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STAZIONE ATOCHA
Pizzica la pelle
nella pungente aria mattutina
nell’attesa dell’ora
che a quotidiana fatica avvicina.
Nell’aria tersa incombe primavera
annunciata dal timido fiorire
di tralci di pesco, nuvole rosa
tra il cupo rosso dei mattoni,
distrattamente sfiorati da occhi
ancora segnati per il tempo
al sonno rubato dai giochi d’amore.
Sguardi che indugiano
sui colori trascinati dall’alba
attraverso un finestrino sporco
nello sferragliare lento
che porta in stazione
e su quelle sfumature ti concentri
per non sentire l’afrore della calca
fatto di fumo aspro di sigarette
e di dopobarba da supermercato
comprato assieme a zainetti
e matite colorate per figli
che ora, sotto al medesimo sole,
pure cominciano la loro giornata
poi
più nulla
nemmeno il tempo per l’orrore.
11 marzo / 11 aprile
Vento