Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 12/07/2004 : 22:59:16
Si è svolta nei giorni scorsi, come riportato dal TG3 regionale dell’11.7, una simpatica manifestazione a Magnago, piccolo centro in provincia di Milano, nella quale si è reso un doveroso omaggio alla bravura dei doppiatori italiani, provenienti da una scuola reputata, a ragione, la migliore del mondo. Se l’avessi saputo mi sarebbe molto piaciuto intervenire perché ho sempre pensato che se certi film stranieri, soprattutto americani, in Italia hanno avuto gran successo, una buona parte la si deve allo stupendo doppiaggio degli attori principali. Impossibile non citare il fantastico e purtroppo scomparso Ferruccio Amendola, voce di Silvester Stallone e Robert de Niro. Tra i tanti esempi che si potrebbe portare come non ricordarsi della scena madre de “Gli Intoccabili” quando De Niro- Al Capone si scaglia contro Kevin Costner urlandogli l’ormai celeberrima frase. “Tu non sei nessuno! Sei solo chiacchiere, chiacchiere e distintivo! Chiacchiere e distintivo!” Avrebbe avuto lo stesso effetto senza la voce d’Amendola? Ed ancora lui quando dà la voce ad un Silver Stallone-Rambo piangente (nel primo e più famoso episodio) nella scena finale quando racconta ad un Richard Crenna che lo ascolta con gli occhi umidi, di come non riusciva a cucire con l’ago ed il filo i resti dei suoi compagni dilaniati dalle bombe vietcong? Ci si vuole dimenticare di Giancarlo Giannini, impareggiabile attore ed altrettanto doppiatore di Al Pacino premio Oscar in “The Scent of Woman”? La requisitoria finale a difesa del suo pupillo avrebbe avuto la stessa drammaticità senza il suo doppiaggio? Certo il premio l’avrebbe vinto anche senza di lui, ma se lui stesso e De Niro hanno apertamente apprezzato i loro doppiatori italiani, mi piace pensare che sono anche loro artefici del successo di certe pellicole.
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