Un profumo antico e inconfondibile solleticò il mio olfatto. Tornai sui miei passi e incollai il naso alla vetrina.
Era lì, in bella vista, stuzzicante e … fu come se il tempo non fosse mai trascorso.

- Nonna cosa stai mangiando?
- Il pan dei morti, assaggia com’è buono! – mi disse
La nonna mi porse una fettina e io mi ritrassi sospettosa.
- Non mangerò mai il pane dei morti – risposi inorridita
La nonna mi guardò e mangiò quella fettina.
- Si chiama “pan dei morti” ma lo mangiano i vivi – continuò sorridendo e mi diede una nuovo pezzetto.
Il profumo del cioccolato era irresistibile e così aprii la bocca anche senza volerlo e il resto…fu tutta una scoperta.

Ed eccolo di nuovo, proprio come una volta, un invitante ricordo della mia infanzia.
La tradizione vuole, che ogni anno, in occasione della festività del 2 novembre, le pasticcerie e fornerie bresciane facciano a gara per sfornare il miglior prodotto possibile.

Il “Pan dei morti” un sublime insieme di mandorle, uvetta sultanina, pan di spagna , frutta candita vaniglia e altri ingredienti ( più o meno segreti) il tutto assemblato con tanto cioccolato, fa la sua apparizione, nella prima settimana di novembre sulle tavole dei bresciani.
Questa consuetudine risale a tempi antichi, ma ha conservato, fino ad oggi, tutta la freschezza e la sua bontà.
Per una volta all’anno vale la pena accontentare il palato, dopo un po’ di dieta e tutto torna come prima.
Sono entrata in quel negozio e ho comperato il mio tronchetto di dolce, poi ho chiuso gli occhi per rivedere, con quelli del cuore, una bimba e la sua nonna gustarlo insieme felici. Ricordi preziosi che il tempo non potrà mai cancellare.

Luisa

Altri dolci di stagione sono " i oss de mord" , ossia "le ossa da ...mordere..." .Si tratta di biscottini cilindrici a base di farina bianca, zucchero, mandorle o nocciole, marsala e cannella , passati al forno si conservano a lungo.
( mahhh...ci credo poco...