LE CIME MAGICHE DEL CASTELLACCIO
E’ lo slancio del desiderio
che porta all’amato
e aspirato suo proponimento.
Cammino intenso, impegnativo
nel raggiungere l’ obiettivo;
l’animo è gioioso
per gli straordinari stimoli visivi.
Il sentiero della “Grande Guerra…”
galleria d’osservazioni,
insediamenti bellici , grotte, trincee
e tante altre testimonianze ancora
di quei lontani e tragici anni.
Policrome corolle
adornano rossastre rocce,
mentre sui crinali
e nelle piccole anse
i rododendri esplodono
con risalto il loro splendore.
Le dentellate cime
del magico Castellaccio mio
creano forme contrastanti e mirabili:
paesaggio lunare!
Alla mia destra
nei recessi sinuosi più alti
dominanti la Valle Narcanello
s’erge solenne il ghiacciaio Pisgana
coronato dalle altissime vette:
Venezia, Veneracolo,
Frati, Calotta e Salimmo…
Alla mia sinistra spazia lo sguardo
al Passo del Tonale,
e, alle lontane vette
del Parco dello Stelvio.
Le nubi si burlano del sole
e una coltre di nebbia
sospinta da lieve tramontana
ricopre in parte le fiancate
dei gruppi montuosi
creando uno strano
ma affascinate, paradisiaco effetto.
Lo sguardo stupisce
in si grande bellezza
e tutto è incantesimo…
persino il silenzio!
rotto solo dal lontano mormorio
di neonati ruscelli,
e dai fischi di vigili marmotte.
La regalità del volo d’aquila
mi carpisce l’attenzione…
ma è solo un’ attimo, ed è già lontana!
Camosci che sfuggono veloci
al tentativo d’immortalare immagine.
Rapida è la discesa
e dove vegetazione è florida,
cervi tranquilli escono
all’approssimarasi della sera
nascondendosi nelle ripide
e fiancate scoscese.
Sento in me l’immensità
e la mistica voce della montagna;
percezione unica e indefinibile;
balsamo benefico all’animo mio.
Forte e chiaro è il suo richiamo
ed è impossibile per me
non compiacerlo.
Daniella P.