Grazie mille Mircalla. A tale proposito vorrei inserire il testo della versione italiana di questa bellissima canzone. Sulla stessa musica, il testo è di Roberto Vecchioni e la canzone è del 2000, contenuta nella raccolta "Canzoni e cicogne"Vincent
(Vecchioni - Don McLean)
Guarderò le stelle
com'erano la notte ad Arles,
appese sopra il tuo boulevard;
io sono dentro agli occhi tuoi,
Vincent.
Sognerò i tuoi fiori,
narcisi sparpagliati al vento,
il giallo immenso e lo scontento
negli occhi che non ridono,
negli occhi tuoi,
Vincent.
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
al lume spento della tua pazzia
te ne sei andato via,
piegando il collo
come il gambo di un fiore:
scommetto un girasole.
Sparpagliato grano,
pulviscolo spezzato a luce
e bocche aperte senza voce
nei vecchi dallo sguardo che non c'è,
poi le nostre sedie
le nostre sedie così vuote
così "persone",
così abbandonate
e il tuo tabacco sparso qua e là.
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
che hai tentato sotto le tue dita
di fermarla, la vita.
Come una donna amata alla follia
la vita andava via
e più la rincorrevi
e più la dipingevi a colpi rossi
per tenerla stretta,
gialli come dire "Aspetta!",
fino a che i colori
non bastaron più...
e avrei voluto dirti, Vincent,
questo mondo non meritava
un uomo bello come te!
Guarderò le stelle,
la tua, la mia metà del mondo
che sono le due scelte, in fondo:
o andare via o rimanere via.
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
io, in questo mare,
non mi perdo mai;
ma in ogni mare sai
"Tous le bateaux
vont à l'hazard pour rien".
Addio, da Paul Gauguin.
In un recente intervento sul fuo Forum, Vecchioni ha scritto una frase che mi ha molto colpito:
"[...]io ho voluto fare un'altra cosa : ho voluto descrivere Van Gogh con gli occhi di Gauguin,del suo amico più grande. Volevo raccontarmi e raccontarvi che i grandi artisti sono sempre battelli allo sbaraglio e che DOPO TANTO AMORE DUE SONO LE SOLUZIONI.
O nascondersi ("rimanere via") o uccidersi,annullarsi ("andare via"),cioè le due scelte di GAuguin e di Van Gogh.
Ci sono altre scelte,lo so, ci sono altre vie,ma queste mi sembrano le più spaventosamente storiche"
E' molto azzeccato, a mio avviso, l'uso di concetti allusivi alla tecnica impressionista, da parte di Vecchioni:
"narcisi sparpagliati al vento
[...]
Sparpagliato grano
[...]
le nostre sedie così vuote
così "persone",
così abbandonate
e il tuo tabacco sparso qua e là"
In questo modo è altissima la resa del modo di dipingere di Van Gogh, con pennellate rapide, ed appunto isolate, quasi ad esternare una subitanea ed irripetibile e sola ispirazione.
In linea col testo è poi il commento di Vecchioni che ho riportato sopra. Il fatto delle due scelte da operare ci spalanca la coerenza della vita degli artisti, talmente in contatto con un oltre da non poter accettare la banalità del quotidiano.
E' anche vero però, e Vecchioni questo lo sa benissimo, che la vita di tutti i giorni, quella dei non-artisti è altrettanto dura e faticosa... forse ci vorrebbe un premio per ognuno di noi che quotidianamente cerca di ritagliarsi un pezzettino di spazio.
Vecchioni questo lo sa benissimo, a testimoniarlo sono i suoi versi e soprattutto il passo contenuto nella canzone "Ritratto di signora in raso rosa":
"è più diffcile spostare l'esistenza
un pò più giù del cielo
e diventare un uomo...
per te"
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So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto