Inserito - 05/05/2004 : 12:54:54
Vi assicuro che il fatto è realmente accaduto. * * * Nella classe c'era un silenzio di tomba. Il severo professore di Italiano, originario di Catania, aveva finito da poco l'appello quando: "Sallese e Forte" I due malcapitati si diressero verso la cattedra per ripetere la poesia "Il cinque Maggio" di Manzoni, e cominciarono, prima il Sallese e poi il Forte, la litania dei famosi versi. ""Ei fu siccome immobile dato il mortal......" "A posto, quattrcco!". Il professore era furibondo. La stessa scena fu ripetuta con il Davini, il Nicolosi...insomma con quasi tutta la classe. E l’agitazione dei ragazzi cresceva al pari dell’ indignazione del professore. Alla fine:"e sentiamo Tommasi" Il Tommasi era quello che si dice uno studente non interessato ai programmi scolastici e fortemente motivato alle attività di relazioni esterne. Conscio della sua impreparazione il Tommasi si avviò verso la cattedra come se andasse al patibolo. "Ripeti” gli intimò il professore. L’aria era carica di tensione, come in “Mezzogiorno di fuoco”. ”Ei fu." e qui il Tommasi fece una lunga pausa, sperando nel provvidenziale suggerimento del compagno seduto al primo banco…. quando… "A posto: NOVE" esclamò raggiante il professore. ”Il PUNTO, c’è il PUNTO e solo Tommasi lo ha capito” Ophelja
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