Autore Tema: Jackal
Oggetto: Un sottile confine (3 parte)
Inserito il: 09/12/2004 15:50:10
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Sette e mezza.La sveglia suona.Mi alzo,mi vesto.Vado in cucina.Preparo la moka per il caffè e la metto sul fuoco.Dalla cucina c'è una porta di legno con un lungo innesto in vetro centrale che porta in quella che chiamo la lavanderia,ovvero la stanza con lavatrice,caldaia e lavabo.
"Potrei accendere la caldaia e scaldare l'acqua così,quando torno,posso farmi un bagno..."penso.
Giro il rubinetto del gas e premo il tasto di accensione della fiamma pilota.Il rumore sordo,quel tac che scatta quando schiaccio il tasto rimbomba nella mia mente.Mi fermo.Ricordo un'esplosione,una fiammata,vetri che si rompono,io che muoio.
"Dev'essere il sogno che ho fatto stanotte..."penso senza badarci troppo."Assurdo...Prima o poi devo farmi visitare da uno strizzacervelli..."
Assorto nell'atto di ricordare lascio stare la caldaia.Il caffe non sale.Sento odore di bruciato.
"Cavolo,ho dimenticato di mettere l'acqua!Beh,per oggi vado al bar...Anche se è contro le mie abitudini."
Mi metto la giacca ed esco.Come metto piede fuori di casa mi viene l'emicranea.
"Non è possibile...Non oggi che ho così tanto da fare..."
Barcollante ma deciso nel proseguire arrivo al bar.Ordino,rubo una bustina di zucchero e,intanto,mi siedo e leggo il giornale.Purtroppo,l'emicranea non mi permette di farlo con attenzione.Apro la bustina e ne verso il contenuto nella mia bocca nella speranza che possa essermi d'aiuto contro il mio mal di testa.
"Questo dolore mi farà impazzire..."
Arriva il caffè.Pago e ringrazio.Alzo la tazzina fino a portarla alla bocca.
Improvvisamente una fitta acuta.Un dolore atroce,come se la testa mi si spaccasse in due.Urlo,lascio la tazzina che si frantuma sul tavolino.Qualche schizzo di caffè macchia il gionale,un frammento di ceramica si infila in un angolo del bar sotto un videogioco.
Il barista corre in mio soccorso.Mi porta un bicchiere d'acqua.Lo ringrazio cortesemente poi,per evitare altre figuracce,esco in strada.Istintivamente vado dritto nella speranza di trovare una farmacia dove poter comprare qualcosa che mi possa aiutare.Arrivo davanti a delle strisce pedonali,le attraverso e arrivo ad un secondo marciapiede,di quelli che stanno nel mezzo della strada.
Un'altra fitta terribile mi blocca.Visualizzo un'auto che corre a folle velocità.
"Ancora il sogno..."penso e non appena termino di formulare questo mio pensiero l'auto che ho visto mi sfreccia davanti.
Spaventato da quanto accaduto mi blocco.Mi pizzico una guancia per vedere se sto sognando ma il dolore mi convince del contrario.Decido di tornare indietro.Ripercorro le strisce e la strada fatta fin qui a ritroso fino ad arrivare a casa.Apro la porta,salgo,mi svesto e mi rimetto a dormire.
<Figliolo...Tutto bene?>mi chiede una voce.
Mi risveglio in una stradina secondaria poco trafficata e,di solito,poco utilizzata.Intorno a me delle persone,alcune con un camice,altre in abiti civili.
<Per quanto tempo sono rimasto svenuto?>chiedo.
<Pochi secondi,niente di grave.Devi aver avuto un calo di zuccheri.Ecco,mangia questo.Ti aiuterà a farti stare meglio.>
Il sapore dolce mi ricorda qualcosa.Un bar,una tazzina che si rompe,il giornale che si macchia...Tutto così reale da farmi credere di averlo vissuto in prima persona.
<Vuoi che ti portiamo in ospedale?>mi chiede un'infermiere.
<No,grazie>rispondo cortesemente<Ho da fare,ho molto da fare...>