mano. Manzoni bigotto mi fa arrabbiare. Lui nasceva illuminista, e' diventato cattolico con la ragione.
Lucia non e' un santino, ma un personaggio sperimentale".
Che, in "Renzo e Lucia" appare anche, per una breve sequenza, completamente nuda davanti ad uno specchio "ma solo perche' volevamo far capire la sorpresa che Lucia prova nel vedersi per la prima volta in uno specchio che era un oggetto per ricchi".
Francesco Scardamaglia aggiunge: "La nostra idea era quella di fare una sorta di 'Shakespeare in love' con 'I Promessi Sposi'. Il romanzo e' senza idillio, ma noi volevamo raccontare la storia dei tre personaggi. Il romanzo di Manzoni puo' essere visto come il romanzo della provvidenza o come quello delle relazioni fra i personaggi: noi abbiamo scelto questa seconda strada". Mentre il ruolo dei due protagonisti e' stato assegnato a due debuttanti (o quasi), quello della Monaca di Monza e' stato affidato a Laura Morante.
Che dice: "Quando me lo hanno proposto, non volevo farlo, perche' avevo il ricordo di un personaggio tetro, senza luce. Ho accettato quando ho saputo come loro lo vedevano: con la monacazione forzata che l'ha quasi portata alla follia, un personaggio pieno di luci e ombre. Che esercita il potere per mancanza di amore, pieno di rabbia".
A vestire i panni di don Abbondio, invece, e' stato Paolo Villaggio: "I Promessi Sposi e' un romanzo che fa paura, non c'e' niente di piu' punitivo che leggerlo. E don Abbondio e', forse, il personaggio piu' famoso della letteratura italiana. Ma non e', come sembra, un uomo tremebondo: e' molto intelligente e conosceva molto bene il potere degli spagnoli".
Girato tra il Lago di Como ed una Milano ricostruita tra Mantova e Cremona, "Renzo e Lucia" e' costato otto milioni di euro. Il responsabile della fiction di Mediaset Guido Barbieri parla di "un appuntamento importante per noi. E' una produzione che abbiamo tanto atteso. Ci confrontiamo con il romanzo per eccellenza della letteratura italiana, ma con importanti innovazioni".
Dal Corriere di Como
http://www.corrierecomo.it/frm_articoli.cfm?ID=44230
Promessi sposi 'comaschi'
IL FONDO
di Dario Campione
La curiosità, l’indignazione, la sorpresa. Sono i sentimenti che percorreranno molti di noi, domani sera, al termine della prima parte di “Renzo e Lucia”, il film che Francesca Archibugi ha tratto dai “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. A distanza di oltre un anno e mezzo dal termine delle riprese (in parte effettuate in Altolago, a Sorico e a Gravedona) e dopo non poche vicissitudini, legate soprattutto al mancato acquisto dei diritti del film, promesso in un primo momento alla Rai e poi finito su Canale 5, lo sceneggiato approda finalmente sul piccolo schermo. Le scelte di stile, ma soprattutto l’idea alla base della rilettura del romanzo (la terza nella storia della tv italiana), faranno discutere. E molto. La regista, insieme con gli sceneggiatori Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi, ha deciso di raccontare cosa accade “prima” che la passeggiata di Don Abbondio venga bruscamente interrotta dai Bravi. Perché, cioè, Rodrigo perda completamente la testa per la giovane tessitrice lariana. E perché Renzo, incapace di comprendere i motivi che hanno indotto l’odioso signorotto a mettersi di traverso contro le nozze, arrivi ad accusare Lucia di aver spinto lo stesso Rodrigo ad agire in quel modo. Gli autori ipotizzano una relazione tra il nobile e la ragazza, immaginano una serie di incontri precedenti tra i due. E dipingono, come dice lo stesso Scardamaglia, «un Rodrigo non convenzionale, ma veramente innamorato di Lucia», un uomo soltanto apparentemente forte e spavaldo, attraversato in realtà, come chiunque altro, da «insicurezza e paura di vivere». Il romanzo della provvidenza diventa il romanzo della passione. Con “Renzo e Lucia”, dice la Archibugi, «abbiamo voluto raccontare quanto l’amore in fondo consoli e spesso sia l’unico, irragionevole, motivo di vita». Nessuno, a questo punto, gridi allo scandalo. Nessuno invochi il tradimento. La reverenza, la devozione non sono, nel rapporto tra cinema e letteratura, un dogma. Tutt’altro. «Lo scrittore - diceva Alberto Moravia - è un artista. Il regista è un altro artista, che si esprime con mezzi differenti. Non puoi chiedergli fedeltà al romanzo, se è bravo sarà un artista originale e se è originale sarà infedele». Ciò vale anche e soprattutto per i “Promessi Sposi”, l’opera che tutti hanno letto a scuola e di cui tutti conoscono il finale. Ogni nuova rilettura disegna lo scenario del proprio tempo e ne evidenzia la complessità. È anzi un modo straordinariamente efficace di misurare il peso del passato mettendolo in relazione con il presente. Guardiamo “Renzo e Lucia” senza voltarci indietro.
