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falug
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Inserito - 21/04/2004 : 13:34:43
Non è contraddittorio che si festeggi il lavoro astenendosi da lavorare? In realtà, per onorare il lavoro, se davvero lo volessimo, bisognerebbe per un giorno lavorare gratis, per evidenziare che certo con il lavoro guadagniamo i soldi per vivere, ma che esso è soprattutto un bene in sé e che senza di esso la vita sarebbe meno ricca ed interessante. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro; quella americana sulla ricerca della felicità, ma premia nei fatti chi lavora e guadagna. Lavoro uguale felicità? Nel biblico paradiso terrestre non c’era il lavoro, ma era proibita anche la sete di conoscenza, la curiosità; in pratica non esistevano desideri, tutto ciò che era necessario per vivere organicamente era disponibile, la mente era occupata solo nella contemplazione della potenza di Dio. Quando l’uomo è voluto andare oltre, assaporando il frutto della conoscenza, ecco la punizione del lavoro con il sudore e del parto con dolore. Quindi il lavoro è il prezzo della conoscenza e della libertà, della possibilità di contemplare anche sé stessi oltre che Dio. Lavoro uguale libertà! Non fosse che solo per questo, il lavoro andrebbe davvero festeggiato, ma non in senso materialistico bensì in senso filosofico. Invece, il 1° maggio tutti a casa, ben felici di esserci, per un giorno, “liberati“ dal lavoro!
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Elena Fiorentini
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Inserito - 21/04/2004 : 14:50:00
Riflettiamo e aggiungiamo altre considerazioni o poniamoci altri quesiti. Prima di tutto permettetemi di dire: La festa del primo maggio è bellissima secondo: La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, su che cosa dovrebbe essere fondata, in alternativa? Sul colonialismo, sulla riduzione in schiavitù di esseri umani, sulla robotizzazione? ma quando? .... Lavorare gratis? non se ne parla nemmeno...e i profitti a chi andrebbero? e allora tutti in piazza, per una grande festa Il lavoro manuale è pesantissimo.Quando morì mio marito,mio figlio, di costituzione delicata, con un titolo di studio da ragioniere, accettò di lavorare a turni come magazziniere, in una grande multinazionale con capitale prevalentemente USA.Era iscritto all'Università. Quando faceva i turni di notte usciva dal magazzino alle quattro del mattino, nelle campagne di Melegnano,nel nebbione. Intorno brulicava un mondo vivo e ben sveglio dove c'era di tutto. Non si tirò mai indietro.Al termine del mandato ( si chiama così il periodo di lavoro presso un'azienda ,inviato da un'agenzia di lavoro interinale) gli fu offerto di restare a tempo indeterminato. Lo costrinsi a rifiutare: era stato condotto al pronto soccorso due volte ed era dimagrito di sette chili. I seguenti tre mesi non ebbe la forza di aprire un libro.Attualmente ha saputo che in quel posto di lavoro si sta molto peggio, avendo negato molti diritti. Coloro che godono i frutti del lavoro altrui senza muovere un dito forse per un giorno in tutto un anno capiranno l'importanza del lavoro modesto degli operai sarà una grande cosa. E allora, tutti in piazza, con le tute o con i colletti bianchi.La festa del primo maggio è bellissima. Ho assistito a delle sfilate in cui ho visto in corteo i lavoratori delle grandi fabbriche dell'area industriale milanese, ho visto sfilare le mamme lavoratrici con i passeggini,ho avuto modo di conoscere lavori di cui ignoravo l'esistenza. I lavoratori sfilavano in tuta, orgogliosamente con le bandiere del loro sindacato con l'aggiunta del nome della fabbrica. I sostanza un grande festa. Purtroppo sono presenti,a Milano sicuramente,i gruppi dei violenti. L'anno scorso mio figlio, dopo avere visto raccogliere fondi per un gruppo di persone che hanno firmato i pacchi bomba, se n'è tornato a casa disgustato. Su questo ci sarebbero da dire e da chiedere molte cose. Che durante la festa dei lavoratori 1) non succedano tafferugli 2) auto in fiamme 3) tentativi di violenza come quello a cui ho assistito verso un importante rappresentante sindacale.Le forze dell'ordine devono tutelare i cittadini. 4) manifesti,slogan ineggianti alla violenza ***^^^***^^^Ho evitato i cortei ufficiali, negli ultimi anni. Vado a quello alternativi, del disagio, con i Cobas,i Cub,la Nidil, gli interinali, i disoccupati: giovani e anziani. Il corteo dei nuovi lavoratori che vivono in una incertezza costante. L'immenso corteo si forma in Piazza XXIV maggio, si snoda per corso di porta Ticinese, percorre la via Torino, la via Dante e si ferma fino all'Arco della Pace, dove inizia l'ampio corso Sempione, che conduce fuori Milano, da dove si vede svettare il monte Rosa nelle giornate di vento.Qui una parte del corteo si ferma fino a notte fonda a fere baldoria,sono i centri sociali,la maggior parte si disperde e torna a casa. Si cammina tranquillamente, per la presenza delle forze dell'ordine. Ragazzi con facce da bambini si nascondono sotto il cappuccio per non essere riconosciuti il giorno in cui si presentano alle varie agenzie di lavoro. Non sono d'accordo, ma davanti alla prospettiva della perdita di lavoro,alcuni fanno questa scelta. *********************Le scelte filosofiche della festa del lavoro non possono riguardare persone per le quali l'unico scopo della vita è quella di raggiungere la fine del mese, riuscire a pagare l'affitto, avanzare qualche cosa per il vestiario e, se non si è tanto fortunati da avere ancora i nonni al paesello a cui far ritorno per le ferie, avanzare qualche cosa per le vacanze. La festa del lavoro filosofica la si può lasciar godere alle élites di intellettuali....ai filosofi...e a tutti coloro coloro che non sono abbastanza stanchi.Ci vediamo il Primo Maggio in piazza XXIV maggio. Elena Fiorentini Edited by - Elena Fiorentini on 30/04/2004 18:52:34 |
