Concerto di Sogni
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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Il mutante zelante
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Roberto Mahlab
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Inserito - 14/06/2004 :  21:19:50  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab

I

"Noooo!", l'urlo strozzato della ragazza raggelo' l'aria della sala delle freccette, un uomo pallido e tremante si divincolava tra le fauci di Cocco & Drilly, "lasciatelo, non mi stava infastidendo, mi ha solo chiesto se accettavo di sfidarlo al gioco!". Riluttanti, i due coccodrilli aprirono le enormi bocche e lasciarono cadere a terra il malcapitato che senza neppure alzare gli occhi fuggi' via di gran carriera. Appena dopo che l'uomo fu sparito dietro l'angolo, la ragazza scoppio' a ridere e a dare pacche sulle spalle ai due lucertoloni, non avrebbero mai fatto del male ad una mosca, ma le ragazze dell'isola di concerto di sogni se li portavano dietro quando desideravano stare un po' da sole, la sceneggiata era parte dello scherzo.
Una improvvisa e brevissima vibrazione, sottile e angosciante, un attimo e poi piu' nulla, la ragazza e i due coccodrilli si paralizzarono, si volsero ma non notarono nulla, solo un'ombra di contorni, offuscata da polvere di luce, "avete udito anche voi?", si guardarono e poi alzarono le spalle, dimenticando subito l'inspiegabile fenomeno.

"Anche quando saro' grande mi portero' sempre dietro Cocco & Drilly e se un ragazzo mi si avvicinera' per portarmi via i miei pasticcini preferiti, faro' loro un segno e gnam...!", la bambina mimo' i denti che si chiudevano con uno schiocco e intanto ingoio' una ciambella, lanciando uno sguardo di beatitudine al cielo per tanta squisitezza. "Ecco un altro dolcetto per te, questo esce proprio adesso caldo caldo dal forno, l'ho cucinato seguendo una antichissima ricetta che ho scoperto nelle pergamene che narrano la Storia della nostra isola.. Starlina", prosegui' la donna dai lunghi capelli scuri e dal viso del color dell'ambra "sei proprio sicura sicura che quando sarai grande vorrai che i coccodrilli mastichino i tuoi corteggiatori?" e le solletico' il viso fino a che la bambina le salto' al collo e rotolarono sul pavimento di legno della casetta nel bosco, abbracciate e felici. "Scommetto che tu non ti faresti accompagnare da Cocco & Drilly se il tuo bel tiranno del castello della municipalita' accettasse un invito ad assaggiare le tue leccornie", le disse Starlina con delizioso tono dispettoso e Dalinda, la amata maestra della scuola dell'isola, arrossi', :"mmmm, bambina birichina, adesso ti sistemo io con il solletico!".

Era un estate fresca, la pioggia era stata generosa e le foreste di verde smeraldo facevano corona alle montagne da cui sgorgavano i ruscelli sempre pieni di acqua, si riunivano nelle valli e correvano verso le coste meridionali dell'isola, nell'oceano. Ogni fine settimana i teatri a strapiombo sulle scogliere di roccia chiara, si riempivano al tramonto di abitanti, soli o a gruppi ascoltavano il concerto delle guardie oscure, gli invisibili e misteriosi esseri d'aria che trasformavano il moto del vento in note musicali. Nessuno rimaneva insensibile alla bellezza di quella musica che addolciva e avvolgeva ogni animo, tanto da scioglierlo.
Due giovani erano appoggiati a due pini diversi, si erano accorti l'uno dell'altra e all'inizio evitavano di guardarsi, poi lei alzo' gli occhi e li riabbasso' appena troppo tardi per evitare di incrociare gli occhi di lui che si erano levati per osservarla. Si sorrisero, erano i due ragazzi che si erano incontrati poco prima nella sala delle freccette e con un sospiro lei gli fece cenno di avvicinarsi. Le si affianco' proprio mentre la lirica piu' alta si levava verso il cielo e le loro mani si intrecciarono e gli sguardi si accomunarono al calar del sole tra l'azzurro, le rade nubi e le cime nevose. Come attratti da calamite i loro visi si fecero l'uno di fronte all'altro, ma appena prima che iniziassero a sfiorarsi il ragazzo avverti' un prurito all'altezza del naso e di scatto si allontano'. "Che ti succede?", gli chiese la ragazza, il giovane scosse la testa e le si riavvicino', questa volta il prurito fu insopportabile, come un sibilo che si attorcigliava attorno al suo volto e il ragazzo grido'. "E' un altro dei tuoi scherzi vero?", si rivolse alla giovane esterrefatta e poi corse via.

