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detective Hayes
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Inserito - 22/01/2004 : 15:45:06
Salve a tutti! Inizio questa discussione per sfogarmi un po' e chissà per avere qualche consiglio su come comportarmi riguardo una situazione che mi disturba un po'. Premetto che sono felicemente fidanzata da 2 anni e quasi 8 mesi, non sono una bellezza da urlo... anzi a volte penso di non essere notata dai ragazzi (anche se ho quasi 30 anni, continuo a chimare i miei coetanei "ragazzi"). Veniamo al dunque. Nel mio condominio c'è un signore solo di almeno 50/60 anni... e da qualche tempo fa battute (o forse sarebbe meglio dire avance) strane nei miei confronti. Ha interesse a sapere se sono fidanzata o no (complice anche la portiera... curiosa a livelli quasi patologici)... mi riempie di complimenti sul fatto che sono bella (io sorrido e ringrazio, ma solo x gentilezza... visto che in questo momento mi sento tutto tranne che bella!!!). Oggi c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Voleva fare uno scherzo alla portiera, dicendo che "c'eramo messi insieme" (parole testuali)... io scioccata!!! È pazzo, pensavo... mentre cercavo di non rispondere male... e infatti non l'ho fatto!! Sono stata gentile ed educata... spiegando che avevo fretta... ma lui, niente. Mi ha trattenuto chiedendomi se poteva invitarmi al cinema!! Shoc n°2. Ho rifiutato elegantemente ribadendo la mia fretta. E lui: "ma in cosa ti stai laureando..." domanda idiota... credo che lo sappiano tutti nel mio condominio che sono già laureata!!! Io mi spiego e lui continua a domandare... cosa penso di fare come lavoro... posso fare la ragioniera (una laureata in matematica non ne sa nulla di ragioneria!!)... e roba simile... insomma... alla fine sono riuscita a scappare... ma sono rimasta profondamente turbata dall'intera faccenda!! Ho chiamato il mio ragazzo. S'è preoccupato. Mi ha detto di starne alla larga (ovviamente) evitare anche di salutarlo x evitargli di attaccare di nuovo bottone con me... e mi ha consigliato di parlarne con i miei!!! L'ho fatto... l'ho raccontato a mia madre e mio fratello. Lei vuole dirlo alla portiera e non a mio padre (prima che poi lui ci litiga... e finisce male)... Adesso mi sento strana... un attacco d'ansia si impadronisce di me ogni qualo volta che penso di dover uscire o rientrare a casa da sola... e una sorta di tristezza x non avere il mio ragazzo vicino mi attanaglia... Spero che qualcuno legga questo mio sfogo, questa mia angoscia... e mi possa consigliare qualcosa da fare. Baci a tuttiUn sorriso, Titty
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detective Hayes
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Inserito - 22/01/2004 : 15:46:44
Ci sono errori di battitura... scusate... mi sento strana.Un sorriso, Titty |
luisa camponesco
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Inserito - 22/01/2004 : 16:45:46
Purtroppo. oggi, molti uomini pensano che la gentilezza sia una forma di incoraggiamento. Capisco perfettamente il tuo stato d'animo, ho provato anch'io qualcosa del genere, ma posso assicurarti che fin'ora hai agito per il meglio, sei sempre stata gentile ma determinata, continuare su questa strada a mio parere è la cosa migliore la faccenda potrebbe benissimo sgonfiarsi da sola. Cortesia, fermezza e determinazione, ritengo comunque "inqualificabile" il comportamente della portinaia. Fatti coraggio Titty, purtroppo con certe persone ci dobbiamo convivere , in particolare se vivono nel nostro condominio e non capiscono quando è ora di finirla. Ti sono vicinaLuisa Edited by - luisa on 22/01/2004 16:47:18 |
detective Hayes
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Inserito - 22/01/2004 : 17:06:56
