In genere gli spot dei vari dolci natalizi e pasquali mi sembrano talmente zuccherati da far sembrare al confronto insipida la leccornia pubblicizzata. Troppa dolcezza artefatta, troppo sentimentalismo sintetico ambientato in case troppo belle e troppo dorate, tra familiari troppo simpatici e troppo buoni per essere veri. Ma ci sono pur sempre delle eccezioni. E una bella eccezione mi sembra l’ultima pubblicità Motta, fatta di diverse situazioni.
Una è quella del comandante che redarguisce il soldato semplice (che è matematicamente una schiappa). Chissà quale errore deve aver commesso il novellino per ridurre il povero comandante in quello stato appena precedente l’infarto. Avrà di nuovo sciacquato i panni col costoso ammorbidente? Ah no, quello succedeva tra i duri marines di un altro spot. Boh! Certo è che deve aver calcato un po’ la mano, a giudicare dalla faccia furibonda del capo (e fortuna che l’audio è disattivato!) Il soldatino altro non può fare che ripetere a raffica i classici “sissignore signore!... sarà fatto signore!... lei ha sempre ragione signore!!!”
Sarebbe da archiviare come un’ordinaria giornata di naja, se non fosse che casualmente il comandante intravede una scatola blu con una grande M d’oro stampata sopra. Ecco che la faccia si rabbonisce e acquista lineamenti umani... si aziona una misteriosa macchina del tempo che permette al macigno umano di ripensare in bianco e nero a un Natale del suo passato, quando era piccolino e gustava una fetta di quel panettone insieme a un papà straordinariamente sorridente, e alla mamma che lo stringeva in quel suo indescrivibile abbraccio. Poco ci manca che all’omone scendano le lacrime di commozione!
E fu così che grazie ai meravigliosi ricordi fortuitamente emersi “per colpa” del pivello nacque un’inedita amicizia!
Alla fine si vede il grande pranzo natalizio, e seduti uno accanto all’altro il comandante e la recluta (ancora un po’ incredula, per la verità). Il primo sembra dire “dobbiamo restare vicini vicini” mentre dà una calorosa pacca sulla spalla, mentre l’altro sembra quasi pensare: “niente niente lo preferivo prima????”
colibrì