Roberto Mahlab
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Inserito - 14/06/2004 :  21:22:10  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
II

Un essere ricoperto da un mantello piu' nero del buio ascoltava il concerto delle guardie oscure appoggiato al balcone del palazzo della municipalita', tra il profumo dei gelsomini e delle rose del grande parco, il fiato gli si paralizzo' quando avverti' un sibilo inconsueto e stridulo provenire dalla foresta, come un grido di un corvo arrabbiato e vendicatore.
Dalinda si accorse del suono e per reazione abbraccio' d'istinto piu' stretta Starlina, erano sedute su un tronco della radura dietro la casa del bosco.
Un mormorio percorse gli abitanti dell'isola e la musica delle guardie oscure cesso' in mezzo ad una nota, erano di aria e invisibili come l'aria, ma fu come se si cogliesse il loro imbarazzo di orchestrali interrotti da un incomprensibile e inspiegabile avvenimento.

Non era che l'inizio, nei giorni successivi, ogni volta che una coppia si incontrava, un improvviso stridulo sibilo di vento si scagliava contro l'uomo roteandogli attorno fino a farlo volteggiare a metri di distanza, lo sgomento si impadroni' dell'intera isola e una cappa di tristezza avvolse gli abitanti, i concerti delle guardie oscure si fecero malinconici e le note nostalgiche di un tempo sereno.

Sul far della sera Dalinda stava correggendo i compiti dei suoi scolari nella casetta di legno nel bosco, cercava di concentrarsi, ma non riusciva a trattenere il pensiero vagante verso quella nota stonata durante il concerto delle guardie oscure, si alzo', si avvicino' alla finestra e osservo' la serenita' della radura, il blu scuro stellato del cielo e le alte ombre degli alberi, l'odore dell'erba, usci' e aspiro' quell'aria che ravvivava e si mise a camminare per il sentiero illuminato a sprazzi da puntini di luce volteggianti, segui' le lucciole fino al laghetto che circondava il castello della municipalita', la loro luminosita' si confuse con i raggi della luna che si specchiavano nelle acque calme. Sorrise al pensiero dell'eccesso di zelo della natura quella notte nel rendere il mondo meraviglioso, "ci sarebbe bastato", era il ritornello di un motivi riportato nelle antichissime pergamene, il dolce ringraziamento di un popolo che si meravigliava timidamente di ogni regalo in piu' alla vita che concedeva il Creatore.
In quel momento le sorse il dubbio, alzo' gli occhi e vide che la grande finestra della stanza del misterioso e amato dittatore dell'isola era illuminata, si diresse decisa sul ponte che congiungeva la terraferma al castello in mezzo al lago, attraverso' il grande parco fiorito e profumato, l'angoscia provocata dall'improvvisa idea che l'aveva colta le metteva le ali ai piedi, spalanco' il portone e a Cocco & Drilly mezzi addormentati sulle scale esclamo' :"cari amici, volevo pregarvi di dire al tiranno che forse ho capito, ma devo dare un'occhiata alle antiche pergamene della sua biblioteca!", i due coccodrilli le si fecero attorno e si incantarono come al solito alla vista di Dalinda, si accorsero che lei non stava piu' nella pelle per la curiosita' che l'aveva colta, uno dei due lucertoloni la raccolse e la trasporto' in groppa sulle grandi scale e la depose all'uscio della porta della biblioteca del castello.