Grazie Elena, grazie Luisa... grazie x i vostri incoraggiamenti. Grazie di essermi accanto... grazie davvero di cuore a tutti gli amici di concerto... a volte mi sento così sola... il mio ragazzo non è qui con me... e mi sento così tremendamente sola. Grazie a tutti di esserci! Un bacio...Un sorriso, Titty |
Grazia
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Inserito - 22/01/2004 : 17:14:04
Che brutta situazione!Anch'io al tuo posto non saprei cosa fare, comunque penso che l'indifferenza sia la miglior cosa da fare, rimanendo te stessa. Purtroppo, come dice Luisa, certi uomini scambiano la gentilezza per incoraggiamento e ancor di più ne approfittano se vedono la ragazza da sola. Un uomo invecchiando dovrebbe essere più saggio...invece...quando si comporta così diventa solo ridicolo! Forza e coraggio, vedrai che tutto si risolverà Ciao, con affetto, Grazy |
rosa blu
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Inserito - 22/01/2004 : 18:34:27
Cara Titty, a me è capitata una cosa simile qualche anno fa. Per me uscire di casa , era una vera ossessione... Ricordo che "lui" era un vigile del mio quartiere e si appostava vicino casa per controllare le mie uscite. Quando poi, logicamente uscivo, per compere, per le necessità quotidiane, mi seguiva dovunque andassi, lasciando anche il suo lavoro. Una sera, ricordo, me lo trovai davanti, e prendendo coraggio gli dissi in tono deciso che se continuava l'avrei detto a mio marito. Niente, continuò, allora disperata lo dissi a Giuseppe, mio marito. Lui, andò al comando dei vigili e denunciò la cosa. Da quel giorno non l'ho più visto. Nel mio caso fu necessario la maniera forte. Secondo che tipi di persona con cui hai a che fare. Tu prova a fargli capire con gentilezza e in tono così, "soft" che il tuo fidanzato è geloso e che quindi non gradisce che tu ti intrattenga a parla re con uomini... Prova, poi vedi, se la cosa si fa insistente, fatti aiutare. Vedrai, tutto si risolverà nel migliore dei modi!! Io sono un'impulsiva e quando ci vuole anche aggressiva e se l'avessi tra le mani gliele direi di tutti i colori!!!! Certi uomini più che invecchiano......Saluti rosa blu
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steph
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Inserito - 23/01/2004 : 13:31:50
titty, lo scherzo è bello quando dura poco, se l'anziano non l'ha capito con le buone maniere, ora arrivano i paroloni.. Magari ti senti ansiosa, nervosa... perchè hai paura che quello posso farne una strage unga, e quando sarai sola con lui, posso guardarti male... non lo so, ma è lui che se l'è cercata, e lui che paga le conseguenze, te hai il tuo ragazzo, la tua famiglia che ti stanno vicino, lui a quanto pare, non ha nulla. Stai tranquilla... |
leda cossu
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Inserito - 24/01/2004 : 19:52:53
Ci sono libri che a forza di averli per casa li sentiamo nostri... anche se ci sono solo prestati, così i cd (una volta erano i dischi). Per questo non si dovrebbe mai prestarli pena non vederseli più restituire. Dove nasce la confidenza, l'appartenenza? Forse con l'abitudine. Non solo per gli oggetti, anche per le persone. Quando i comportamenti non trovano una comune misura, quando la confidenza ispira l'avvicinamento, ma non sa ritrarsi di fronte al disagio altrui, ad un diniego... certamente qualcosa non va. Maleducazione, prepotenza? Forse, anche possesso forse. Persino un pezzo di terra se posseduto per vent'anni può far invocare "L'uso capione", cioè una specie di diritto all'uso... per sempre. Anche nell'amore è così, riteniamo ci appartenga una persona anche se non ci siamo più insieme. Ne critichiamo le frequentazioni, ci sentiamo feriti per successivi amori... il possesso va oltre l'amore. Ma dove finisce il senso della misura? Quando c'è disagio, turbamento, sofferenza... forse