lola
Cittadino
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Inserito - 30/10/2003 : 19:04:44
Ascoltami, tu che dovresti essere quasi sangue per le mie mani é così duro esprimersi con le brezze mutevoli adesso non puoi togliermi queste bianche ali non stavolta ti prego. Perché non vuoi che parli mi stringi i polsi e speri che mi bastino due baci ma sbagli sei cieco e vanesio di fronte al tuo riflesso di bugiardo sincero. Dici che non vedi le tue orme attraverso il mio corpo controluce perché si fondono con quelle di altri mille passati e futuri ma per me ferite sanguinanti scorrono da quelle fessure come fiumi di un limbo mortale più doloroso che infernale perché vivo e danzante. In silenzio mi vuoi guardare con il nostro filo rosso in mano che stinge sotto quest'avida pioggia a scoprire che solo tempera nascondeva la sua reale natura di corda e confondere lacrime con lacrime speri che basti a colmare il tuo senso di colpa. Ma vile non osi tagliarci lasci che stanca io mi abbandoni e risponda ai baci, alle tue mani, mi deleghi il bisogno di me come ordine perché sai che ti concederò anche quest'attimo breve. Come clessidra sento che filtri attraverso le mie dita quasi talco più facile da nascondere sulle superfici bianche e io non riesco a trovarti perché sei ovunque ma incorporeo e restio a morire. Ti deludo stavolta, non dovevi chiedermi di eclissarmi come luna perché il mio bisogno di splendere come sole domina su tutto così lascio valige e bagagli pazzia e furore, preferisco l'oblìo come arma migliore per lasciarti annegare nel tuo tanto amato mare, allegorico oceano di parole, sogni e musiche insane. Starai bene e io ancor meglio carica di linfa blu da gettar su altrui occhi a crear scompiglio.
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