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Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 09/09/2004 : 08:27:20
Faccio mio e spero che l’abbiano fatto in tanti il grido d’allarme che Oriana Fallaci sta lanciando da anni trovando consensi ma anche offese, vituperi, sarcastiche reazioni. Senza dimenticare le sprezzanti prese in giro che con ignobile ferocia alludono alla terribile malattia che la sta uccidendo da parte di sedicenti attrici comiche che in realtà fanno solo pena e sconforto. Invito tutti coloro che ancora non l’hanno fatto a leggere “La forza e la Ragione” e “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci” che si può senz’altro considerare il suo testamento spirituale, visto che ormai come lei stessa afferma, le mancano pochi mesi di vita. Tremenda ed inquietante l’analogia che lei trova fra questa “Eurabia” e l’Europa del 1938 che di fatto diede il via libera alle nefandezze del nazismo. Non sono delle isteriche allucinazioni di una vecchia pazza, come qualcuno di un certo colore politico vorrebbe far apparire, ma sono considerazioni serie, ponderate e motivate e soprattutto estremamente documentate di una giornalista che ha rischiato la vita moltissime volte, che per l’amor della verità si è fatta tantissimi nemici, a destra come a sinistra, che ha sopportato il dolore di vedere il suo uomo, Aleko Panagulis, trucidato dai fascisti greci. Vorrei che Oriana non morisse, perché c’è ancora tanto bisogno di lei, ma dato che contro l’Ineluttabile non si può lottare avrà almeno avuto la soddisfazione, sia pure amara, di vedere ampliare la rosa dei suoi consensi, non ultimo dei quali un noto quotidiano indipendente nazionale che ha sposato in pieno le sue tesi, divulgandole a nove colonne. Non so cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo ma una cosa possiamo farla: difendiamo giorno per giorno i nostri valori partendo dalla piccola comunità in cui viviamo. Se nella scuola dei nostri figli vogliono togliere il crocefisso o eliminare le festicciole per Natale, trovando la compiacenza, come purtroppo è avvenuto in Italia, di maestre ottuse ed a questo punto “collaborazioniste” che avrei volentieri visto in quella scuola russa (almeno avrebbero sperimentato sulla loro stessa pelle “l’apertura mentale” di quella gente che tanto difendono) opponiamoci con tutto noi stessi, denunciamo a giornali e organi d’informazione, coloro che si prestano a questo gioco. Non sono mai stato un gran credente e tantomeno un praticante, ma il Cristianesimo é uno dei cardini e dei valori della nostra civiltà e cultura e va difeso senza remore in questa nuova “Crociata al contrario” (definizione della Fallaci, che mi trova d’accordo al cento per cento) che hanno intentato contro di noi. “Sveglia Occidente” o ci ritroveremo con le moschee al posto delle chiese, con le donne che non potranno più fare nulla se non partorire o essere ripudiate, con le discoteche e i cinema distrutti per far posto a luoghi di preghiera coranica.
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Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 09/09/2004 : 10:53:51
Aggiungo che sarebbe molto opportuno rileggersi anche le "Interviste con la Storia", più che mai attuale. Elena F.
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Renato Attolini
Senatore
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Inserito - 09/09/2004 : 19:55:28
Vorrei aggiungere che, a mio parere, ridurre ad una semplice questione politica il libro della Fallaci che si inquadra in un contesto di avvenimenti la cui portata sono agli occhi di tutti, mi pare alquanto riduttivo. La mia intenzione non era assolutamente fare della propaganda politica alla quale non sono per nulla interessato ed alla quale credo che la stessa Fallaci non lo sia (se ho ben interpretato il suo pensiero), prova ne sia il fatto che non è amata a sinistra ma nemmeno a destra. Recentemente infatti è stata attaccata dal senatore Plebe di A.N. sulle colonne di “Libero”, per fare un esempio. Di certo è un personaggio scomodo e non mi sorprende che anche qui ci sia qualcuno a cui non piaccia. E’ normale e giusto che sia così.. Detto questo passerei volentieri la parola a Beppe e soprattutto a Roberto (lui sa perché….) anche perché mi preme comunque che non s’intacchi il clima della “Isola del rispetto”.
