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 Un Angelo per amico
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luisa camponesco
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Inserito - 07/12/2003 :  16:14:42  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Un Angelo per amico

Faceva molto freddo in quella piccola stanza all’ultimo piano di una palazzina anonima alla periferia di Torino. Marco cercava di tener vivo il fuoco della stufetta a legna nella attesa dell’arrivo della mamma. Già, la mamma , si era alzata prestissimo per andare al lavoro , faceva la domestica presso una famiglia benestante , ma rimaneva fuori casa per tutto il giorno e rincasava solo alla sera . La neve era alta suoi tetti delle case in quell’inverno del 1916. Suo padre era al fronte a combattere e non avevano più sue notizie da parecchio tempo, Marco, però, tutte le sere prima di addormentarsi si rivolgeva ad una piccola immagine appesa sopra il suo letto, raffigurante un angelo seduto su di una nuvola , l’angelo era biondo e sorridente e lo pregava così.
- caro Angelo , proteggi il mio papà e la mia mamma e se ti avanza del tempo proteggi anche me – poi si metteva sotto le coperte per trovare un po’ di calduccio
Quel giorno era il 24 dicembre sua madre sarebbe rincasata più tardi quella sera , in quella famiglia preparavano il cenone e lei doveva aiutare in cucina , Marco pensò di fare un po’ di compiti ma il freddo gli intorpidiva le dita e non riusciva a tenere la matita fra le mani , allora si mise a guardare dalla finestra , c’era movimento per la strada , tutti andavano di fretta , si preparavano alla festa. , ecco una bella idea anche lui avrebbe fatto una sorpresa alla mamma. . Corse verso il letto e sotto doveva esserci una scatola , suo padre l’aveva riposta lì l’ultima volta che era stato a casa , infatti, la vide ma era un po’ lontana non ci arrivava ad afferrarla allora si aiutò con una scopa . Quando finalmente riuscì a prenderla si sentì stranamente felice , come se qualcosa di bello stesse per accadere . La aprì piano quasi temendo di rompere l’incanto , loro erano lì, un bue , un asinello , Giuseppe , Maria e il bambinello , si guardò attorno pensando a dove metterli , vide la pianticella di rosmarino , sì , si disse lì sotto poteva andar bene . Contemplò il suo piccolo presepio poi tornò alla finestra ad aspettare la mamma, ormai si stava facendo buio, per fortuna il candore della neve rischiarava un po’ la strada. Il tempo passava ma la mamma non tornava , Marco incominciava a preoccuparsi , intanto la stufa si era spenta e il freddo si era fatto più pungente. Si mise al collo uno scialle della mamma e si sentì subito meglio , avvertiva il suo profumo era come se lei lo abbracciasse . Una bella luna riempiva il cielo ed illuminava i tetti delle case le stelle la circondavano come una corona . Marco non resistette più , si mise un berretto sulla testa e scese per le scale avrebbe aspettato la mamma sul portone di casa . Si sedette sui gradini e si strinse più che potè lo scialle sulle spalle. Passò del tempo , non seppe dire quanto , e si sentì chiamare:
- ma cosa ci fai qui da solo al freddo?
A parlare era stato un giovane , comparso all’improvviso , tanto che Marco sussultò dallo spavento.
- stò aspettando la mamma , dovrebbe arrivare tra un po’
- allora la aspettiamo insieme – e si sedette sul gradino accanto a lui
Si tolse per un attimo il berretto , scoprendo dei bei capelli biondi , a Marco pareva di conoscerlo, ma subito si riprese uno così non l’aveva mai incontrato di sicuro
- me lo di dici come ti chiami? - chiese
- Marco
- Piacere Marco io mi chiamo Raffaele , ma perché sei sceso con questo freddo ?
- Te l’ho detto , stò aspettando la mamma
- Arriva presto di sicuro, ma tu hai le mani viola , prova a toccare le mie!
Raffaele senza aspettare la risposta prese le mani di Marco fra le sue , erano calde e quel calore si sparse per tutto il suo corpo e il bambino si accorse all’improvviso di non avere più freddo.
- la tua mamma stà per arrivare
- come fai a saperlo? – chiese guardando il giovane in quegli occhi azzurri e profondi
Ne frattempo una figuretta nera era comparsa in fondo alla strada , camminava velocemente e appena fu vicina esclamò:
- Marco per l’amor del cielo cosa fai fuori casa?
- Mamma ! - e le corse incontro
Anche il giovane le si avvicinò
- la signora Moranti?
- Si - rispose con un tremito di voce
- Vengo da parte di suo marito , voglio rassicurarla , lui stà bene e le manda questo - infilò le mani nella tasca del cappotto ed estrasse una grossa busta.
- Buon Natale - soggiunse e si allontanò in silenzio
Marco e la mamma fecero di corsa le scale impazienti di leggere quella lettera, aprendo la porta di casa li accolse un bel calore , la stufa era accesa e si udiva il crepitio della legna
- bravo Marco hai tenuto acceso il fuoco
Marco non sapeva cosa dire, quando era sceso in strada la stufa era spenta e non c’era più legna ma la mamma stava aprendo la busta e allora corse da lei. Dalla busta uscì una lettera e un rotolo di banconote , madre e figlio si guardarono stupiti , poi la mamma incominciò a leggere.

“Miei amatissimi , spero che questa mia lettera giunga in tempo prima delle feste , voglio dirvi quanto mi mancate , voi siete sempre nei miei pensieri e nel mio cuore . Voglio che questo sia per voi un Natale speciale , io sarò presto a casa , non preoccupatevi è solo una piccola ferita ad un braccio ma mi permetterà di tornare da voi. Vi abbraccio teneramente “

La mamma richiuse la lettera e la strinse al petto
- mamma , ma questi sono tanti soldi?
- Si caro sono tanti soldi, ma questa lettera vale di più
- Allora mamma sò dove metterla
Marco prese la lettera e la mise vicino al bambinello, poi corse fra le braccia di sua madre.

Mentre da una piccola immagine posta sopra il letto, un angelo biondo li guardava sorridente.


Edited by - luisa camponesco on 06/07/2005 17:49:21

   
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