Vorrei ritrovare quella gioia, quelle risa giulive che accompagnavano le nostre giornate Francesca.Ho bisogno di quella fanciullesca spensieratezza che elettrizzava le corse in bicicletta, in quei sentieri di ghiaia argentina.
Lo ricordi il sole caldo di allora sulla nostra pelle inpolverata ?
Le ricordi le parole, i sogni, i miti, le fantasie d'onnipotenza ?
Che ne è restato di tutto quell'entusiasmo che scrutavi nei miei occhi ?
Che ne è restato di quel bambino e della continua ricerca del nostro piacere?
Piango Francesca...
Perchè mai avrei creduto che questa vita calzasse su di me come un vecchio, grigio vestito.
Non mi appartiene più...
Mi dispero perchè non percepisco il senso di questa lotta quotidiana con me stesso.
La consapevolezza un'arma a doppio taglio.
Che ne resta di noi e dei nostri sogni?
Il ricordo lontano di una corsa nei prati,
un fuoco caldo per bivaccare,
le risate degli amici,
una chitarra,
la leggerezza di allora...
Alessio