Sarah
Cittadino
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Inserito - 16/07/2004 : 16:48:25
Salivo ieri i tornanti del passo,la seicento lenta e paziente, un pulviscolo di pioggia fredda, macchie di gigli martagoni,rododendri e mugo. I tabià di legno scurito e pietra, le pareti. Crode di roccia lunare, pietrisco bianco e chiazze rossastre, nubi stracciate tra i canaloni. Pareti silenziose, antiche, fragili. Il torrente, ancora giovane, scorre tra lastre di pietre color antracite. Gli ultimi prati, appena sotto, sono ripidi e segati da un lavoro non più redditizio, ma sempre faticoso.Lassù c'è ancora la parvenza di un tempo immoto, di una lentezza che abbiamo abbandonato. Prima dell'invasione agostana. Mi fermo nell'aria sferzante, quota duemila e passa. Scendere, non sembra, è più difficile.
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