non dovremmo abituarci. Che fare? Cosa inventare? Ho sempre amato viaggiare, avevo pochissimi soldi e viaggiavo anche da sola, per raggiungere amici, andare a convegni... in autostop. E per darmi un alone di intoccabilità dicevo di recarmi solo alla successiva città... in modo che il mio ospite non si abituasse alla mia presenza, non avesse il tempo di progettare nulla e poi dicevo di essere figlia di un commissario di polizia, uno in gamba, intelligente e cattivissimo. Funzionava, mi guardavano strano, un po' circospetti. E se tu trovassi un'amico poliziotto che ti venisse a prendere in divisa? Che si facesse vedere dalla portiera? A volte le fantasie trovano il loro naturale confine davanti alla legge, o almeno ad un'immagine di regole... non ultima la buona creanza. Ma anche un discorso chiaro può andar bene, magari davanti al tuo fidanzato, o a qualcuno che ti può essere testimone ed avere anche una bella stazza fisica, o essere autorevole come persona, un discorso del tipo (pensato prima con calma): "guardi, per favore non mi rivolga la parola, non mi fa piacere. La confidenza la riservo agli amici e noi non lo siamo". "Stia al suo posto, lei non ha ancora capito che non mi fa piacere che lei mi dia troppa confidenza". Stesso discorsetto, sempre accompagnata, alla portiera: "Signora, ma lei lo sa che il suo è un lavoro delicato? Che la prima regola del suo lavoro è il rispetto della privacy?" E da donna a donna... se vuol dare confidenza alle persone faccia pure, ma non mi coinvolga in discorsi" Così due parole ferme e via... calme, ma ferme, che non lasciano alcun spazio a nulla. Ma quest'uomo non ha figli, persone a cui "affidarlo"? Troppo tempo da soli non fa bene alla salute... Un augurio Titty, fai le tue strategie e vai, sii tu a fare la prossima mossa. Di solito pensare che cosa fare aiuta a non sentirsi all'angolo. Non sentirti così, pensa e qualcosa verrà fuori...Edited by - leda cossu on 24/01/2004 20:29:56 |
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Inserito - 25/01/2004 : 11:13:12
Miiii.. solo ora scopristi lo motivo dello tua tristizza! Chiddu divi aviri scantu!I picciotti di Concertodisogni
Nb. Servizio traduzione a cura del bellissimo sito http://www.linguasiciliana.org/
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detective Hayes
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Inserito - 25/01/2004 : 22:13:38
Sei sempre un mito, Beppe!!! Grazie, mi hai fatto sorridere di cuore!!! Un sorriso, Titty
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Renato Attolini
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Inserito - 26/01/2004 : 23:35:42
Ciao Titty, Leggo solo adesso il tuo messaggio e mi sembra che il tuo atteggiamento, comprensibilissimo se sei una persona sensibile e timorosa di offendere gli altri (se tu fossi una persona aggressiva lo avresti già sistemato e non avresti avuto bisogni di sfogarti. Sei forse del segno zodiacale “Cancro”? Ti capisco perché anch’io sono così) così come dimostri di essere, non fa altro che incoraggiare quell’individuo. Ti consiglierei di usare l’ironia che a volte colpisce più della violenza. Per esempio se t’invita al cinema, tu rispondigli: “Perché no? Invito anche mio padre che ha la sua stessa età, così tra coetanei v’intenderete senz’altro.” Oppure rispondergli: “Se vuole assistenza come anziano, si rivolga in comune. Sono davvero bravi, più di me.” Frasi dette con calma e con un sorriso. Sai perché te lo dico? Ho da poco passato i 50 e quando la mia partner (più giovane di un pezzo di me), litigando mi dà dello st…o un altro insulto, ci rido sopra, ma se mi dà del “vecchietto” m’infurio come un bufalo texano. Magari non è un buon consiglio ma è un modo per mandarti il mio appoggio. Coraggio Titty e sorridi come fai sempre. Renato.