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Roberto Mahlab
Amministratore
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Inserito - 09/09/2004 : 21:19:35
Io credo che il problema sia l'Europa, l'informazione, o meglio la disinformazione in Europa. Ho passato lo scorso mese di agosto, come ogni anno, a lavorare in estremo oriente, Taiwan, Malesia, Tailandia, spesso vado in Cina anche se quest'anno non ho fatto in tempo. Sono tutti paesi che hanno i loro problemi, ma hanno un vantaggio, quello di essere composti da decine di etnie e origini, le leggi sono ferree, e' assolutamente vietato, pena l'arresto, offendere una qualsiasi tradizione o religione, infatti se accadesse, nessuna autorita' potrebbe ripristinare l'equilibrio violato tra tante origini diverse. Diciamo che essere razzisti in oriente e' difficile, perche' non si saprebbe con chi cominciare, essendo tutti "stranieri". Ecco, in Europa lo "straniero" e' spesso il nemico, in oriente lo "straniero" e' uno tra tutti gli altri, di cui avere curiosita'. I giornali malesi, il governo in Malesia e' musulmano moderato, non arabo ovviamente, riportavano, sdegnati, una sola notizia dall'Europa questo agosto, le profanazioni dei cimiteri ebraici in Francia. Per il resto l'Europa non esisteva. I miei amici cinesi mi chiedevano curiosi come mai in Europa si e' data la caccia agli ebrei, osservavano che neppure durante la seconda guerra mondiale, il Giappone, alleato di nazisti e fascisti, aveva torto un solo capello agli ebrei, anzi, il console in Lituania ne aveva salvati parecchi ed era riuscito a trasferirli in oriente. Israele, gli Stati Uniti e ora la Russia. In oriente gli articoli dei giornali scrivono che Arafat e' un ladro ed e' la causa del disastro del suo popolo, dicono che Al Sadr e' a capo di una banda di ergastolani e che il governo iracheno e' legittimo e rappresentativo, chiamano i terroristi con il loro nome senza mai usare la parola "resistenza". Del resto i blog dei nostri amici iracheni che abbiamo pubblicato su concerto dicono le stesse cose, ringraziano le democrazie occidentali per averli liberati da saddam e chiedono di rimanere fino a che ci saranno le elezioni libere e usano parole di fuoco contro i terroristi, molti venuti da fuori, che uccidono con le auto bomba i cittadini iracheni. In Europa invece diversi scrivono che al sadr e' un patriota, che Arafat e' un santo, che i terroristi nel mondo sono la "resistenza". Dimenticano che dall'Algeria alla Turchia all'Iraq, tale "resistenza" ha massacrato centinaia di migliaia di musulmani stessi e che nei paesi musulmani i terroristi vengono di rimando fatti fuori senza complimenti quando vengono presi dalla polizia, altro che le nostre garanzie legali ai brigatisti. La barriera di sicurezza di Israele. Assurdita' del giudizio dell'Aia a parte, la discussione nel paese e' forte, si tratta di decidere dove farla sorgere, la corte suprema israeliana ha accolto le istanze dei palestinesi e ha chiesto al governo di tener ben conto che essa non deve causare sofferenza alla popolazione civile. Nelle zone in cui e' sorta, non passano piu' i terroristi e anche i villaggi palestinesi riprendono a fiorire, come era prima della decisione di arafat di scatenare la guerra, quando ero in Israele, andavo tranquillamente a pranzare, come buona parte della popolazione israeliana, dagli amici arabi. Il terrorismo tiene in ostaggio due popoli, non e' causato da quanto fa Israele per difendersi, e' uno dei tanti tentacoli della piovra dell'orrore, centinaia di palestinesi sono stati assassinati dai gruppi di terroristi, con l'accusa di "collaborazionismo" con Israele. Ma i palestinesi e gli israeliani da tantissimo tempo lavorano negli stessi ospedali, decine di migliaia di palestinesi lavoravano in Israele, studiano