Il camino era acceso e la luce del fuoco illuminava le ante di legno che contenevano il sapere dell'isola, migliaia di volumi di Storia antica, la materia di cui lei aveva la passione. I soffici tappeti attutivano il suo passo, l'unico rumore che avverti' fu uno sfogliare rapido di pagine che si arresto' all'improvviso, sostituito da un fruscio di mantello che nascose un volto.
"Hai gli occhi che brillano", una voce roca e timida l'accolse, lei avverti' che era il massimo dei complimenti che quell'essere era in grado di porgere, ma era un tono che pareva trattenuto, come se faticasse a non dire molto di piu'. "Lo zelo della natura", gli rispose lei, "so che e' buffo, ma mi sono ricordata il titolo di quel testo arcaico di una leggenda che narrava come ai tempi dei tempi la vita sulla nostra isola rischio' di interrompersi perche' scomparvero le stagioni".
"Accadde che la natura si spavento' della sofferenza che il freddo dell'inverno causava agli abitanti, cosi' il caldo dell'estate divenne eterno, ma questo causo' ancor piu' sofferenza, fino a che gli esseri umani affrontarono la natura e la convinsero che al freddo si potevano opporre ripari, ma che era necessario, cosi' come il caldo", l'essere avvolto nel mantello nero recitava a a memoria, mentre le sue mani guantate percorrevano gli scaffali della biblioteca. "Eccolo!", esclamo' poco dopo con voce sorprendentemente eccitata.
Il tiranno e Dalinda appoggiarono il volume sul tappeto di fronte al camino e, sotto lo sguardo piu' affettuoso che stupefatto dei due coccodrilli, sfogliarono insieme le grandi pagine ad una ad una.
"I saggi dell'antichita' illustrano quello che oggi potremmo definire un adeguamento ambientale della natura, essa sviluppo' un gene che si risveglio' allora per reagire all'apparente sofferenza causata dal freddo agli abitanti dell'isola, qui in fondo si dice che esso divenne dormiente, potrebbe dunque risvegliarsi ogni qualvolta un componente della natura scorga una sofferenza degli esseri umani?", propose Dalinda.
"Vediamo se il suo schema e' applicabile a quanto sta avvenendo, Cocco & Drilly vengono incaricati di scortare le ragazze e scherzosamente le proteggono dalle avances dei ragazzi, una componente della natura crede che la serenita' venga turbata dagli incontri tra uomini e donne e li impedisce...", continuo' l'essere dal mantello infervorandosi.
"Le guardie oscure sono la componente della natura piu' immersa nella realta' della nostra isola, ne compongono l'aria pura che trasporta sapori e odori, sensazioni e musica!", aggiunse Dalinda.
"Le note, certo! la nota stridula durante il concerto! allora una guardia oscura e'..."
"...un mutante zelante!", gridarono all'improvviso all'unisono.

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Roberto Mahlab
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Inserito - 14/06/2004 :  21:25:52  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
III

L'acqua della fonte della montagna piu' alta dell'isola di Concerto City era considerata talmente curativa di ogni tipo di disturbo e malattia che il luogo era da molto tempo una delle attrazioni turistiche piu' in voga, erano sorti stabilimenti termali e alberghi, le foreste che si inerpicavano dalla valle al monte erano frequentate dai numerosi turisti che amavano percorrere quei sentieri in altitudine, da cui la vista era affascinante, da uno dei lati si poteva osservare, nelle giornate piu' serene, l'oceano che si frangeva sulla scogliera della parte meridionale dell'isola.
Quella mattina, prima dell'alba, due giovani amici, una ragazza e un ragazzo, avevano deciso di scalare la parete nord, per poi fermarsi a riposare all'ostello della vetta perennemente innevata. Al levar del sole, spossati, bussarono alla porta del rifugio, una voce li invito' ad entrare e si trovarono al cospetto di una signora molto tondeggiante, dalle guance rubizze e dal sorriso vispo, con una strizzata d'occhio si rivolse ai due giovani :"sarete stanchi, c'e' giusto una stanza libera in fondo al corridoio del primo piano". I due ragazzi la guardarono curiosamente, ma erano troppo affaticati per elaborare e si avviarono su per le scale, trovarono la stanza e il ragazzo entro', :"mettiti comodo, io vengo dopo", gli disse la ragazza, ho visto un telefono in fondo al corridoio, avviso casa che siamo arrivati sani e salvi".
Il ragazzo assenti' e richiuse la porta della stanza, il rumore dei cardini si udi' fino all'ingresso da basso.