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detective Hayes
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Inserito - 27/01/2004 : 17:26:54
Grazie anche a te per il sostegno e i consigli. Comunque non sono cancro, sono del segno del Leone...ma tutti dicono che non lo sembro affatto, ed è vero... chissà, sarà colpa dell'ascendente? Del discendente? Dell'ascensore... o semplicemente dell'educazione ricevuta. Chissà. Grazie ancora a tutti, amici di concerto. Siete grandi!!!!Un sorriso, Titty |
detective Hayes
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Inserito - 02/02/2004 : 20:42:36
AGGIORNAMENTO Il tipo importuna anche le altre signorine del condominio... anche quelle non giovanissime!!!Un sorriso, Titty |
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Inserito - 03/02/2004 : 14:00:00
Urge la creazione di un comitato per la repressione degli istinti libertini del succitato espansivo signore.. si consigliano pene corporali e pubblica gogna con l'affissione di anonima petizione firmata da "Le donne del condominio xx" in cui si identifichi il minus e si richieda la costrizione dello stesso ad ascensori privati e percorso forzato in specifiche ore (dalle 3:30 alle 3:45 di notte). Dovrebbe bastare a fargli decidere di molestare donne di altro edificio.. poi si spieghi il trucco anche ad esse e si costringa il minus ad una vita errante (piena di errori) di condominio in condominio... Saluti Macchiavelladmin
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Pierluigi Fiorentini
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Inserito - 07/02/2004 : 13:51:05
Cara Titty, io parlo da uomo, ma che è stato anche un ragazzo. Un ragazzo che ogni qualvolta incrociava una sua coetanea nel condominio diventava rosso paonazzo dalla vergogna e che non ce la faceva a spiaccicare un "ciao" o "un buon giorno" se non balbettandolo per la grande timidezza. Ora vedo invece persone che fanno avances con molta disinvoltura con domande e proposte di ogni genere e senza un minimo di pudore. Mi dispiace, ma forse le intenzioni di quel tuo vicino di casa non saranno state cattive, forse non avrà usato della classe e del buon gusto per contattarti, ma lui sicuramente avrà avuto attrazione verso di te, e in un modo o nell'altro voleva fartelo sapere. Ma non ho capito se dopo il primo rifuto lui è tornato alla carica, magari cercando di correggere il tiro, oppure il tutto si è esaurito in un'unico approccio. Ma in ogni caso io penso che se lui non si fosse rivelato non avrebbe mai saputo se fosse stato corrisposto. Del resto io sono rimasto sempre quello che sono ora, e proprio perché non ho mai fatto proposte a nessuna in tutta la mia vita, né con le buone né con le cattive maniere. E di conseguenza eccomi qua non più giovane, solo, con il mio cane anche lui vecchio e malandato. Del resto per farsi una fidanzata, per corteggiare una donna, cosa si dovrebbe fare? se le mandi un bigliettino sei uno all'antica e magari sei deriso dietro le spalle, se la fermi e glielo dici, sei un molestatore, se sei esplicito e a voce le dici quello che pensi e vorresti da lei, sei volgare, se la sfiori con le mani sei un maniaco, se le salti addosso sei un violentatore, se dai a vedere il tuo interesse con discrezione, sei un indeciso ed insicuro. Pertanto l'uomo dovrebbe astenersi da tutte queste cose, perché tutte sbagliate. E allora cosa dovrebbe fare secondo te? aspettare che sia la donna a fare il primo passo?. Come faccio io del resto. E infatti sono ancora qui che aspetto. Un giorno suonerà il citofono e sentirò una vocetta femminile che mi dirà: "ciao sono io, la tua vicina di casa: ti ho notato, ti andrebbe di uscire con me? e magari fidanzarci?". Beh sono qui ancora che aspetto. "finché la barca va..." diceva una simpatica canzoncina cantata da Orietta Berti. Per la tua vicenda mi pare che tu ne abbia sofferto. Mi dispiace. Ma non posso capire senza aver visto il fatto. Ma non è neppure detto che io non sia dall'altra parte, dalla parte di quell'uomo presunto molestatore, e che magari tu ti sia preoccupata oltre misura. Del resto sono diventato anche un po' di diffidente e un po' di parte per tante delusioni ricevute, anche se mi sforzo di non esserlo. Ma se il mondo va avanti è perché le coppie si formano e prolificano. Ma come faranno? ciao pier_1