nelle prestigiose universita' israeliane, il solo denaro pulito che arriva nei territori palestinesi e' quello trasferito dalla dogana di Israele in conto Iva sulle merci dei territori palestinesi esportate attraverso i porti israeliani. Il resto dei soldi, quelli trasferiti dalla comunita' europea, finiscono in parte nelle tasche di arafat e dei suoi accoliti, in parte nelle tasche dei movimenti fondamentalisti che li usano per stampare i libri di testo per le scuole, in cui si insegna ad uccidere gli ebrei perche' "figli delle scimmie e dei maiali". I bambini vengono avvicinati dai terroristi e usati come scudi negli attentati o addirittura rivestiti di cinture esplosive, poi generalmente crollano tra le braccia dei soldati israeliani e vengono rimandati alle famiglie. Cosi' le donne kamikaze, devono scegliere se essere uccise dai fondamentalisti perche' hanno "tradito il marito" oppure morire da "martiri" e anch'esse, a parte qualche caso disperato, si abbandonano in lacrime nelle braccia dei soldati israeliani, finiscono in tribunale e vengono assolte e consegnate ad associazioni che le proteggeranno, molti palestinesi si rifugiano in Israele per sfuggire alla morsa del fondamentalismo, in Israele stesso vivono piu' di un milione di arabi palestinesi di cittadinanza israeliana, molti di essi sono morti sugli autobus fatti saltare dai terroristi, sono persone che godono di tali diritti civili che ribadiscono che, anche se un giorno i palestinesi costituiranno uno stato, non lasceranno mai il passaporto israeliano perche' non hanno nessuna intenzione di rinunciare alla democrazia, ci sono diversi parlamentari alla Kenneseth, il parlamento. Come abbiamo riportato su concerto, israeliani e palestinesi insieme collaborano nel campo delle arti, nei teatri, nelle associazioni per la pace, solo che il concetto di pace al di fuori dell'Europa e' molto diverso da quello dei "pacifisti" europei, basta leggere quello che scrive Angelica Calo' Livne, proposta per il premio Nobel, su concerto. La pace non e' quella del silenzio dei cimiteri riempiti dai cadaveri degli assassinati dai terroristi, la parola pace non e' scindibile da quella di democrazia, non si tratta di avere due stati per due popoli, ma due stati entrambi democratici per due popoli. Non e' un caso che la nuova generazione di politici palestinesi che sta tentando di scalzare arafat sia reduce dalle prigioni israeliane, la' hanno imparato l'ebraico, il concetto di democrazia, hanno assistito ai loro stessi processi in cui hanno avuto la difesa piu' garantista nonostante molti di loro fossero accusati di terrorismo, hanno visto come un paese libero reagisce ai casi di corruzione e adesso vogliono lo stesso per il paese che desiderano costruire, la Palestina. Dunque chi ha sabotato la pace e la democrazia nell'area sono i terroristi, il cui sogno e' la distruzione di Israele. E non solo di Israele, la maschera e' stata gettata da tempo, solo che l'Europa, come fece con hitler, fa finta di non sentire. I templi buddisti distrutti dai talebani tre anni fa, gli occidentali cristiani sgozzati perche' "crociati figli di scimmie e maiali", cosi' come vengono indicati anche gli ebrei, i bambini macellati due giorni fa nella scuola, ben prima dell'intervento delle truppe russe. Il piano era di mettere fuori gioco gli Stati Uniti l'undici settembre, intimidire l'Europa, prendere il potere nei paesi arabi e musulmani e costituire il califfato, con le donne ricoperte dal burqa. E perche'? perche' cancellare quello che non si vuole capire e' la legge dei fondamentalisti, perche' sforzarsi di capire le donne quando si puo' calpestarle? e con esse gli ebrei, i cristiani, i buddisti, i musulmani che vivono la fede normalmente. Eppure lo hanno detto e ripetuto quello che vogliono