rosa blu
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Inserito - 21/04/2004 : 18:25:17
Io, considero la festa del Primo Maggio una festa importantissima e necessaria. La festa nacque come movimento internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, nè tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione. Un giorno in cui tutti i lavoratori possino incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza. Il Primo Maggio rappresenta oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all'interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.Per me è una festa sentita molto, perchè da bambina, nella mia famiglia era rispettata e amata. Ricordo mio padre che lavorava dalla mattina alla sera, (anche il sabato), senza sosta, negandosi anche l'opportunità di riposarsi, perchè era un lusso anche quello.. Ma il Primo Maggio, no, non lavorava, ed era festa! E festa sia!! Viva il Primo Maggiorosa blu Edited by - rosa blu on 21/04/2004 18:26:32
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Beppe Andrianò
Amministratore
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Inserito - 01/05/2004 : 08:48:12
Buon primo maggio a tutti, Io lavoro e molto. Magari non in una catena di montaggio od al mercato della frutta ma mi considero sicuramente un "hard worker" con una media (folle) di 15 ore al giorno mediamente occupate. Non andrò in nessun raduno o manifestazione questo primo maggio perche' non voglio che la mia fatica ed il mio sudore vengano usati per scopi politici. Ultimamente tutte le occasioni che riguardano lo scendere in piazza vengono monopolizzate dai portatori di bandiere urlanti. Mi dispiace ma io lavoro non gioco. La mia festa oggi è potermi leggere con calma concertodisogni.. e non considerarlo un lavoro Auguri a tutti gli stanchi, buon riposo. beppe Beppe Andrianò
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Pierluigi Fiorentini
Emerito
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Inserito - 02/05/2004 : 11:43:49
Caro Falug, visto che lo chiedi con un punto interrogativo, io ti rispondo: NO, non è contraddittorio. Festeggiare un evento non significa per forza replicare l’evento. Il lavoro è un evento, e molto importante, e non va sottovalutato, e almeno una volta all’anno va festeggiato senza lavorare. E lo si fa il 1° maggio, e magari alzando un calice con del buon vino e brindare, brindare per essere stati fortunati ed avere un lavoro, brindare per avere ottenuto una Legge dove i lavoratori vengono tutelati, brindare per aver ottenuto lo Statuto dei Lavoratori, brindare per le conquiste delle donne nel mondo del lavoro, per le pari opportunità e spazi e privilegi ai quali a loro erano negati. Ma il 1°maggio può essere utilizzata anche come giornata per manifestare nelle piazze, nelle vie, ovunque insomma, il disappunto sulle ingiustizie che purtroppo avvengono ancora oggi nel mondo del lavoro, quali lo sfruttamento, la sopraffazione, il mobbing, il lavoro minorile, il lavoro precario, le morti bianche e la negazione prospettata ai lavoratori di tutte le conquiste ottenute sinora. Oggi ho trascorso un bel 1° maggio sfilando assieme ai Cobas e ai Centri Sociali. Nessun incidente, soprattutto perché si respirava una gran aria di festa. E se dici che l’America è un paese fondato sulla ricerca della felicità, io ti rispondo che con la giornata di oggi, qui a Milano parrebbe che la felicità sia già stata raggiunta. Una felicità individuale, ma sicuramente condivisa in modo spontaneo e collettivo. W il Primo Maggio PierluigiEdited by - pier_1 on 02/05/2004 11:50:31 |
Elena Fiorentini
Curatore
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Inserito - 02/05/2004 : 13:16:58
Cronaca della mia imprevista partecipazione ad un corteo alternativoMeglio, molto meglio del previsto la festa al corteo alternativo del Primo maggio. Avrei dovuto fare una rapida capatina con Pier e Livio, velocemente di passaggio, mentre andavamo dall'altro nostro fratello e dalla cuginetta. Ci fermammo invece un'ora ad osservare la sfilata dei carri. Alla testa del corteo si stava componendo una banda con i legni e ottoni. Poi cominciarono a sfilare i camion che emettevano musica rumorosa, ma sembra che abbiano accolto il mio invito di tre anni fa a non mettere solo la musica latino-americana. Molte ragazze interinali erano mascherate con abiti di organza rosa, i visi imbiancati come a carnevale.
