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Elena Fiorentini
Curatore
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Inserito - 13/03/2004 : 21:58:42
Mi viene riferito la storia di un canto popolare.Faccio una precisazione. Mi si ribatte che le cose che sono state riferite vengono da una insegnante di lettere con laurea in medicina, quindi ha i titoli per discuterne. Prendo la partitura di questa canzoncina, che ho insegnato per anni, perchè me la chiedevano sempre, la metto sotto gli occhi del mio interlocutore e me ne vengo a leggere concerto di sogni. Sono veramente afflitta che il lavoro di una vita , mio e quello dei miei colleghi, venga considerato meno di nulla, a meno di non diventare una star strapagata.Un gruppo di studenti della Bocconi fece un viaggio di studio a Parigi.Prima di partire gli studenti delle varie nazioni si salutarono cantando. Infatti è il canto degli addii, canzone popolare scozzese. Gli studenti italiani, gli unici, rimasero a bocca chiusa come tanti allocchi. Elena
Edited by - Elena Fiorentini on 16/03/2004 21:49:13
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Pierluigi Fiorentini
Emerito
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Inserito - 17/03/2004 : 13:48:42
Non mi pare che il canto popolare debba per forza essere argomento prettamenente di dotti. Del resto lo dice la parola stessa "popolare" cioè di popolo. Talvolta questo argomento diventa anche tema di ricerca da parte di studiosi che possono essere dei semplici appassionati anziché musicisti, musicologi e/o tutti coloro che hanno titoli di studio. Per la ricerca si viaggia nel tempo e a volte sino alle origini dellla nostra storia. Ma lo sappiamo tutti che le musiche ci vengono tramandate con scritti o da padre in figlio con raccontati i fatti che hanno originato il brano stesso. E non dimentichiamoci che nell'antichità non esistevano i registratori. Ma se un letterato o un archeologo, trovasse anche dei testi di musiche o canti dell'epoca assieme a Omero e ai poeti latini, non vedo cosa ci sia di male occuparsene. Non dimentichiamo che un medico ha studiato anche latino e greco, e perché negli anni non potrebbe maturare anche la passione per questo genere di cultura?. E poi un medico o un laureato in lettere non potrebbe appassionarsi anche di musica?. Io credo che la cultura vada al di là dei titoli di dottorato e accademici in genere. La cultura è documentazione storica, curiosità, potere, prestigio e, a mio parere anche buon gusto. "Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscienza..." scriveva il Dante. E quanta ragione aveva. pierEdited by - pier_1 on 17/03/2004 21:20:32 |
Elena Fiorentini
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Inserito - 17/03/2004 : 14:19:21
Il canto popolare non è argomento per dotti,ma per musicisti quando se ne parla.Quando lo si pratica riguarda solo ma solo coloro che lo portano con sè dalla nascita, quello è il canto popolare. Esiste una ricca letteratura a proposito e parecchi studi che sono iniziati nel 1800 sulla spinta delle formazione delle Nazioni e del Nazionalismo. Inoltre la persona che ha fatto ricerche , seguito corsi , letto testi antichi che raccoglievano le parole,cercando i testi alla Sormani, preparato tesine, pubblicate, per i concorsi ai fini dell'insegnamento,per chi ha ascoltato le registrazioni effettuate sui cilindri nei primi anni del 1900, a Budapest, al museo etnografico, effettuate nelle campagne dell'Europa centrale, per chi ha studiato le intonazioni dei canti popolari di mezzo mondo,i quarti di tono, i ritmi bulgari, i caratteri magici di alcune danze, per chi ha studiato giorno e notte, di nascosto,questa è la condizione femminile,anche se non ha titoli di studio, dovrebbe considerarsi persona documentata e affidabile. Non affidabile ciò che esce da qualsiasi altra fonte. Ad esempio laureati in lettere che dicono che il pianoforte è stato inventato nel 1400 ( sic!!!!) e la chitarra è posteriore, del 1800, ( il pianoforte è stato inventato nel 1700, la chitarra del IX sec., a meno che non si tratti di quelle persone che sanno a memoria tutta la musica che esiste al mondo, ci sono anche questi esperti, veri computer viventi. Non acconsento che si parli di musica da non musicisti, quando vengo zittita su qualsiasi altro argomento in quando musicista. Quando sarò trattata alla pari ne riparleremo. Non mi sembra di chiedere molto, dopotutto. Edited by - Elena Fiorentini on 17/03/2004 14:20:33
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Elena Fiorentini
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Inserito - 17/03/2004 : 21:02:36
Buone notizie: è in corso il riconoscimento dei titoli di studio musicali. Elena |
Pierluigi Fiorentini
Emerito
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Inserito - 17/03/2004 : 21:46:45
Ricordo cosa mi disse un ingegnere anziano nell'azienda dove lavoro io: "chiunque, anche un diplomato o un semplice operaio può insegnarmi qualcosa o darmi preziosi suggerimenti. Io li ascolto sempre e imparo sempre qualcosa di nuovo". E allora io dico: La cultura non va ostentata, ma va vissuta con umiltà, e censurare l'interlocutore non giova a nessuno, specie se di lui non si sa nulla e non lo si conosce. E barricarsi dietro a pregiudizi e posizioni di puntiglio non aiuta certo a crescere. Ma io conosco molto bene Elena e so che lei non è così. Dice di prendere posizioni durissime, ma non è vero. So che Elena vale molto, moltissimo, e so anche che lei della modestia ne ha sempre fatta troppo una sua ragione di vita, ascoltando tutti e leggendo molto. E posso anche dire che chi avrà la fortuna di conoscere Elena, potrà constatarne la sua generosità e grandezza d'animo. Pierluigi (suo fratello) Edited by - pier_1 on 18/03/2004 02:01:48
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Inserito - 18/03/2004 : 09:31:30
Parole sacrosante Pier.. A volte Elena e' un muro, altre volte una colonna portante, altre ancora una monella vestita da professionista ed infine una professionista vestita da monella.. Ma e' ELENA.. e senza elena concertodisogni non sarebbe lo stesso.. come ognuno dei mattoncini fondamentali che hanno costruito insieme a noi tutti i giorni da due anni questo splendido progetto... E allora un grazie a tutti.. ed ora basta altrimenti mi emoziono.
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