DIACRONIE
Mentre affili le raspose unghie sulla nera lavagna
per solcare i suoni tra la polvere antica
accade che separi i giorni dal presente e le ore dal passato
misuri le cose che furono e che sono state
e nel mentre dipingi con la mente gli sguardi dei tuoi vicini
dipingi con gli occhi le mani dei contadini affaticati
colori con i pensieri le guerre perse mai finite
e ti ascolti mentre mormori un motivetto antico
che sà di diafane e cadenti ombre di cavalieri solitari
e di lande sconfinate bruliche di anime sepolte
i tramonti andati e ritrovati ora, sempre quelli
gli stessi che i cugini Greci videro e i Romani anche
gli stessi profumi che sorseggiarono i poeti antichi
e che intrappolarono per darli a noi
In un secolo di paure sopravvive tutto il nostro mondo
avanti a noi il nulla o poco più
dietro, tutto il nostro futuro
Francesco
Milano, lun10mah2004