CD audio protetti: Sony dice stop, anche grazie all'iPodUno dei big della musica fa retromarcia sui CD audio protetti con sistemi sempre più anacronistici, il prodotto, ormai costosissimo, sta per ritornare alle origini e ricominciare a essere solo il supporto della musica appena comperata. Sony si arrende ai problemi di lettura sui computer e alla popolarità dell'iPod e dei lettori Mp3.
di Fabio M. Zambelli (1-10-2004)
Giunge da Tokio la notizia che il gigante Sony Music (recentemente ingranditasi a circa il 25% del mercato, grazie all'acquisizione di BMG), prima tra le major, starebbe per fermare la produzione dei CD musicali con integrati sistemi anti-copia.
La motivazione principale di tale svolta sarebbe da imputare proprio a quelle bislacche misure che, calcolando inizialmente poco troppo l'impatto degli utilizzatori su computer, alla fine penalizzavano gran parte degli utenti, impossibilitati ad ascoltare la musica legalmente acquistata o a convertirla con iTunes per il trasferimento su iPod e iPod mini.
"A partire dal 17 novembre ogni nostro artista pubblicherà album solo su CD audio normali (quelli inventati proprio dal duo Philips/Sony, ndr), senza sistemi di controllo copia che impediscono alcuni usi nei computer" è stata la dichiarazione fatta da Sony Music (ormai Sony BMG Music Entertainment) lo scorso giovedì.
Sony usava il sistema "Label Gate CD" con gestione dei diritti d'autore "OpenMG", per poter riversare una canzone dal CD al lettore portatile bisognava passare attraverso uno scomodissimo sistema di autorizzazioni online tramite codici.
Il gigante del multimedia nipponico aveva introdotto i primi CD con controllo copia nel gennaio 2003, dopo il debutto del settembre 2002 del famoso (o famigerato) bollino che identificava e identifica i CD con sistemi di tal guisa.
Nel paese del Sol Levante la prima etichetta che ha fatto la stessa scelta di "ritorno al passato" di Sony, per i CD senza protezione, è stata Avex; in questo paese il 10% dei CD pubblicati per gli artisti locali contiene sistemi anti copia.
Non sappiamo ancora se si tratti di un'iniziativa della filiale giapponese di Sony Music oppure di una decisione globale.
Ricordiamo che, al momento del lancio di iTunes Music Store, il capo di Sony Music dichiarò che non aveva impiegato più di 15 secondi a capire che il sistema di Apple di vendita online di musica digitale, era "più che valido".
Fonti:
Daily Yomiuri On-Line
http://www.macitynet.it/ilmiomac/aA19194/index.shtml