Roberto Mahlab
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Inserito - 13/01/2002 : 15:09:03
Io non so se il canto che ascoltavo fosse il sibilo del vento o la voce sofferente dell'alberello di mimosa sul terrazzo, tenue come un fuscello che si fletteva quasi in orizzontale, come non volesse essere strappata lontano dai raggi del sole, sentivo la mia anima attorcigliarsi mentre il mio pensiero le chiedeva di resistere, forse fu la trasmissione della mia sensazione che la rincuoro' o forse il merito fu di solide radici cresciute in una notte, comunque sia, non si stacco' neppure un fiocco dei soffici fiori come cotone di colore giallo e neppure una delle foglie che avevano l'apparenza di lunghissime strutture di cristallo di fiocco di neve ma di colore verde. Era aperta di fronte a me la pagina della rivista scientifica che riportava i risultati della rilevazione ad opera di una equipe dell'universita' del Weizmann Institute in Israele del "canto" delle piante, suoni emessi dalle foglie che trasformano i raggi di luce in onde di calore che a loro volta determinano dilatazioni e contrazioni nella fibra vegetale e quindi suoni. I ricercatori hanno cosi' messo a punto un metodo che stabilisce che piu' intenso e ritmico e' il suo "canto", piu' l'attivita' fotosintentica della pianta e' efficiente, come vita. Avevo piantato a fianco della mimosa un albero di pino alto piu' di un metro e nella notte il vento vendicativo e dispettoso l'ha sradicato, lasciando ai miei occhi attoniti un cratere di terra smossa con violenza, come se una mano cattiva avesse scavato per dare dolore. Sottovoce ho chiesto al portiere dello stabile se per caso avesse visto volare un albero e egli non mi ha risposto che logicamente gli alberi non sono elefanti e che quindi non volano e mi ha restituito il pino disperso, recuperato un po' malconcio dopo un volo di nove piani, mi ha raccontato di avere chiesto a tutti gli inquilini del palazzo se per caso avessero perso un pino, ma tutti gli avevano risposto con tono sorpreso di essere gente normale, equilibrata e sana di mente e allora aveva concluso che il proprietario non potevo che essere io. Aveva messo il povero albero in un vaso, poi l'aveva amorevolmente ricoperto di terra bagnata e cosi' gli aveva salvato la vita. L'ho ripiantato al suo posto vicino alla mimosa, gli ho dato tanta acqua e poi ho chiuso la finestra. Stamane i suoi rami prima stesi e possenti apparivano abbattuti come quelli di un salice piangente e pareva essersi ritirato in un angolino. Ho notato che l'albero di mimosa si era piegato leggermente e con desiderio verso un alto, forte e fiero rododendro che a sua volta stendeva deciso i cinque lunghi raggi che componevano ogni sua foglia di colore verde scuro fino ad abbracciare una sottile, nobile ed eterea camelia i cui fiori sbocciati parevano altrettanti soli scarlatti. Il vento era calato e solo raggi luminosi accarezzavano le piante. Per scherzo tesi i sensi per cogliere il loro canto, le note mi riportavano della delicata e gelosa mimosa svolazzante come una farfalla dalle ali color giallo pastello che aveva dapprima accarezzato il forte pino dalle foglie ora tristi...eppure il vento aveva sradicato solo il forte pino e non la sottile mimosa...all'improvviso un pensiero chiaro come una saetta...forse che quella notte il pino si era lasciato semplicemente cadere e si era abbandonato per disperata volonta' al vuoto?Il suono delle piante mi raccontava ormai una vicenda avvincente, ascoltavo incantato una colorata storia d'amore a tante voci finche' calo' la sera e i raggi della luna e delle stelle sullo sfondo blu scuro che si intravedono tra i rami mi hanno colto mentre riporto veloce a questa tastiera e un profumo immenso e intenso trascinato da una brezza leggera si avvicina insieme ad un ombra che si protende e avverto la carezza di lunghissimi rami come mani che mi avvolgono per togliermi il fiato e mi volto meravigliato verso la voce melodiosa della delicata pianta di gelsomino, forse e' quel profumo che mi invade che mi sta cantando quella incredibile storia di soffusi sentimenti, come se avesse lungamente vegliato per finalmente sussurrare... continua...
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