A volte i gabbiani
volano bassissimo,
tanto da vederne
il becco e le piume nere
che circondano gli occhi,
sin fino a distinguerne
le giunture ossee
che formano l’ala,
mentre fulminea
batte l’aria
che la sostiene.
Altre, invece,
volano altissimo,
tanto da confonderli con aerei
e tutto quel che sono
t’appare indistinguibile.
Allora, per conoscerli,
devi puntare lo sguardo
e, fissandoli,
seguirne il movimento.
Solo l’irregolarità
di questo andare
ravvede la grazia
d’un anima in ascesa.
E t’abbandoni
al respiro della purezza,
concedendoti
il battito dell’incontaminato,
e cedi lo spirito
al sostento di questa visione
che mortalmente umana
ti mostra l’eternità.