Un sottile confine (4 e ultima parte)
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Jackal
Oggetto:
Un sottile confine (4 e ultima parte) Mi rialzo e mi allontano.Ripercorro a ritroso la strada fatta all'andata e ripenso alle mie parole.
Inserito il:
09/12/2004 15:55:25
Messaggio:
"Cosa devo fare di tanto importante?Perchè non riesco a ricordare,maledizione?"
Assorto nei miei pensieri,cercando di dare una risposta ad almeno una di quelle domande che mi si sono poste davanti nell'arco di questa assurda giornata torno davanti a casa mia.Il mio buonsenso mi dice di salire e di mettermi a dormire.In fondo sono svenuto e non è il caso di vessare ulteriormente il mio fisico.Apro il portone,salgo le scale ed entro nel mio appartamento.Mi dirigo in camera,mi tolgo le scarpe e mi butto sul letto.Ripenso a tutte le stranezze che mi sono capitate e a perchè non riesco a ricordare cosa dovevo fare.Ripenso ai frammenti di ricordi che riesco a visualizzare.Alla caldaia che esplode.Alla tazzina che si rompe.Alla macchina che sfreccia veloce.Mi alzo,mi rimetto le scarpe e vado in cucina.Prendo in mano la moka e la osservo con calma.C'è qualcosa che non mi convince.Mi guardo attorno e non mi sento a mio agio.Non mi sembra di essere a casa mia...Entro nella lavanderia e guardo la caldaia.Non ci avevo fatto caso ma è nera.Non può essere la mia...La mia è bianca!
Confuso prendo il giaccone ed esco in strada.Arrivato davanti al portone lo indosso e...
"Ma...Da dove salta fuori questa giacca?Non è mia!" mi dico sempre più sbalordito.
Nella mia mente le congetture ed i pensieri turbinano a velocità sempre maggiore non permettendomi di concentrarmi su quello che sto facendo.Senza accorgermene mi ritrovo seduto al bar,giornale in mano e tazzina pronta accanto a me con tanto di scontrino già pagato.Abbandono il giornale,consumo la mia ordinazione ed esco.
"La giacca non è mia,la moka non è mia...La casa non era mia!Ma cosa diavolo sta succedendo?Se dovessi cercare una soluzione razionale direi che ieri sera sono finito a casa di una tipa che mi ha lasciato le chiavi.Ma se è così,lei dov'è?E perchè quello strano sogno?Come mai ho vissuto per tre volte le stesse situazioni?E come mai quando sono 'tornato a dormire' mi sono risvegliato nel punto sove sono svenuto?"
Non riuscivo a capire come,ma lentamente tutto stava tornando a galla.I dubbi cominciavano a diradarsi.E anche quella strana sensazione di indefinito che mi aveva accompagnato fin dall'inizio di tutta questa storia stava svanendo.
Stavo percorrendo sempre la stessa strada,quella strada su cui ero "Ma sono veramente?" svenuto,avevo avuto l'emicranea,ero stato falciato da una macchina ed ero morto.
Mi fermo di fronte ad una vetrina.Guardo distrattamente l'esposizione composta da articoli sanitari,ciabatte,pancere.E' una farmacia...In un angolo lontano,seminascosto dai cartelloni della pubblicità noto uno specchio.Non vorrei guardarmi,devo avere una pessima cera.Eppure qualcosa,una specie di sesto senso mi spinge ad osservare il mio volto.Muovo piccoli passi verso il fondo della vetrata fino a che non vedo riflettersi prima la mia gamba,poi un pezzo del giaccone.Esito.
"Perchè tanta angoscia?" mi chiedo. "Al massimo sarò un po pallido ma non posso fare propio così schifo!"
Mi faccio coraggio e mi guardo direttamente negl'occhi.
Rimango a bocca aperta.Non sono io!
"Ma che diavolo...Sto sognando,non c'è altra spiegazione...Sto facendo uno stramaledettissimo sogno!"
Mi pizzico le guance.Mi prendo a schiaffi.Niente.Rimango sempre uno sconosciuto ai miei occhi.Mi arrabbio.
-Cosa cavolo sta succedendo?!?-urlo noncurante delle altre persone.Ma nessuno sembra darmi ascolto.
"Cos'è successo?" mi chiedo in preda all'agitazione.
"Cos'ho fatto per meritarmi quest'incubo?Cos'ho fatto??"
Mentre sono intento a maledire la mia condizione,nel riflesso della vetrina noto qualcosa che mi attrae in maniera irresistibile.
Mi volto e poco lontano da me mi vedo.Non vedo il mio io,il mio vero io che ancora mi chiedo dove sia andato a finire ma riconosco il volto che ora mi trovo a portare in giro per le strade.
