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IL PEZZO DELLA DIRETTRICE

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=11196
Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: Sarah
Oggetto: IL PEZZO DELLA DIRETTRICE
Inserito il: 31/03/2005 14:57:32
Messaggio:

L'ufficio era particolarmente buio, al pomeriggio, chiuse le sottili veneziane grigie come la pioggia che scendeva fuori, fredda, irregolare, e tuttavia uggiosa.
La redazione vorticava di nervosismo: l'editoriale promesso dalla direttrice della nuova rivista, esperta sommelier, non era ancora arrivato.
Poco dopo, con un tacchettio pesante e prepotente, lei entrò, quasi sbattendo un foglio stampato sulla scrivania. Era vestita come al solito con dei jeans attillatissimi e un dolcevita senza maniche rosa shocking, che lasciava intravvedere delle braccia grosse e cascanti. Gli occhi, di un azzurro spento e freddo, erano sfuocati dagli occhiali,i capelli di un biondo rossiccio e arruffato erano legati da un elastico colorato e consunto,la voce era piatta, sottile e arrogante." Eccolo", disse senza salutare. Del resto se ne andava subito, rincorrendo un'ennesima emicrania o qualche figlia da raccattare a scuola, al solito senza dare alcuna indicazione a noi, smarriti sottoposti.
Ci passammo la bozza per la lettura e le correzioni delle sospirate righe. Le ragazze, quelle più giovani, si guardavano stupite. Amelia, la nostra paziente ed ottima caporedattrice, che scriveva tanti pezzi meravigliosi, sembrava perplessa.
Dopo frasi contorte, concordanze ignorate, gerundi infilati a sproposito, che manco i carabinieri, arrivava la frase conclusiva: "lasciamo che le parole scorrino".SCORRINO. "Ahhhhhhh. Ma questo è un italianicidio! Un orrore, il corpus delicti!" esclamai, visto che, è notorio, sono la più diplomatica.
Subito sorgevano dai miei precordi pensieri omicidi nei confronti della suddetta direttricegiornalistaespertatuttologa:che fare?avvelenarla, costringerla a leggere Harmony tutto il dì, o propositi quasi autolesionisti:iscriverla alla 3a media, a Concerto (no, non vi farei mai questo torto!).
Gli altri cercavano giustificazioni: avrà scritto in fretta, dimenticato di rileggere,et cetera....
Io, oltre a fumare dalle orecchie, borbottavo velocissimamente in tedesco, la poderosa lingua di Mozart (che non a caso invece di parlare suonava)che uso per esprimere il mio particolare disappunto.
Fino a ieri. Già perchè ieri, in fase conclusiva del nostro comune pezzo redazionale, è tornata Lei,con la solita mise semiestiva (maglione e sabot a zeppa senza calze, e siamo a marzo, e a Belluno, notoriamente una località caldissima)e la sua vocetta fessa a dir l'ultima parola sul pezzo. "Ma sì" ha detto, lasciamo che il sipario CALA e, come ho già scritto, che le parole SCORRINO!"
Allora ci siamo guardati tutti, e poi l'ho guardata. "SCORRANO", ho detto, "SCORRANO".
Allora ho capito che davvero non lo sapeva,che non era in grado, che era la solita raccomandata.
Bè, magra consolazione? Noo! Se non altro quando mi chiedo se faccio bene a scrivere, se mandarvi qui un brano, se la forma è corretta, sono contenta dei miei mille dubbi, della fatica, delle pare da letture di pagine su pagine, solo per documentarsi. Sono felice di questo mestiere, il mio mestiere.

Francesca Buccomino


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