La signora che aveva dato il benvenuto ai due ospiti tese le oreccchie e poi si avvicino' allo specchio della sala, si osservo' per qualche secondo, con una mano si strappo' la maschera che riproduceva il volto paffuto, sotto non c'era nulla, poi si tolse tutti gli indumenti, nessuna immagine venne riflessa sullo specchio, rimase la mano, la cui pelle si stacco' poco a poco, una corrente d'aria vibrante e invisibile sibilo' mentre il suo soffio saliva le scale fino ad arrestarsi di fronte alla stanza del primo piano.

Intanto la ragazza aveva trovato il telefono in fondo al corridoio e chiamo' la sorella :"Pronto, Starlina? ti chiamo dal rifugio della vetta, sono qui con il mio amico di scuola, puoi dire ai nostri genitori che qui tutto è a posto, ci riposeremo un poco, prenderemo qualche borraccia d'acqua e poi scenderemo nel pomeriggio e puoi dire a Dalinda che le portero' una manciata di quei quadrifogli che crescono solo qui?".
"Certo sorellona", rispose dall'altro capo del filo Starlina, :"Dalinda sara' contenta, credo che si trovi alla biblioteca del castello della municipalita', corro a raggiungerla!".

"Qui non dice nulla", "proviamo in questo testo", l'essere dal mantello piu' nero del buio e Dalinda scartavano un volume dopo l'altro, se ne erano accatastati decine sul folto tappeto a fianco del camino, "come batterlo, come battere il mutante zelante", mugugnava scoraggiato girando in circolo il tiranno dell'isola, mentre Dalinda non cedeva neppure per un istante, fino a che giunse all'ultimo libro dello scaffale, tossi' tirandolo giu', la polvere di secoli, apri' le pagine con cautela, temeva che il tempo avesse indebolito la pergamena ed emise un grido :"la natura fu ricondotta a percorrere le stagioni perche' il sentimento degli abitanti dell'isola era cosi' puro da essere forte come dieci nature".
L'essere dal mantello nero si arresto' e parve concentrarsi, abbasso' il capo, come cercasse le parole, "l'unico problema adesso e' trovarlo". Non riusci' ad aggiungere altro perche' fu interrotto da una gioiosa voce di bambina :"ehi! Dalinda, tiranno! hanno trovato i quadrifogli sulla vetta, questo pomeriggio ce li portano, mia sorella con il suo amico". E a capofitto si getto' tra Cocco & Drilly, deliziata dal loro gioco preferito, si raggomitolava come una soffice pallina e con dolcezza i coccodrilli se la passavano facendola volteggiare in aria.

Il tiranno e Dalinda si scambiarono un solo sguardo di comprensione :"ecco dove lo troveremo, Dalinda, verresti con me?", le disse l'essere ruotando il mantello come a prepararsi a volare. "Davvero? ne sono felice, grazie, davvero", rispose lei non credendo a quel sogno che si avverava. L'essere schiocco' due dita e Cocco & Drilly posarono dolcemente la bambina sul tappeto :"torneremo presto piccola amica", le sussurro' :"Dalinda, sali su Cocco, io montero' Drilly, via, portateci di gran lena al rifugio della vetta". Non si accorsero che la bambina si era allacciata stretta stretta alla coda di uno dei lucertoloni.


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Roberto Mahlab
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Inserito - 14/06/2004 :  21:28:48  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
IV

Nella stanza del rifugio, il ragazzo si era addomentato, ma il bussare si fece talmente insistente che apri' gli occhi e, ancora imbambolato e sbadigliante, poso' la mano sul pomello della porta :"sei tornata, scusa mi ero assopito". Apri' la porta, ma davanti non c'era nessuno e la richiuse pensando o a un incubo o che era talmente stanco che quel sospiro di vento che lo aveva lambito era proprio la sua amica che i suoi occhi chiusi non avevano visto. Ma non fece a tempo a tornare a letto che il bussare riprese :"mi apri? sono io! ho telefonato, ci aspettano nel pomeriggio". "Aprirti? ma ti ho gia' aperto, non sei entrata?", salto' su con sopresa, avverti' all'improvviso un vortice di vento sul viso.