Bello, vero? Non prendetemi in giro, ma ci avevo creduto sul serio, e sicuramente altre mamme ci crederanno ed andranno a cercare una statua in chiesa per accendergli una candela... Altre foto che corrispomdono a ciò che ho visto con i miei occhi si possono vedere in bloonriot.org o semplicemente cercando in google, sotto la voce S. Precario Seguiva il carro del patrono della festa , con aureola e candele ai lati. Avevo creduto seriamente che si trattasse di un santo del calendario e mi sembrava di essere ad una sagra di paese. Trattavasi invece di San Precario,da pregare per accedere al più presto al "Pianeta reddito". Numerosi i disoccupati napoletani,che mi confermarono che venivano veramente da Napoli. I lavoratori metalmeccanici sfilarono ordinatamente sotto la loro storica sigla sindacale, poi i chimici, i lavoratori delle poste, i lavoratori dei call center, interinali tutti, numerosissimi. Per rinfrescarci le idee vedemmo un carro che vendeva sfuso "il vino del carso". Poco più in là una rappresentanza di medici,due dottoresse e tre infermiere del S.Paolo facevano ironiche "trasfusioni" di vino rosso, 50 cent al bicchiere,veramente squisito. Poi un nutrito gruppo di neri africani provenienti dalle fabbriche di Livorno , che recavano il loro striscione in modo ordinato. A chiusura del corteo personaggi strani, con pettinature originali, che avevano bivaccato fin dal mattino sotto l'arco del Cagnola. Una signora mi informò che dietro di loro c'era un servizio Amsa per la pulizia, visto quel era era rimasto.... I numerosi suonatori di tamburo che si erano radunati a metà corteo parve che avessero suonato la danza della pioggia. Di colpo una nuvola nera oscurò il cielo e cominciò a gocciolare. Una giornata non programmata , ma divertente e che dava da pensare. Ci recammo alla nostra auto , due vie più in là , dove le strade non avevano ricevuto nemmeno una blanda spruzzatina:la pioggia che avevamo preso veniva dalla nuvoletta dell'impiegato di fantozzina memoria. Elena Fiorentini Edited by - Elena Fiorentini on 05/05/2004 22:05:58
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Elena Fiorentini
Curatore
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Inserito - 03/05/2004 : 00:09:48
PersonaggiLa maggior parte di giovani o ragazzi che con il loro lavoro mantengono attiva la città, sfilavano davanti ad un pubblico che li salutava con amicizia. Nei più giovani non ho visto voglia di aggressività, nè tanto meno voglia di giocare. Erano tutti molto seri, anche quelli che sembravano bardati per il carnevale. Un Primo maggio diverso da quello che viene festeggiato alla mattina con le autorità. Accanto a questi,che sono la forza della nostra società, si potevano notare personaggi particolari, sbucati da chissà da dove. Personaggi che sono contenta di avere visto che, volere o volare,fanno parte di questa società: personaggi che senbravano creati dalla fervida fantasia di Victor Hugo, e che in realtà esistono ancora ai giorni nostri. Una specie di "Corte dei miracoli" uscita da covi misteriosi. Giovani male in arnese,provenienti dai centri sociali,da ambienti degradati in edifici occupati abusivamente. Un caratteristico personaggio,tale Marchino,piuttosto anziano,lo si vede spesso per le vie del centro,era presente con l'immancabile bicicletta e un carrettino attaccato dietro con il suo cagnolino.E' violento e pericoloso. Di che cosa vive? Dove dorme? Chi gli dà da mangiare? Poi c'era quello che recava il cartello"diffidato dalla Polizia dal ... al..."completo di nome cognome e date. Li avete mai visti tutti insieme gli anarchici? Si vestono di nero come dei becchini. Si diversificano da altri gruppi che si vestono di nero ma in modo più vistoso: giacche di pelle con le borchie,camicie nere, che in questo corteo per fortuna non ho visto.Accanto agli anarchici avrebbero scatenato l'inferno. Gli anarchici portano l'abito di panno nero con la giacca e il cappello nero. Sembrano usciti dalle stampe dell'Ottocento e smbra di sentirli cantare in modo sommesso la bella canzone popolarein voga negli ultimi anni del XIX sec, e cantata tuttora: "Addio Lugano bella, o dolce terra mia, cacciati senza colpa, gli ananrchici van via, e partono cantando, con la tristezza in cuor... Ma non fatevi ingannare,sono personaggi inquietanti. Livio mi dava delle strattonate se aveva impressione che il loro gruppo veniva verso di noi. Ho gli occhi ancora pieni di suoni, colori e di persone vive e vere. Elena Edited by - Elena Fiorentini on 06/05/2004 20:04:03 |
Paolo Talanca
Senatore
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Inserito - 03/05/2004 : 11:54:55
Il 21/04/2004 alle 13:34:43 falug ha scritto:quote:
Non è contraddittorio che si festeggi il lavoro astenendosi da lavorare?