fare, lo dicono e lo ripetono che vogliono uccidere e conquistare il mondo, ma l'Europa si e' fatta intimidire e torno dall'oriente e leggo di nuovo la disinformazione, sempre piu' forte, oggi addirittura le istituzioni europee offendono la Russia, non sono piu' i terroristi i colpevoli, ma la Russia, cosi' come per Israele, non sono i terroristi islamici, la colpa e' di Israele, per gli Stati Uniti e' lo stesso e per le nostre coraggiose e ammirate truppe in Iraq c'e' chi spera in "cento mille Nassirya"! I "pacifisti" che mai una parola hanno espresso per il massacro di due milioni di esseri umani nel Sudan da parte dei fondamentalisti islamici, per gli sgozzamenti in Algeria, per i gas di saddam, oggi per le strade, dopo le decine di migliaia di assassinati dal terorrismo dall'undici settembre fino a ieri, non ho visto un solo pacifista protestare. I pacifisti ci sono anche in Israele, il settanta percento della popolazione, chiedono la pace e insieme la democrazia per i palestinesi, chiedono ai palestinesi di svegliarsi e di liberarsi del loro governo aguzzino. Non trovando interlocutori, Israele decide di ritirarsi unilateralmente da alcuni territori che ha occupato a seguito della resistenza, quella si' che fu "resistenza", ai paesi arabi nel 1967. I palestinesi non esistevano, la Cisgiordania era parte del regno di Giordania e Gaza era dell'Egitto. Subito dopo la guerra Israele chiese all'Egitto di riprendersi Gaza e gli egiziani risposero :"non siamo mica matti, tenetevela" e gli altri paesi arabi risposero alle aperture di Israele con i "tre no di Karthum", no alla pace, no al riconoscimento di Israele, no all'esistenza di Israele. Il movimento di arafat era nato nel 1964 e non dopo la guerra del 1967, ed era nato con nella carta costitutiva l'articolo della distruzione di Israele e lo sterminio del suo popolo. E' facilmente dimostrabile in base alla Storia dunque che arafat ha dirottato il diritto dei palestinesi di avere infine un loro focolare nazionale e che non e' responsabilita' di Israele. Ma appena Israele decide di ritirarsi unilateralmente, i terroristi fanno strage sull'autobus, sedici morti che si aggiungono agli altri mille e ai seimila feriti, deturpati per sempre, degli altri attentati. Si chiama "genocidio" la volonta' di sterminare una popolazione, ma il mondo non dice nulla, i pacifisti non sfilano nelle strade d'Europa. Anzi, proprio ieri, i responsabili della comunita' europea criticano Israele perche' il paese ha scoperto che i terroristi vengono da Siria e Iran e gli europei hanno timore che i regimi di quei paesi vengano rovesciati dalla rappresaglia israeliana, con chi faranno affari se cadono anche i sanguinari dittatori di Siria e Iran, dopo aver perduto gli affari con idittatori afgani e iracheni? E nei giorni scorsi sulla "Repubblica" un ineffabile commentatore ripete che i governi afgano e iracheno attuali sono fantocci degli americani. Non lo turba che gli afgani e gli iracheni non la pensino allo stesso modo, l'ideologia europea ormai crede e ripete le sue stesse fantasie, a discapito della realta', mentre il resto del mondo, nei cinque continenti, dice quello che si deve dire, buona parte della nostra sinistra dice il contrario. Perche'? direi che la risposta si puo' trovare nell'altra sinistra, quella vera, quella del "no pasaran" ai dittatori, quella che combatte' il nazifascismo durante la guerra di Spagna, quella che dovrebbe essere la sola e l'unica sinistra, quella che e' stata travolta dalla fascistizzazione del movimento della sinistra ad opera dell'Unione Sovietica. E cosi' quell'estremismo che non e' mai morto, perche' le persone non sono certo sparite, ritrova il suo spazio magari cambiando colore di camicia, ma comunque ripetendo i soliti slogan, contro le democrazie, contro