Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 21/05/2004 : 23:15:42
Per chi non avesse mai sentito parlare della Santeria o per chi la conoscesse già, questo libro d’Irina Bajini apre le porte ad un mondo assolutamente affascinante e c’introduce nel modo di vivere questa religione da parte dei cubani. Quest’insieme di riti tribali, credenze e leggende forma l’ossatura di questa "religione" che non si contrappone a quella cattolica ma con essa convive pacificamente, integrandosi senza che una escluda l'altra. Non solo con questa ma anche con la scienza moderna. Una "rogacion del ventre" per una cubana incinta non esclude un'ecografia dal medico curante. Una coronazione dell’<oricha> non può essere fatta a chi non é battezzato cristianamente. Preti e "santeros" non s'ostacolano, anzi a volte collaborano. La Santeria nacque alcuni secoli orsono quando i "conquistadores"spagnoli s'accorsero che gli indigeni erano tutt'altro che propensi a lavorare per loro (e comunque in generale..) e che dovevano reperire altrove braccia forti e volenterose. Fu così che trascinarono a Cuba i primi schiavi dalla Nigeria e questi importarono le loro usanze religiose che mischiandosi al credo cattolico diedero corpo ed anima a questa nuova “religione” che vive parallelamente la sua esistenza a quell’ufficiale di tutti i giorni senza, come già detto, nessun contrasto ed interferenza. Spesso scoprendo le sue leggende (patakìes) ci s'accorge di comequeste abbiano delle attinenze con i dogmi cattolici e altre volte di come diano loro interpretazioni, per esempio, sulla formazione del creato. Libro decisamente interessante, assolutamente gradevole e leggero nonostante l'argomento possa far pensare il contrario che ci offre la possibilità di venire a contatto con la realtà cubana, con il modo di vivere la quotidianità di questa meravigliosa gente, con i suoi ritmi e criteri di vita, impensabili per noi europei che ignoriamo il significato di parole come “improvvisazione”, “pazienza” ed “adattamento”, per noi che mai riusciremmo a capire come un ciclone tropicale possa essere un’occasione per stare insieme e magari allietarsi. L’unica difficoltà incontrata in questo libro è stata quella di seguire tutti i nomi dei santi, dei riti e degli strumenti citati in lingua "Yoruba" originale. Ma per ovviare all’inconveniente c’è il glossario alla fine.
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