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colibrì
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Inserito - 15/01/2004 : 15:11:45
Può accadere per caso di rileggersi. E può accadere di non riconoscersi più. Imbattersi in una traccia che si era lasciata tempo prima e non riconoscere più la propria impronta. Nella vita quotidiana le riflessioni, le parole, volano. Esiste una sorta di ecologia dei pensieri: la natura fa in modo che la memoria non trattenga tutto, e questo è un bene. Ma quando un pensiero estemporaneo, un’emozione legata a un momento particolare, rimane intrecciata nelle maglie di un disco fisso può capitare di vedere l’autoritratto... di un altro pittore! È qualcosa con cui sempre più dovremo confrontarci, immersi in questa immane rivoluzione del modo di comunicare che è legata al world wide web. Ne può nascere qualcosa di inedito. Riscoprendosi così impietosamente diversi si può provare disagio, repulsione, timore, ma anche una sorta di tenerezza che accompagna dolcemente per le vie serene dell’umiltà, così liberanti anche se così apparentemente amare. Ora si scorgono bene vicino alle nostre orme quelle di un viandante di cui non avevamo percepito la presenza al momento del nostro camminare: il Tempo che Passa. E così, eccole lì le nostre parole, a volte ingenuamente addormentate su una fiducia che poi sarebbe stata tradita, o rabbiosamente aggrappate a una convinzione che poi si sarebbe polverizzata, o pessimisticamente rinchiuse in un buio che invece sarebbe stato squarciato da una luce potente. Piccola creatura con sogni smisurati, ritrovi un te stesso che vorresti ridimensionare, nascondere, cancellare, distruggere, annientare per sempre ... medicare, comprendere, perdonare, abbracciare. Si impara perfino ad amarlo quel lontano se stesso “diverso da noi” e forse in questo strano modo si impara a ridurre le distanze anche con gli altri mille e mille “diversi da noi”. Che insospettate sfide riserva l’avventura della comunicazione... colibrì
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anahiti
Villeggiante
Italy
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Inserito - 18/01/2004 : 18:02:40
panta rei...tutto scorre, tutto si modifica, tutto diviene, a volte non si riconosce, ma si cambia, in meglio o in peggio, sarebbe veramente triste e limitativo pensare di rimanere sempre gli stessi! è bello osservarsi, deviare percorsi sbagliati e guardare soddisfatti le metamorfosi che subiamo, per migliorarci e andare avanti a testa alta.Anahiti |
Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 18/01/2004 : 18:42:08
di Elena FiorentiniCome siamo come eravamo Pensavo anch'io che non potesse essere altro che così,un continuo mutamento, una continua evoluzione, poi a un certo punto ho avuto l'impressione di essere sempre quella, immutabile,identica, come quando avevo cinque anni o tre anni...Sono i percorsi culturali,le esperienze maturate che ci fanno assumere atteggiamenti diversi e allora,rileggendoci,ad esempio, scopriamo come siamo e come eravamo, le nostre differenze nei vari periodi della nostra esistenza, ma nel nostro intimo abbiamo determinate caratteristiche, solo nostre, forse come le impronte digitali.... Ci sono anche le malattie o i grandi dolori che possono cambiarci, ma nella essenza, mi sento di dire, malgrado tutto, che sono sempre la stessa. C'è qualcun altro che ha avuto le stesse mie sensazioni? Probabilmente gli psicologi avranno dibattuto a fondo questi argomenti. Elena Edited by - Elena Fiorentini on 18/01/2004 18:54:24
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lola
Cittadino
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Inserito - 18/01/2004 : 19:12:38
sono d'accordo con Anahiti, gli eventi ci modificano,il tempo può cambiare il nostro modo di agire o quello in cui sorridiamo, tutto é come un fiume che scorre e si porta via elementi superflui o belle speranze una volta base di un carattere o stato d'animo. Ma mai rinnegare ciò che siamo stati anche se questo talvolta può imbarazzarci perchè frutto di emozioni passate. è sempre importante ricordare come tutto valga la pena di essere scritto (se esiste l'impulso) e vissuto per poi poterci rileggere, e amare di nuovo, soffrire ancora, ridere di noi stessi, vivere mille volte e mille ancora la nostra vita per scoprirla in ogni cambiamento e in ogni lacrima. e sempre, esserne fieri.lola |
falug
admin
Italy
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Inserito - 18/01/2004 : 20:51:40
Se penso al singolo individuwo, allora credo che si possa cambiare anche molto, se si ha l'umiltà di imparare dall'esperienza. La saggezza è ancora ritenuta una virtù degli anziani, proprio perchè dovbrebbero aver imparato e cambiato la propria iniziale visione della vita. Purtroppo sappiamo che i giovani non accettano di far tesoro dell'esperienza degli anziani e quindi continuamente l'umanità fa un passo in avanti e subito dopo un passo indietro; così, fra noi e l'uomo delle caverne c'è una differente conoscenza tecnico-scientifica, ma nessuna differenza del sentire e del fare. Falug |
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