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Elena Fiorentini
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Inserito - 10/02/2004 : 10:08:21
Leggo sul Corriere della sera del 9 febbraio 04, l'intervisa a Claudio Abbado, che ci parla della cultura in Italia attraverso i media. Claudio Abbado nell'intervista chiede il diritto ad avere un a televisione senza pubblicità, sena volgarità, capae di proporre una cultura e una informazione seria. Ma è proprio improponibile o impossibile? -Certo che esiste- esclama il Maestro - Si chiama ARTE , è un canale franco-tedesco che da oltre dieci anni trasmette programmi di arte, spettacolo, musica, storia, documentari, reportage, dibattiti. In Europa vi partecipano tutti i paesi , tranne l'Italia. ....da anni, a diverse riprese, è stato offerto alla RAI di collegarsi, ma si è mai approdato a nulla, anzi, ci sono stati tentativi per bloccare alcuni programmi, che , se pur mandati in onda solo all'estero, risultavano sgraditi. ARTE viene trasmessa via terra o via cavo, senza complicazioni, senza abbonamente, fruibile da tutti. Abbado aggiunge E' normale che gli stadi siano più affollati dei teatri, ma la legge dei numeri non dovrebbe essere l'unico criterio di valuazione. ...e qui, in realtà, si aprirebbe anche l'altro discorso, quello delle partite giocate a sera tardi per poterle mandare in onda sui canali a pagamento. Situazione che ha messo d'accordo tutti i tifosi nel protestare... ....vivendo per tanti anni all'estero,(prosegue il maestro) ho imparato a conoscere aspetti delle culture [dei paesi che mi ospitavano] grazie ad alcuni canali Tivu, ARTE in testa. La cultura è vista con sospetto qui in Italia... a questo punto mi riallaccio al Maestro, per riprendere un altro argomento, sempre pubblicato sul Corriere di ieri, che mi ha lasciato sconcertata. Però avrei bisogno che mi si confermasse l'informazione Sul Corriere della sera dunque leggo i nuovi programmi della scuola media. Mi sembrano gli stessi che avevo seguito prima della riforma. Inserimento del Latino, una volta importante per il linguaggio della giurisprudenza,oramai nei tribunali si usa l'italiano, scomparsa dell'educazione musicale, sostituita dall'economia domestica, con particolare riferimento all'uncinetto e i ricami. Se è vero che l'educazione musicale, per non licenziare forse tutti i docenti potrebbe diventerebbe facoltativa, non lo so, costituirà uno splendido primato per l'Italia, che rifiuta i canali culturali e butta fuori dalla scuola dell'obbligo la musica. Spero solo che non sia vero e qualcuno mi tranquillizzi almeno su questo punto. p. s leggere anche l'articolo sulle scuole ad orientamento musicale in http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=7370 Elena Fiorentini "Proprio i bambini debbono essere soggetti privilegiati in ogni progetto che punti all'approfondimento e allo sviluppo della cultura musicale, non soltanto perché saranno i probabili musicisti di domani, ma perché rappresentano il pubblico del futuro. Fare musica insieme è una esperienza di arricchimento straordinaria e la musica deve inserirsi a pieno diritto nell'educazione scolastica." Claudio AbbadoA Milano sono esistite delle scuole medie - pilota in cui lo strumento musicale veniva insegnato gratuitamente agli studenti che ne facevano richiesta dietro un esame attitudinale. Le scuole erano dotate di un parco di strumenti musicali dati a prestito agli studenti. Si chiamano Scuole ad orientamento musicale. Gli insegnanti, diplomati dei conservatori di musica, vengono assunti seguendo una graduatoria di merito in cui il punteggio artistico. L'esperimento,una volta collaudato,si è esteso anche alle altre città italiane. Elena Fiorentini Edited by - Elena Fiorentini on 30/04/2004 13:56:16
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leda cossu
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Inserito - 10/02/2004 : 10:58:21
