Grazie a Marcello, per avere introdotto questo tristissimo argomento.
Baldoni sapeva i rischi che correva, lo sapeva molto bene. Suscitava simpatia, era tutto e di più: lo si percepisce ascoltando il bel messaggio della moglie.Non ho potuto , tuttavia, fare a meno di paragonare le due morti: Baldoni e Quattrocchi e i commenti di carattere diversissimo, di disprezzo a volte verso Quattrocchi, scaturiti in seguito alle due sciagure.
Quattrocchi non ha avuto gli stessi onori di Baldoni.
In Irak non era andato a fare l'eroe. Era un Italiano come tanti, un eroe come tanti che cercava di guadagnare, in sostanza era un poveretto,uno come noi.
Baldoni, pubblicitario ammirato, il giornalista free lance per idealismo, per spirito di avventura, nel senso più alto del termine era arguto e bruillante,ispirva simpatia,c'è davvero da disperarsi ad avere peso un uomo così ...ho letto i suo "bloghdad".
Con la sua morte ha lasciato sconvolti e spiazzati i suoi amici, i suoi familiari e tutti quelli che lo conoscevano bene e che lo credevano intaccabile.
Era andato per aiutare con la Croce Rossa, per documentare... ahh sì una ben tristissima documentazione...
Giù il cappello, la "pietas" deve essere una sola, e onore ai morti, a Quattrocchi, a Baldoni e a tutti quei civili andati in Irak per lavoro che hanno avuto lo stesso trattatamento...