LA MUSICA , LA MIA VITA - 1A PARTE
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: marcello ravasio
Oggetto:
LA MUSICA , LA MIA VITA - 1A PARTE LA MUSICA , LA MIA VITA come nasce l'amore per la musica?
Inserito il:
14/03/2005 23:41:49
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1° PARTE
puo' esserci una matrice nel dolce grembo materno?
siamo influenzati dal bello, dall'armonia, dalla natura?
Oppure il meccanismo della vita, ci porta inconsciamente nelle braccia dell'arte o della musica??
sono nato in una famiglia con tradizioni musicali scarse, a parte uno zio del babbo ferroviere-postale, che suonava il violino, la zia Adriana, sorella del babbo, spirito intelligente ma ribelle, studio poco, suonava il piano con il tatto della mente (mirabile ascoltarla nell interpretazione swing di StarDust), qualsiasi canzone leggera o famosa, si metteva alla tastiera , uno o due tentativi su qualche accordo e poi via come se quel pezzo l'avesse scritto Lei, ed io incantato ad ascoltarla.
Il papa' e la mamma si erano conosciuti al coro della parrocchia (colpo di fulmine mistico-armonico) e, a parte il papa' che aveva studiato qualche anno il piano (walzer e canzoni milanes!!), la mamma non sapeva assolutamente nulla di note, metrica musicale etc. ma nonostante questo, l'amore per la musica che aveva dentro, l'avrebbe portata negli anni della maturita' avanzata (era gia' diventata nonna), ad essere parte attiva di un grande coro del maestro Bordignon, con concerti tenuti in Italia ed all'estero.
E poi noi 4 pisellini, anzi tre pisellini ed una pisellina, matrici fresche di fronte alla vita, e la deccisione fondamentale (un grande atto d'amore) dei nostri genitori, di iscriverci alla Civica Scuola di Musica di Milano, dove al pomeriggio , tenevano lezione tutti i professori della Rai di Milano, togliendoci alla noia delle strade della periferia milanese (l'Ortica!!) .
Perche' sono un violinista (oramai un po' arrugginito per la verita')??
Perche' di fronte ai 4 pisellini l'allora direttore della Scuola, il Maestro Marzorati, decise con un colpo d'occhio, il nostro futuro di musicisti:
Annalisa, un bocciolo in fiore, il pianoforte;
Marco , dall'aspetto robusto e con il sorriso accattivante, il violoncello;
Maurizio, serio e sereno sin da bambino, la viola;
Marcello, cioe' io, il marziano del gruppo, il violino;
1+1+1+1=4, ecco come e' nato il Quartetto Ravasio.
Cosi’ , dopo la scuola al mattino, due o tre volte al pomeriggio, si andava in Corso di Porta Vigentina, dove ci dividavamo tra la lezione dello strumento e quella di teoria e solfeggio.
Io ancora non lo sapevo, ma la mia anima vibra con l’universo , amalgamandosi a note lunge e basse e, naturalmente il violino, a parte le prime 2 corde il “sol” ed il “re”, non e’ che fosse di molto aiuto per il mio equilibrio.
Avevo dei veri problemi di intolleranza alle vibrazioni acute, mi veniva la pelle d’oca e la mano si aggrappava all’archetto , o si aggrovigliava sulle corde alte il “la” ed il “mi”.
Bene o male, con la pazienza del professor Tito Riccardi, fratello dell’altrettanto famoso Alfredo Riccardi, focoso violoncellista dell’orchestra della Rai , ho cominciato a tirar dritto l’arco e, grazie ad un orecchio da madre natura dotato, risolvevo al volo incredibili armonie (pericolosissime stonature) che si verificavano all’interno della cassa armonica del violino.
All’orizzonte pero’ si stava profilando due terribili ostacoli: le note doppie e l’esame di teoria e solfeggio!!
Per le note doppie alte, tutto il mio organismo si ribellava, la pelle delle dita sembrava sotto attacco di acido, le unghie appena tagliate, crescevano a dismisura, le carie dei denti appena curati, si riaprivano con botti spaventosi; per quanto riguarda teoria e solfeggio, a parte il dettato, dove riuscivo a seguire e riportare note imprendibili, ero il mistero della natura per il professor Mattavelli, per il resto era un dramma: io e la matematica , pur amandola tantissimo (di + la geometria), non siamo mai andati d’accordo, per la mia natura sognatrice e slegata da qualsiasi rigido parametro, calcoli frazionari compresi, ma anche in questo caso, madre natura ha rimesso lo zampino, perche’ sono riuscito a superare l’esame di teoria e solfeggio al Conservatorio.
Mi ricordo che fifa, io da solo davanti alla commissione, prender fiato, dividere con gli occhi le battute da solfeggiare, e partire come un motore ad idrogeno, tutto d’un fiato sino alla fine e, per miracolo, rispettare , in millesimi di errore, lo spartito originario.