Adnkronos
http://www.adnkronos.com/IGNDispacci/20040112/ADN20040112164410.htm
TV: ARCHIBUGI, LUCIA APPARE NUDA MA FICTION E' PER TUTTI
Roma, 12 gen. (Adnkronos) - Una ''trasposizione televisiva del tutto arbitraria'' dai 'Promessi sposi' di Alessandro Manzoni. Nella quale, ad esempio, i due giovani si baciano prima del matromonio e dopo fanno l'amore. E poi Lucia appare per un attimo completamente nuda quando meravigliata si guarda per la prima volta davanti ad un grande specchio che la ritrae tutta intera. Ma anche una fiction scritta per la tv, che tiene ben presente il rispetto per il pubblico televisivo che e' differente da quello cinematografico. Dunque, ''un prodotto assolutamente televisivo che puo' essere visto da tutta la famiglia''. La regista Francesca Archibugi parla cosi' del suo 'Renzo e Lucia', che Canale 5 trasmette in prima serata, domani e mercoledi'. (Nik/Cnz/Adnkronos)
La provincia di Cremona
http://www.laprovinciadicremona.it/index.asp?id=1799&sezione=CULTURA_SPETTACOLI&edizione=20040108
‘Renzo e Lucia’ arriva in tv
Martedì 13 e mercoledì 14 in onda il film di Francesca Archibugi
di Barbara Caffi Un cast d’eccezione, un romanzo che da sempre si legge a scuola e che ha segnato la cultura italiana, una storia avvincente e ‘scardinata’ rispetto all’originale: il Renzo e Lucia di Francesca Archibugi sicuramente farà discutere. Nato per la tv e corredato inizialmente da molti problemi produttivi, il film in due puntate approderà la settimana prossima — il 13 e il 14 gennaio — su Canale 5, fiction di punta della nuova stagione Mediaset. L’opera è stata parzialmente girata a Cremona e la sua protagonista, l’esordiente Michela Macalli, ha studiato a Crema.
Nata a Treviglio e residente a Caravaggio, Michela oggi studia storia dell’arte all’Università di Milano e la sua avventura cinematografica è cominciata «per gioco» proprio nei corridoi dell’artistico. Archibugi, infatti, cercava un volto nuovo, una ragazza lombarda che incarnasse l’eroina manzoniana. Qualche foto a scuola, un successivo provino a Milano, infine quello definitivo a Roma e poi la telefonata che ha cambiato (ma neppure troppo) la vita a Michela. Nel film, la ragazza è stata affiancata da Stefano Scandaletti (Renzo), Stefania Sandrelli (Agnese), Paolo Villaggio (don Abbondio), Stefano Dionisi (don Rodrigo), Laura Morante (la monaca di Monza) e Gigio Alberti (il Griso, capo dei bravi). Le riprese sono state effettuate nella primavera del 2002. Archibugi ha privilegiato i luoghi manzoniani — un film tratto dai Promessi sposi non può certo prescindere da «quel ramo del lago di Como» —, ma anche Cremona e Mantova, che hanno prestato i loro centri storici (quasi) intatti alla storia ambientata nel Seicento. Il film è stato prodotto da Guido De Angelis e si avvale oltre che della sceneggiatura di Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi della bella scenografia di Guido Quaranta, già premio Oscar per Camera con vista di James Ivory. La celebre vicenda dei Promessi sposi per Francesca Archibugi è solo un pretesto narrativo. La regista de Il grande cocomero e Mignon è partita ha infatti puntato molto proprio sul personaggio di Lucia, innamorata di Renzo, certamente, ma non indifferente al fascino ambiguo di don Rodrigo, che ha il volto bello e maledetto di Dionisi. «Quello che ci interessava raccontare — ha detto la regista è una storia d’amore più credibile, più reale. Lucia, e non può essere altrimenti, verrà sedotta dall’ambiguità di don Rodrigo, dalla sua ricchezza, ma capirà che è un uomo nevrotico, che ha un’anima nera: lo sente subito che è un uomo da fuggire». «Lucia — ha ammesso Michela Macalli parlando del suo personaggio — mi sembrava una ragazza irreale: troppo condizionata dalle persone che aveva attorno, mi appariva una priva di personalità. Nel film è stata pensata in modo diverso, resa più reale e contemporanea». Anche l’attrazione che la giovane prova nei confronti di don Rodrigo — l’elemento nuovo di Francesca Archibugi che certamente sconvolgerà chi cerca una lettura filologica — non scandalizza la giovane attrice: «Trovo abbastanza normale — ha detto — che una ragazza giovanissima possa essere turbata e lusingata dalla corte di un uomo bello e potente. Mi pare improbabile che, sia pure innamorata di un altro, resti del tutto indifferente».