Mi sembra di essere all'interno di un film.Cerco spiegazioni logiche ma la logica è andata a farsi benedire un paio di pensieri fa.Ma cosa può essere?Un sosia?Un doppelganger?
Vedo il mio clone attraversare le srisce,arrivare sul secondo marciapiede di quelli che stanno nel centro della strada.Lo vedo guardarsi attorno,posare sicuro un piede sulle seconde strisce e...
Improvvisamente una macchina lanciata a folle velocità lo falcia.lo vedo esibirsi in una serie di capriole in aria fino a che non si schianta di testa sul cemento.
Rimango impetrito.Ho assistito in diretta alla mia morte.Cioè,alla morte dell'essere che sto impersonando.
Che confusione,non capisco perchè sto vedendo tutto questo.Cosa centra?Chi è quello che è morto?E perchè sto occupando il suo corpo?
Mi avvicino ma sembro non venir notato da nessuno.La macchina si è fermata un centinaio di metri più avanti.Tutti si stringono attorno al ragazzo accasciato al suolo.Il guidatore non è ancora sceso.Io mi avvicino alla vittima e la guardo in viso.
"E' tale e quale a me...Sono anche vestito nella stessa maniera...Possibile che nessuno lo noti?"
Un paio di persone vanno verso la macchina.Il guidatore non scende.Tutti gli urlano dietro che è un'assassino.E la cosa,stranamente,mi ferisce.Mi avvicino per vedere chi è questo,a detta della gente,pirata della strada nella speranza di far qualcosa per lui.Dev'essere molto scosso.Io lo sarei.Sono a due metri dalla macchina che,ormai,è circondata di persone.Noto che il guidatore è ancora seduto,guarda avanti,le braccia tese che ancora stringono il volante.Un senso di inquietudine mi assale.
"Non vorrei essere al suo posto..." dico fra me e me.Ma voglio vederlo in faccia.Voglio vedere il volto di chi ha appena ucciso una persona.
Arrivo davanti al fiestrino.La gente è impazzita.
-Perchè non scendi?Perchè non guardi cos'hai combinato?Pazzo!Assassino!-urlano in continuazione.
Sposto un'uomo che mi copre la visuale.Mi abbasso e dirigo lo sguardo verso l'uomo che tiene stretto il volante.Vedo dei capelli lunghi.Il volto rigato di lacrime.Si gira e mi guarda negl'occhi.
"Ma...Sono io!Quello è il vero me!Oddio...Cos'ho fatto?Ho ucciso un ragazzo...E questa pazzia che sto vivendo..."
<<E' la tua condanna!>> mi urla con volto inferocito l'autista del veicolo incriminato.
Non ci credo.E' un'incubo!Sto sognando!Non c'è altra spiegazione.Mi faccio largo a forza fra la folla.Lancio gomitate a destra e manca cercando solo di andarmene da quel posto.Riesco ad uscire ma le parole di quell'uomo...Non mi lasciano in pace,rimbombano nella mia mente svuotata da quanto ho appena vissuto...Mi sembra di impazzire!
"Ma è un'incubo!" mi dico "E posso sveglirmi quando voglio!"
Sento arrivare una macchina che procede veloce nella corsia opposta.E' l'ambulanza,l'hanno chiamata nella speranza di salvare il giovane.
Non ci penso due volte.Mi ci lancio sotto.Le ruote anteriori mi spappolano la testa,quelle posteriori mi frantumano le ossa.Muoio sul colpo.
Mi risveglio in una stanza bianca e imbottita.Sono buttato in un'angolo come uno straccio,ho la bocca secca e lo sguardo fisso.Cerco di farmi domande ma non riesco a mettere insieme due parole che siano diverse da incidente,morte,mi dispiace e scoppio a piangere.
Ad un tratto l'unica porta della stanza si apre.Entra un uomo in camice bianco che mi dice
<<Come stai oggi?Ti senti meglio?>>
<<Ho ucciso un ragazzo...>> sono le uniche parole che mi escono dalla bocca.
<<Vuoi qualcosa da bere?>> mi chiede con aria paterna.
Vorrei dirgli di si ma riesco a dire soltanto
<<Ho ucciso un ragazzo...>>
L'uomo fa un terzo tentativo ma non ottiene che per la terza volta la stessa,solita cantilena.
Sconsolato si gira,chiude la porta e se ne va.
Rimango lì inerte.I pensieri viaggiano sempre sulle stesse frequenze,con gli stessi toni e le stesse identiche frasi.Ad un certo punto crollo.Mi addormento.
Sette e mezza.La sveglia suona...
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