Insieme ai fratelli ci limitavamo a piccoli pezzettini, che data la natura particolare del quartetto (4 fratelli), procuravano a noi ed al pubblico, piacevoli sensazioni.
Ad un certo momento la SVOLTA:
il programma didattico della Scuola civica, prevedeva le prove d’orchestra.
Il destino ha fatto arrivare su un piatto d’argento il Maestro Angelo Merlo, violinista, con predilezione per Bach, Vivaldi, Corelli, Stradella, tutti autori collocati in un area musicale, dove per ritmi e vibrazioni armoniche, hanno risvegliato e fatto affiorare, la mia intima vibrazione dell’anima.
Sono stati anni incredibili, tutti i sabati le prove e, quando il programma era pronto via con il concerto, a Milano ma anche in altre citta’, addirittura in Francia.
Mi ricordo ancora l’atmosfera magica a Grosseto, dove in attesa del concerto del giorno dopo, noi ragazzi si rimase a chiacchierare sino alle prime luci dell’alba e poi il giorno dopo un meraviglioso concerto di Bach in E-major per violino e orchestra, dove io dall’ultima sedia dei secondi o terzi violini, vibravo insieme al solista, volando dalle basse note delle violi e celli, sino alle luminose stelle del cielo!
30 anni e passa piu' tardi
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Replies:
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 15/03/2005 10:32:32
Messaggio:
commenti a pie' di pagina da una ex compagna di scuola
Quanti bei bambini e quanti ricordi.
Ogni nome citato è come un soffio di vento che solleva la
polvere depositata sui ricordi.
Ricordo l'arrivo dei fratelli Ravasio in Civica. Se ne parlava , perchè la Emma era molto fiera di mostrare a tutti i cuginetti. E la Emma, ahhh la Emma, metteva soggezione,anche se era impegnatissima a recuperare il più possibile l'esame di contrappunto a quattro,nel più breve tempo possibili. Gli studenti normali superavano questo esame in almeno due anni di studio,quando andava bene...la Emma NO! in tre mesi e ce l'ha fatta, il voto più alto d'Italia al concorso di Roma, la qual cosa non le impediva di essere il centro d'attenzione degli studenti che frequentavano i corsi di Angelo Corradini e di Alfredo Cortiana e i numerosi altri e per fortuna o per disgrazia, non si dava punto arie....
A proposito dei fratelli Ravasio noi ragazze avevamo una predilezione speciale per la dolcissima Annalisa, quello che si notava di più tra i ragazzi era Marco, per il modo disinvolto con cui portava il violoncello.
Mentre arrivavano i fratelli Ravasio i due fratelli Fiorentini se ne allontanavano( è pesantissimo seguire i corsi di musica e le scuole superiori), salvo che Roberto, flautista, allievo di Torchio, primo flauto alla Scala, rimaneva ancora qualche anno. Partecipava alle prove e ai concerti del coro diretto dal Maestro Alberto Soresina, tuttora vivo, ultra novantenne. C'era un buon ambiente alla Civica. C'era stima tra gli studenti.
Ne parlai anche in un racconto, "Organista per caso", in concerto bimbi.
Per seguire i corsi alla Civica non occorreva rinunciare alle scuole superiori e chi si dedicava alla musica a tempo pieno, era guardato con una certa ammirazione.
Il maestro Angelo Merlo.
Ecco un altro velo sollevato con emozione.
Adoravo la musica da camera, seguii perciò, grande novità per la civica, i corsi di Angelo Merlo. Chi erano il mio violinista e il violoncellista ? Non ricordo, ma come erano belli i trii con pianoforte di Haydn! e le sonate di Mozart con il violino, il violinista era il figlio di Sergio Marzorati, ragazzo sensibilissimo che poteva scioppiare in lacrime per una nota stonata.
Erano gli anni in cui la Scuola Civica di Musica, nata per preparare i futuri esecutori della banda Civica cent'anni prima, si apprestava a togliere il nome "Popolare" , "Civica scuola popolare" per avviarsi a divenire Fondazione musicale. In quesgli anni la Civica era una fucina di idee e proposte. Non potendo competere con il Conservatorio G. Verdi si doveva in qualche modo trasformare e ora è fondazione e non ne so più nulla.
A norma di legge i Conservatori Statali o che rilascivano titolo di studio equivalente a quello statale doveva esserci un tot numero di chilometri tra una Istituto e l'altro.
La storia continua
con la seconda parte delle esperienze musicali di Marcello...
Elena
Edited by - Elena Fiorentini on 15/03/2005 14:40:14
Topic author: marcello ravasio
Replied on: 30/04/2007 15:52:24
Messaggio:
e in questo fotomontaggio l'artefice di tutto cio', si riposa rilassata in attesa di riabbracciarci.......
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