Ci pensavo in questi giorni, sanità, scuola. Beni comuni. E quelli pubblici secondo me essere dei fiori all'occhiello di ogni Paese. Brillare per eccellenza, quindi mantenere l'istruzione musicale, valorizzare le materie artistiche, comprese le rappresentazioni che sono così salutari per aiutare i bambini e ragazzi ad esprimersi, dosarsi, comunicare, superare timidezze. Aggiornamento dei docenti, del personale. E nella sanità personale sufficiente, aggiornamento e valorizzazione delle risorse umane, che sono quelle che determinano la qualità(più che sempre nuovi macchinari che valorizzano chi li possiede, ma non sempre sono così decisivi nelle diagnosi). Il bene di tutti, se guardato con il necessario amore, buon senso e rispetto sarebbe uno specchio per chiunque volesse lavorarci, indipendentemente da pubblico, privato. Sull'Economia invece un pensierino piacevole lo farei. Non penso che la parità uomo-donna sia che impariamo a martellare dappertutto, ma che tutti uomini e donne, in libertà, possano esprimere talenti... compreso quello del ricamo e cucito. Perché no? Anche se non in sostituzione di altre discipline. Grazie Elena delle riflessioni.Leda |
Elena Fiorentini
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Inserito - 15/04/2004 : 13:56:58
Il grande scrittore francese Balzac diceva: Se guadagni 100 e spendi 90, è la felicità; se guadagni cento e spendi 101 è la catastrofe. Sta succedendo questo ai pensionati che ci stavano giusti giusti, da cento a 90 : non la felicità, ma quasi. Stanno giungendo nelle case di persone che hanno pagato fior di soldi buoni per contributi , la notizia , attesa ma fastidiosa. L'Irpef passata dal diciannove per cento è passata al ventitrè. Questa piccolissima differenza è quella che faceva stare in equilibrio migliaia di lavoratori, tra questi gli insegnanti. Tra gli insegnanti i più penalizzati sono gli insegnanti di educazione musicale, che hanno già iniziato a ricevere le lettere con la riduzione dell'orario di insegnamento. Quindi Irpef più elevata, meno lavoro. E del patrimonio musicale, se non verrà raccolto dalla popolazione, che ne sarà? Il grande patrimonio musicale verrà gettato alle ortiche, o nel cestino della carta , come I Promessi Sposi regalati ai nuovi sposi dal Comune di Milano. Si potrebbero creare, come nel film di Truffaut, gli "Uomini Musica", invece degli Uuomini Libro, per conservarne la memoria. Non so nemmeno perchè ne parlo, mi sembra di essere in una sfera, da dove le mie parole non possono essere udite, perchè è stata tolta l'aria al'interno. Sono disgustata, qualcun altro faccia sentire la sua voce, tante voci forse postrebbero farsi sentire. Elena Fiorentini Edited by - Elena Fiorentini on 15/04/2004 14:00:11
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Elena Fiorentini
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Inserito - 29/04/2004 : 10:07:32
Le ultime notizie che mi sono procurata sono: 1)gli insegnamenti dello strumento musicale scuole ad orientamento musicale non sono state abolite, gli insegnanti da almeno cinque anni sono di ruolo. 2)l'insegnamento dell'educazione musicale per tutti è stato abolito. 3)La nascita dei licei musicali avrebbe dovuto accompagnare la trasformazione dei Conservatori che diventerebbero Università, ma a questo punto c'è una interruzione, dove si va a studiare dopo la scuola media? Pare che si sia trattata di una "dimenticanza". Però osserviamo che: per costruire dei licei musicali all'interno degli attuali licei non basta aggiungere il nome " musicale" e le spese da preventivare sono enormi. Un liceo musicale, oramai la fase dell'orientamento è superata, deve avere una struttura particolare. Deve possedere strumenti musicali,pianoforti,aule , piccole ma acusticamente valide, aule più grandi per le esercitazioni orchestrali e per le esercitazioni corale. Manca ancora da sapere dove i bambini dai cinque ai dieci anni potranno studiare. Elena Fiorentini Edited by - Elena Fiorentini on 29/04/2004 13:18:05 |
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