zapping.it
http://zapping.35mm.it/magazine/gossipsingola.xtml?id=10056
Gli insoliti "Promessi sposi"
La rilettura dei "Promessi sposi" di Francesca Archibugi ( in onda il 13 e 14 gennaio su Canale 5) incuriosisce sotto molti aspetti. La storia si è arricchita di nuove sfumature rispetto alle interpretazioni precedenti, come ad esempio il fatto che Lucia, pur amando Renzo, tuttavia non rimane insensibile al fascino del potente Don Rodrigo. "La sceneggiatura mi ha subito appassionato - spiega la regista -si basa su un'idea avvincente ed evocativa: parte da una specie di antefatto della storia, cercando di estrapolare dal romanzo le motivazioni dei personaggi. Così la chiave è psicoanalitica, giocata sul triangolo amoroso tra i due giovani e Don Rodrigo" (Fonte: Tv Sette)
corsera.it
http://www.corsera.it/modules.php?name=News&file=article&sid=20040112163817
Lunedì, 12 gennaio
TV, AL VIA 'RENZO E LUCIA' DELLA ARCHIBUGI: LA PRIMA FICTION 2004 DI CANALE 5
''Non voglio parallelismi con il romanzo di Manzoni, la nostra e' solo una rilettura''. La regista Francesca Archibugi prende subito le distanze dai possibili confronti tra il suo 'Renzo e Lucia', la prima fiction Mediaset del 2004 e 'I promessi sposi' di Manzoni.
Roma, 12 gen. (Adnkronos) - ''Non voglio parallelismi con il romanzo di Manzoni, la nostra e' solo una rilettura, del resto lo stesso Manzoni aveva inventato la sua storia basandosi su vicende vere. La nostra trasposizione televisiva e' da intendersi soltanto come un film apocrifo tratto da un romanzo''. La regista Francesca Archibugi prende subito le distanze dai possibili confronti tra il suo 'Renzo e Lucia', la prima fiction Mediaset del 2004 che andra' in onda domani e mercoledi' in prima serata su Canale 5, e 'I promessi sposi' di Alessandro Manzoni, dal quale il film per la tv e' stato liberamente tratto. Nel cast Stefano Dionisi, Laura Morante, Stefano Scandaletti e Michela Macalli.
La storia dei due innamorati piu' celebri della letteratura italiana e' stata riscritta dagli sceneggiatori Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi che hanno lavorato su una prospettiva diversa immaginando Renzo, Lucia e don Rodrigo prima e nel momento in cui le loro vite si incrociano. ''Da un romanzo cosi' profondo e complesso -aggiunge la regista che firma la sua prima fiction tv- chiunque potrebbe trarne un film, mettendo in evidenza il lato storico piuttosto che il lato religioso. Il nostro e' un film di relazioni interpersonali tra i personaggi; resta inteso che ovviamente non abbiamo strappato le pagine del testo di Manzoni, noi abbiamo semplicemente desunto dal romanzo la nostra storia, restituendo ai due 18enni, Renzo e Lucia, e al giovane signorotto don Rodrigo, le loro emozioni''.
La Archibugi ci tiene a prendere le distanze anche da chi vorrebbe etichettare la fiction come una 'lettura in chiave moderna' di un testo antico: ''Penso che la modernita' delle emozioni e' universale -dice- Mi sono documentata bene sull'epoca e trovo che c'e' una notevole similitudine tra l'Italia del '600 e il terzo mondo di oggi con le sue guerre fratricide e il fanatismo religioso. A tal proposito penso che l'operato di individui feroci che agiscono nel nome di Allah sia non solo paragonabile al fanatismo religioso che imperava nel nostro paese a quell'epoca ma forse, per tanti versi, anche meno truculento''.
''Ci ho messo almeno due mesi a convincermi di realizzare 'Renzo e Lucia'. Anche perche' non avevo un buonissimo ricordo di quando avevo letto il romanzo a scuola -osserva ancora la regista- penso infatti che sia sbagliato farlo leggere agli studenti del ginnasio, non e' un romanzo adatto per quindicenni, per capirlo ed apprezzarlo al meglio ci vuole una certa maturita'. Io ho trovato, grazie agli sceneggiatori, il mio percorso maturo di lettura, un percorso emozionale che non avevo trovato invece nel testo originale. Sono stata affascinata -continua la Archibugi- dall'opportunita' di ridare una psiche a Lucia, un personaggio che il Manzoni aveva paragonato alla 'Luce di Dio'''.
''E' da notare -osserva- che Manzoni era all'epoca del suo romanzo un profondo devoto, pur essendo figlio dell'illuminista Beccaria, quindi non solo illuminista egli stesso ma anche spregiudicato, negli ultimi anni della sua vita poi si e' convertito alla religione ma e' stato per lui un atto della ragione non un passaggio bigotto ma anzi piuttosto intellettuale. Ecco qualcuno avrebbe potuto trarre un film da questo punto di vista, forse non tanto per la tv quanto per il cinema, io invece ho preferito mettere in risalto il lato narrativo aggiungendo la luce dell'emozione''.