LA MOSCA
Sdraiato meditabondo sul divano, come spesso accade
diligentemente osservavo senza attenzione una mosca
che roteando sempre verso destra tra l'aria calda
raggiante tracciava un'intricato disegno geometrico
congegnava sicuramente un'elaborata architettura
per foggiare una misera e trasparente casetta fantastica con cinque lati
uno, due, tre ..e cinque!
uno, due, tre ...e cinque!
ogni tanto trasformava in un quadrato il suo ordinato pentagono
e ciò causava nella mia mente accalorata
nervosi attacchi di turbamento
credevo che dispettosa volesse provocarmi
ché mi distoglieva dall'indolente torpore di prima estate
in cui ero immerso, come spesso accade
ma poi, con gioiosa e monotona calma
riprendeva a tessere il periplo della sua opera
uno, due, tre...e cinque!
uno, due, tre...e cinque!
uno, due, tre...cinque e sei!
sei!...perché sei!
Sono sempre stati cinque più un quadrato!
Allora ce l'aveva con me!
Mi alzo nervosamente
e prendo a girare su e giù per la camera
e dopo un pò mi accorgo che la mosca ed io
ormai inconsapevoli compagni della stessa stanza
edificavamo in silenzio
le futili trame delle nostre vite vaganti di prima estate
Francesco
Milano, mer19mag2004