...ovvero non c'è due senza tre.Capita di guardare la tv di sera giostrando i tasti del telecomando per passare da un programma all'altro, in attesa che il sonno si materializzi. Allora voci, musiche, paesaggi e volti si miscelano dolcemente fra loro trasformandosi in ninna-nanna. Niente di strano quindi se spunta Bruno Vespa che dirige la Nona, Leonardo Di Caprio che vende materassi, Manuela Arcuri che illustra l'ultima manovra finanziaria , il commissario Rex che gira la ruota della fortuna e Sean Connery che viene buttato fuori da uno studio cinematografico... eeeh? mi stropiccio gli occhi! No, non può essere lui! Ma ancora non lo riconoscono? Stavolta è troppo! Questi signori copywriter non hanno il diritto di fracassare un mito in quel modo.
Animata dal pensiero che anche un colibri nel suo piccolo si... inquieta, butto via il sonno, mi precipito alla tastiera e scrivo una e-mail all'eroe più malmenato della pubblicità:
Caro Agente 007, nonché Guglielmo di Baskerville, nonché William Forrester, nonché Medicine Man, nonché King Arthur, nonché papà di Indiana Jones, nonché etc. etc. (scusa ma ho bytes contati), in qualità di tua fan irriducibile volevo farti sapere che se mai ti capitasse di presentarti a me a quel tuo famoso modo “My name is Connery. Sean Connery” beh, te lo prometto: ti chiederò un autografo!
Però anche tu... lo so che bisogna pur mangiare, che attori famosi non più di moda e stelle cadenti come meteore dal cielo di Hollywood possono decidere a un certo punto di frequentare le ultime spiagge del mare della celebrità chiamate "spot". Ma... ma... Sean perché lo fai? Pane e vin non ti mancava e una Casa Russia avevi tu. Sei un grande, perché ti sei ristretto così? Ma non importa, i veri fan si riconoscono nel momento del bisogno! E io sono qui per dirti: Sean be tough, non perdere le speranze!
L'Highlander doveva essere in linea perché la risposta è giunta immediata:
"Ebbene si, cara fan irriducibile, é proprio vero quello che hai visto. In città avevano allestito un provino cinematografico... cercavano uno che potesse interpretare il ruolo dell’agente segreto 007 in un remake di quei favolosi serial anni Sessanta. Beh, non ho resistito... sai, la nostalgia ti colpisce quando meno te l’aspetti... ho visto quel manifesto “James Bond cercasi” e mi sono tornati in mente Goldfinger, Thunderball, il dottor No, così mi son detto: Sean, si vive solo due volte, andiamo e facciamo vedere chi siamo! Si, facciamogliela vedere! Solo che... non pensavo avessero problemi di miopia! Mi sono messo in coda come un comunissimo signor nessuno in attesa del mio breve saggio e quando finalmente tocca a me, mi gettano addosso due fogli, mi sparano in faccia i riflettori e mi urlano l’ok... Nella mia immensa tranquillità, consapevole di lasciare tutti a bocca aperta, ho recitato un grandioso monologo firmato Ian Fleming. Al termine, le mie orecchie attendevano scrosci di applausi e invece registrano il silenzio assoluto. Sordità precoce? No perbacco: I’m scottish not deaf! Ovviamente dovevo averli ammutoliti. Tutti, tranne uno però, che mi chiede le generalità “Scusi lei, ma chi crede di essere per recitare a quel modo?” Potevo forse rispondergli “sono fatti miei”? No, anche perché in quel caso avrei dovuto pagare le royalties a Jagermeister e a Raz Degan. Gli ho semplicemente esposto la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, e cioè: “My name is Connery, Sean Connery”. Certo non mi attendevo che il tipo mi srotolasse davanti un tappeto rosso, ma almeno una stretta di mano... invece con un fischio ha richiamato due energumeni che mi han sollevato e gentilmente catapultato fuori dalla sala, su una catasta di scatoloni, dimora provvisoria dei competitori bocciati. Ma è colpa mia se mi chiamo Sean Connery? Magari un Giacomo Bondi avrebbe vita più tranquilla! Insomma, giornata nera appena rischiarata da un Nerone... si, insomma un tale vestito da antico romano che paterno mi assicura di non essere poi malaccio come attore e che avrei solo dovuto ritentare. Ma certo! Che sarà mai? Devo solo aggiungere qualche provino a un curriculum che pare l’enciclopedia britannica!
Caro Colibrì, come vedi non sono pazzo se mi sento a pezzi come un puzzle!”
La mia risposta è stata fulminea:
Sniff! Caro Cuor di Leone, mi hai commosso. Ti capitasse mai di passare da queste parti, sappi che c'è sempre un posto per te... Fido per una notte può anche dormire in studio. Solo, fa' attenzione alle serrature di casa perché sono iper-tecnologiche, a riconoscimento vocale: se non ti riconoscono al primo saluto, non cadere in depressione, ti prego!
colibrì
Edited by - colibrì on Sep 10 2003 10:24:45