gli ebrei e in favore delle dittature, saddam era il propotipo del nazifascista, come ha fatto a divenire l'idolo di parecchi "pacifisti"? E' importante ricordare che tantissimi ebrei sono morti nelle brigate internazionali in Spagna, negli attentati dei terroristi arabi nei kibbutz di Israele, unico vero socialismo realizzato sul nostro pianeta, moltissimi sono stati i pensatori ebrei che hanno contribuito allo sviluppo della cultura del lavoro che oggi consideriamo conquista ovvia della nostra societa', ebbene questi ebrei erano la sinistra che non puo' essere confusa con una parte di quella che oggi si autodefinisce la sinistra in Europa e si mette dalla parte di chi colpisce e non di chi e' colpito, come dovrebbe essere sua tradizione storica. Appena si esce dai confini dell'Europa, in oriente come in occidente, la disinformazione scompare, ritorni in Europa e ti tocca sentire i nostri portavoce che chiedono alla Russia spiegazioni sul massacro dell'Ossezia, fino al punto che la Russia si ritrova a rispondere come hanno gia' fatto gli Stati Uniti prima e Israele poi, "perche' le spiegazioni non le chiedete agli assassini?". E il ministro degli esteri russo rompe il tabu' della neutralita' e si precipita, appena il giorno dopo il massacro dei bambini nel suo paese, in Israele. Perche' si sta formando un fronte, Stati Uniti, Russia, Israele, paesi dell'estremo oriente, alcuni paesi europei, i quattro quinti dell'umanita' che si schierano contro il mostro del nuovo nazismo che ha rialzato la testa e non hanno dubbi nell'indicare il nuovo satana. Mentre in Europa, come ben ha detto il presidente del senato Pera, soffia di nuovo lo spirito di Monaco. I giornali iracheni e quelli di tutto il mondo scrivono articoli commoventi sui soldati italiani che stanno costruendo scuole e acquedotti nel nuovo Iraq libero, invece il giornale "Manifesto" scrive che i nostri soldati in Iraq si divertono a bruciare le case e a deridere gli iracheni in lacrime mentre i nostri appiccano ridendo il fuoco alle costruzioni. O mente il mondo intero, popolo iracheno compreso, o mente quella che si autodefinisce la sinistra pacifista italiana. Su concerto, pur mantenendolo unicamente come proposta letteraria, facciamo il possibile, abbiamo raccolto le testimonianze dei palestinesi, della scrittrice musulmana, insultata dai fondamentalisti e che ci ricorda che cosa e' l'Islam umano, sulla nostra rivista e' in prima pagina, riportiamo gli articoli che ci mandano i nostri amici da Bagdad, le notizie vere, speriamo di non essere solo una goccia nel mare e che, poco a poco, si faccia strada quella che e' la realta' e che sostituisca la disinformazione. Del resto concerto e' nato due anni fa proprio per reazione alla violenza e alla sopraffazione. Comprendo benissimo le persone che sentono il loro cuore battere a sinistra e oggi sono deluse per la cosi' grande differenza tra la manifestazioni odierne piene di slogan e quelle realmente in favore della democrazia e della convivenza universale a cui partecipavano in passato, le stesse parole amare mi sono state dette da cosi' tante persone che poi hanno creato l'associazione Amici di Israele o poi sono diventate, come Fiamma Nirenstein, tra le piu' puntuali croniste di quanto in realta' avviene, persone che sanno che per coltivare un ideale di liberta' e democrazia, e' anche necessario lottare affinche' la calunnia non prenda il posto della verita', altrimenti l'ideale stesso viene dirottato da chi ha interesse a trasformarlo per il proprio tornaconto. Quello che spero, per questi amici, e' che presto possiate sfilare di nuovo senza dover rinunciare ai vostri ideali, coniungandoli fieramente con quelli della vera pace che solo la democrazia diffusa puo' rendere eterna, temo che, per difenderla, l'unica lotta "senza se e senza ma" sia quella contro il nuovo terrore nazista, come in passato, si puo' solo cercare una resa senza condizioni del nemico, prima che colpisca, penso che non sia piu' in dubbio che se mettessero le mani su armi di sterminio di massa, le utilizzerebbero. Vorrei ancora segnalare gli splendidi articoli di Magdi Allam sul Corriere della Sera e il suo ultimo libro intitolato "Kamikaze made in Europe" e poi l'interessantissimo sito a suo nome che cura sul Corriere della Sera on line. Infine, per quanto riguarda strettamente Oriana Fallaci, io credo che dobbiamo sempre ricordarci che e' stata una eroica protagonista della Resistenza antifascista in Italia e successivamente una grande cronista critica della Grecia caduta in mano alla dittatura dei colonnelli. Roberto
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Elena Fiorentini
Curatore
Italy
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Inserito - 10/09/2004 : 09:08:38
Due scrittori diversi, due modi diversi di scrivere le identiche cose: Oriana FallaciOriana Fallaci, passionale, da grande giornalista, oltre ad argomentare , documenta tutto con abbondanza di dettagli. A volte può risultare sgradevole, poi riesce a portarti dalla parte sua. Nelle "Interviste con la storia" aveva già compreso ed individuato nei personaggi da lei intervistati, da Gheddafi a Komeini, da Arafat a Golda Meir,dei veri "protagonisti della storia." Racconta con molti dettagli non solo le interviste, ma i modi con cui è arrivata ad ottenerle. Ne riparla nei suoi ultimi scritti facendo distinzioni sulle persone. Cita ad esempio, come personaggio imponente e importante e pericoloso,il fondamentalista Komeini. Cita altri come personaggi minori. Adriano Sofri ho letto solamente gli articoli in Panorama, è uno scrittore limpido e affascinante. Scrive in maniera lucida e razionale. Negli ultimi scritti, in particolare nell'ultimo che ho letto,Adriano parla esattamente come Oriana e arriva alle identiche conclusioni. Elena Fiorentini N.B. Scrivo questo in seguito al link in Riflessioni "Ipotesi si Adriano Sofri": http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=9191 Edited by - Elena Fiorentini on 10/09/2004 16:33:00 |
Sarah
Cittadino
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Inserito - 10/09/2004 : 15:54:33
Ringrazio Roberto per l'excursus informativo su Israele, che merita gran diffusione! Mi trovo spesso a litigare con tante persone, specie quelli di "sinistra". Molti sono ciechi e sordi di fronte all'Attacco. A questa "religione del male" che colpisce noi tutti.La nostra civiltà,i nostri valori, la nostra incolumità e sopravvivenza. Questo l'ha detto, molto meglio di me, la grande Oriana Fallaci.Dunque il problema non è politico, ma storico. Tutti siamo in guerra,anche i bambini. Ma non sono bastate le follie naziste del pangermanesimo, della razza eletta dal male, degli esperimenti sugli esseri umani vivi e morti? So per esperienza personale come gli arabi trattino le donne. Come le chiudano nel burqa della mente,del corpo ferito,degli insulti razziali(le donne sono di per sè inferiori e comunque un male).Non possiamo volere questo.Non possiamo attendere un'altra notte dei cristalli sulla nostra civiltà. Per gli amici Israeliani, che tanto hanno dovuto subire e subiscono, chiudo, se mi consentite,con una piccola storia tratta dal dizionario jiddisch di Leo Rosten: Siamo nel '38;adunata oceanica a Muenchen per Hitler.Discorso infiammato. Il Fuehrer urla:"...e di tutti i nostri mali di chi è la colpa? DI CHI E'LA COLPA?" Nel totale silenzio si leva la voce del sarto Cohen: "DEGLI EBREI! DEGLI EBREI E DEI CICLISTI!" Hitler, sorpreso: " bene,ma perchè dei ciclisti?" Cohen:" E PERCHE' ALLORA DEGLI EBREI?" |
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