Secondo me, no. Vorrei proporre le origini storiche di questa festa, commemorazione e celebrazione di un fondamentale diritto dell'uomo. Ecco cosa ho trovato dopo una rapidissima ricerca su internet: *********************************** ORIGINI DELLLA FESTA DEI LAVORATORI La storia del primo maggio, del giorno della festa dei lavoratori, è per lo più sconosciuta alla maggior parte della gente. La storia ci dice che all’origine del primo maggio vi fu il grande movimento di lotta che negli anni ‘80 del XIX secolo mobilitò milioni di lavoratori in America ed in Europa per la conquista delle otto ore lavorative, e non solo. A partecipare furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori, i quali diedero vita ad un vero movimento di lotta sulla questione delle otto ore. "Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire" fu lo slogan usato nelle manifestazioni. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo maggio, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria indipendenza. Ma gli avvenimenti di quelle giornate di lotta per chiedere la giornata lavorativa di otto ore, si conclusero tragicamente. Una feroce ondata repressiva si abbatté contro le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, fino al punto che la polizia sparò sui dimostranti causando numerosi morti e feriti. Il ricordo dei "martiri di Chicago" diviene simbolo di lotta per le otto ore e rivive così in questa giornata, una scommessa vinta dai movimenti dei lavoratori. Nel nostro paese la prima commemorazione della Festa del Lavoro si tenne nel 1891.Con l’avvento del fascismo, Mussolini decise di abolire le celebrazioni del primo maggio e stabilì la data del 21 aprile (Natale di Roma) per festeggiare "il lavoro italiano e non quello inteso in senso astratto e universale". Nel 1945, con la Liberazione, il primo maggio tornò a coincidere con la festa del lavoro. ************************************* Ritenevo che queste precisazioni fossero doverose, per le memoria. ------------------------------- So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto
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Elena Fiorentini
Curatore
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Inserito - 03/05/2004 : 14:56:32
di Elena FiorentiniDesidero concludere i miei interventi sul Primo maggio con il bellissimo quadro di Pelizza da Volpedo. Dal catalogo ho estrapolato alcune notizie: Nel 1977 venne pubblicato a cura della Regione Lombardia lo splendido catalogo della mostra tenuta alla Permanente, via Turati 34 "Arte e socialità in Italia-dal realismo al simbolismo 1865 - 1915" in cui vennero esposte le opere ispirate al mondo dei lavoratori, numerosissime, più di quanto si creda. Fiore all'occhiello si può considerare la monumentale opera di Pelizza da Volpedo comprendente "Ambasciatori della fame" "Fiumana" "Il cammino dei lavoratori", conosciuto come "Il quarto stato" composta tra il 1891 fino al 1898. E' un olio su tela delle dimensioni 285 X 543 di proprietà del Comune di Milano, custodito e ammirato nelle Civiche raccolte d'arte, alla Villa Reale di via Palestro, di fronte ai Giardini pubblici. La prima volta venne esposto alla Quadriennale torinese nel 1902. *** Recentemente era in progetto l'esposizione stabile presso Palazzo Reale, ma all'ultima mia visita in via Palestro nessuno ha saputo darmi notizie più precise, salvo che in quel momento, l'estate di tre anni fa, era esposto a Londra. Non riuscii nemmeno a trovare delle foto. Nel catalogo la riproduzione è in bianco e nero, quella chi vi mando viene dall'invio in e-mail di un amico e nel mio ricordo, il quadro era più luminoso. Ecco a voi la marcia del Quarto Stato.
Edited by - Elena Fiorentini on 18/05/2004 00:43:40
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