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leda cossu
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Inserito - 08/02/2004 : 12:18:41
Molto interessante... e tenero guardare l'altra metà del cielo. In questo rincorrerci ciclico uomo-donna ciascuna metà è unita all'altra ed incontra alba e tramonto, luce e buio in un susseguirsi quotidiano. Insieme, ma in modo differente. Ogni tanto avvertiamo, riconosciamo l'altra metà, altre volte ci rimane nascosta ai nostri stessi occhi, pur vicinissima. Eh si, se non fossimo noi donne a volte a dare "il destro" (chissà se questa espressione ha a che fare con "dare una dritta")... resteremmo per sempre in attesa dell'altra metà del cielo.Si dice che sono le donne a conoscere la parte in ombra della terra e gli uomini quella in luce. Che quando un bimbo maschio arriva dal cielo la terra in quel momento è in luce ed il maschietto "annichilito" arriva, attratto proprio dalla luce, ma in una sorta di semi-incoscienza. Una specie di specchio che rappresenta anche quello che sarà un comportamento futuro, o almeno quello che tutti si aspettano, ingiustamente da un maschio: mettersi in luce, esporsi... ed anche rischiare... e riprovarci ancora. Le bimbe invece arrivano quando la terra è in ombra e loro aguzzano lo sguardo, intravvedendo,già prima di nascere, un brulichio di persone al lavoro. E' questa attività che le attrae. L'ombra, o almeno l'assenza di luce abbagliante, in questo modo dà la possibilità di vedere di più, anche se con fatica, attenzione. Di preparare la bimba che nasce già prima di toccare piede in terra a vedere, intuire, indovinare anche "in assenza di luce". L'ombra diventa una specie di alveo, una cavità accogliente e la bimba si specchia in quello che è la sua essenza, la sua parte più importante "l'essere dentro", lei stessa alveo, accoglienza, grembo non solo fisico. Solo luce ed ombre? Distinti per genere? Penso di no. Qualcuno parla anche di latenza. E ciascuno tende all'intero. Solo che sembra esserci questo destino: l'essere femminile quello di avere una latenza maschile, un animo polare opposto: attivo, intraprendente in modo non manifesto, creativo, luminoso. E l'essere maschile una latenza femminile: accogliente, sognante, alla conquista dell'intero mondo... con la testa, che fa fatica ad esporsi, costretto costantemente a "misurarsi" che vive i no "da forte" e cioè come delle sconfitte. C'è anche chi non entra nella dinamica uomo-donna e si comporta come un cow boy sempre col lazo in mano: quello che vede è tutto suo, è tutta libera prateria. Più che essere un uomo questo è un predatore, ci sono anche donne così, è un modo di rimanere a galla senza saper o voler nuotare nelle relazioni umane che richiedono anche misura, rispetto, un passo avanti ed uno indietro... quasi una danza. E dal disagio-angoscia che ha provocato nell'amica Titty mi sembra che il molestatore del palazzo appartenga a questa specie. Difficile che una donna si angosci con un altro tipo di approccio. Magari dice no, si stizza per eccesso di tutela, timidezza... magari la forma non è quella che si aspettava, ma non si angoscia. Ma per favore cari "uomini soli" (c'è una bellissima canzone dei Nomadi.. che è una poesia) osate osate. In questo momento della vita non parlo per me, la mia è una preghiera: ho tante di quelle amiche che si leccherebbero i baffi (i motti migliori chissà perché sono sempre al maschile) a sapere che ci sono uomini colti, dall'animo gentile, cavalieri nelle relazioni umane, nel sociale... ancora disponibili sulla piazza. Ma questo è un miracolo che occorre... mettere in luce, non sia mai che rimanga ancora nascosto. Riprovateci ancora cari Sam di tutto il mondo... e lasciate cadere elegantemente i no, in questo modo create uno spazio di accoglienza se non vi irrigidite, una piccola piazza di fiducia, dove noi donne possiamo circolare, accolte anche se diciamo no e chissà che a forza di camminare, di confidenza... ci abituiamo alla presenza maschile. Non tutte le donne (e viceversa) arrivano da vicino-vicino. Ed anche ai doni migliori a volte occorre dare una mano, letteralmente, perchè si mettano in cammino e trovino la strada, la loro stella... Leda
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