L'ondata di freddo e maltempo che sta colpendo il nostro paese avra' il merito, oltre che di terminare una lunga stagione di siccita', di diminuire la dipendenza degli abitanti verso le orribili cipolle che non sono buone perche' a me non piacciono.Il legame tra climi caldi e il consumo di cipolle e' stato sancito dalla prestigiosa "The Quarterly Review of Biology" sull'ultimo numero della quale due scienziati della Cornell University hanno dimostrato, statistiche alla mano, la relazione esistente tra il consumo delle cipolle e la lotta ai batteri alimentari che insidiano il cibo nei paesi a temperatura piu' elevata. Jennifer Billing e Paul W. Sherman hanno rilevato come aromi a base di cipolla siano in grado di contrastare e rendere inoffensivi la totalita' delle 30 piu' pericolose specie di germi patogeni, comportandosi cosi' come potentissimi antibiotici ad ogni boccone. I due scienziati hanno analizzato un campione di 4.578 ricette tradizionali di 36 paesi diversi, a base di carne, pollo e pesce. Per esempio in Indonesia su 120 ricette, l'80 percento contiene la cipolla. In Irlanda invece solo il 56 percento delle ricette contiene la cipolla. In India si ripresenta di nuovo l'80 percento di ricette a base dell'odiato vegetale, mentre in Norvegia la cipolla appare solo nel 20 percento dei piatti tradizionali.
I dati degli scienziati americani dimostrano quindi che le cipolle sono necessarie alla salute, ma allora chi come me combatte per la messa al bando delle cipolle sul nostro pianeta ha torto?
Rivediamo attentamente il risultato della ricerca: non e' scritto da nessuna parte che le cipolle siano buone, la sola questione e' che fanno bene, ma per combattere i germi patogeni alimentari nei climi caldi, mentre nei climi freddi di esse c'e' limitatissimo bisogno. Ne consegue che il loro utilizzo nei paesi caldi non ha nulla a che fare con il loro gusto, ma si tratta solamente di una abitudine culturale che storicamente e' stata trasmessa di generazione in generazione perche' necessaria come antibiotico. Lo stesso dottor Sherman infatti conclude il rapporto con un illuminante :"Le cipolle non sono necessariamente buone, ma alcuni popoli sono costretti ad apprendere a farsele piacere".
Quindi nei climi freddi, possiamo sentirci liberi da tale obbligo ed accettare il fatto che esse non siano buone e percio' non abbiamo nessun obbligo ad usarle in cucina.
Gli scienziati stanno studiando ultimamente uno scenario da film di fantascienza: anche nei paesi dal clima caldo esiste il pericolo che nuove generazioni di germi riescano a rendersi immuni dalle proprieta' antibiotiche delle cipolle e quindi esse, tra appena duecento miliardi di secoli, dovranno essere sostituite da altri aromi.
E la controversia continua.....
DoktoRob
Dipartimento di scienza dell'alimentazione del manicomio criminale di
Concerto City - in eslcusiva per la Cns - Concerto News System - @2002
Scusate, ora vi devo lasciare, e' entrato nella mia stanza tappezzata di morbidi materassi un simpatico signore tutto vestito di bianco che mi aiutera' come ogni giorno ad indossare una stirata enorme camicia bianca senza maniche e che ha in mano inoltre una siringa piuttosto grossa che mi sta iniett