Gli abitanti dei villaggi ai piedi della montagna si staccarono dalle loro faccende al passaggio dei lucertoloni con in groppa il tiranno e Dalinda, molti deglutirono, l'angoscia si impadroni' dei loro animi, sentivano che stava per accadere qualche cosa che avrebbe cambiato la vita dell'isola. I due coccodrilli correvano cosi' veloci che quando si arrestarono di fronte alla porta del rifugio, per il contraccolpo improvviso il tiranno fu scaraventato sulla neve, per un breve attimo il mantello nero si svolse e Dalinda colse le sue fattezze, ma per troppo poco tempo per poterle memorizzare, l'essere si ricopri', la prese per un braccio e si precipitarono nell'ingresso e poi sulle scale, seguiti con affanno da Cocco & Drilly, con sempre attaccata Starlina. La ragazza stava ancora bussando invano e appena li vide, grido' :"sta accadendo qualcosa, il mio amico emette urla di terrore, e' come se la' dentro il mondo stesse ruotando, guardate come si stanno deformando i muri"!.
Il tiranno scosto' Dalinda e fece un cenno ai due coccodrilli, la sferza di due code sfondo' la porta della stanza e per un attimo persero il fiato alla visione agghiacciante che si parava loro di fronte. Il corpo del giovane era squassato dalla rotazione, un risucchio di vento lo faceva avvolgere su se' stesso sempre piu' velocemente e pareva che di li' a poco il suo corpo dovesse finire in mille pezzi in mille direzioni diverse.
"Dammi la mano", l'essere dal mantello chiese con dolcezza a Dalinda, si avvicinarono al punto del turbine e il tiranno chiuse gli occhi e mormoro' cosi' sottovoce che la donna non lo senti' :"sono forte come dieci guardie oscure perche' il mio sentimento e' puro".
Il mantello nero inizio' a muoversi come un vortice che si immerse in quello del mutante, per alcuni istanti parve che il braccio di ferro fosse pari, ma poco a poco il ragazzo veniva abbandonato dalla forza che lo faceva roteare, fino a che crollo' senza forza sul pavimento.
Il mantello sollevo' il cono d'aria del mutante e lo scaravento' verso il muro. E, all'improvviso, il silenzio. I due coccodrilli tremanti dall'emozione si strinsero a Starlina che li accarezzava con dolcezza come fossero due gattini spaventati.

Il gene mutante era nuovamente divenuto dormiente e le contrade dell'isola di concerto di sogni ripresero ad essere ravvivate dalla musica trasportata dagli invisibili e misteriosi esseri d'aria che trasformavano il moto del vento in note musicali. Nessuno rimaneva insensibile alla bellezza di quella musica che addolciva e avvolgeva ogni animo, tanto da scioglierlo e nulla piu' si intromise tra i cuori che desideravano conoscersi.

Dalinda leggeva una fiaba a Starlina nella casa nel bosco, ad un tratto si fermo' e disse alla piccola :"pero' e' buffo sai leggere delle gesta dei personaggi delle fiabe, quando abbiamo appena vissuto e visto con i nostri occhi quanto e' stato capace di fare il nostro tiranno, hai visto come ha fatto ruotare il mutante zelante? la sua forza, vouuum, " e prese in braccio la bambina facendola volteggiare scherzosamente.
"A dire la verita'..." sussurro' Starlina quando si sedette a mangiare le deliziose ciambelle preparate da Dalinda, :"a me era sembrato che il vortice uscisse da voi due, insieme, mentre vi tenevate per mano...", lo disse a voce talmente bassa che Dalinda la udi' appena, una vocina che le raggiunse l'animo e vi si deposito'. Si mosse verso la finestra della casa di legno nella radura e volse lo sguardo in direzione della vetrata del castello della municipalita', un raggio di sole illumino' per un attimo un paio di occhi di un inquietante colore misto giallo rubino, prima che sparissero dietro le tende, una profonda cicatrice sul volto dell'essere, sotto la bocca, pareva un segno di nostalgia, e infatti sospirava.

Concerto... the musical
** Quinto episodio **


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