L'anno prossimo a Gerusalemme
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=11815
Stampato il:
15/01/2025
Tema:
Autore Tema: Roberto Mahlab
Oggetto:
L'anno prossimo a Gerusalemme Sto annaffiando i miei profumatissimi gelsomini sul terrazzino di citta', una fresca serata di primavera e i miei pensieri volano al nuovo bellissimo pomeriggio all'Israel Point di piazza San Babila a Milano, organizzato dall'associazione Amici di Israele e con la sponsorizzazione, tra gli altri, della nostra rivista Concerto di Sogni. Centinaia di cittadini anche oggi, di tutte le eta' e di tutte le origini, hanno affollato per il terzo giorno consecutivo lo stand ricolmo di depliants sull'arte, il turismo, la gastronomia, le immagini di Israele, depliants andati letteralmente a ruba, con i tanti amici di Israele che intanto si sono messi a disposizione di tutte le possibili richieste di informazioni, mentre il presidente dell'associazione e anima dell'evento, Eyal Mizrachi, tagliava con le sue mani i deliziosi pomeli e offriva gli squisiti datteri di Israele, frutti che hanno saziato un enorme numero di visitatori stasera. Un uomo anziano pareva essersi timidamente avvolto in un angolo, pur stando in piedi al centro della piazza vicino al gazebo, si appoggiava ad un bastone, gli occhi incredibilmente chiari e limpidi, un'immagine di immensa e struggente nostalgia si disegnava sul suo volto. Si avvicina come se temesse di disturbare e al sorriso di saluto risponde mormorando :"Gerusalemme, ci sono stato". Gli allungo un depliant della Citta' Eterna e lui lo accoglie con cura nelle mani, come fosse un oggetto prezioso. "E' per me? veramente?". Adesso sto annaffiando le mie rose sul terrazzino, il colore del cielo al tramonto e' simile a quello degli occhi di quell'anziano signore, mi ricordo improvvisamente dove ho visto quegli stessi occhi, come mai mi hanno irresistibilmente attirato, e' lo stesso colore di quelli di mio nonno, quando in Israele mi portava gli spicchi del pomelo, tagliati con le sue amorevoli mani e il suo sguardo guizzava felice nel guardarmi mangiare con gusto e intanto mi raccontava delle meraviglie della terra del latte e del miele che con le sue mani aveva contribuito ad edificare. Quello che e' avvenuto di straordinario in questi pochi giorni e' che e' caduto un muro, non quello che credevamo eretto da chi ci circonda, ma il nostro, il nostro timore che pronunciare la parola "Israele" in pubblico potesse provocare problemi, abbiamo creduto noi stessi a quanto i pochi che non amano la liberta' raccontano ossessivamente, noi abbiamo creduto alle loro parole che ci volevano rinchiudere e noi ci siamo rinchiusi. E quando infine una volta sola e una prima volta abbiamo pronunciato la parola "Israele", invece una citta' intera si e' messa con affetto in coda per mangiare insieme a noi i pomeli e i datteri. L'anno prossimo li mangeremo tutti insieme, sotto gli antichi portici di pietra chiara, a Gerusalemme. Roberto
Inserito il:
13/06/2005 23:27:27
Messaggio:
"Oh si'", rispondo "ed ecco anche il foglietto illustrativo di Eilat e poi quello di Tel Aviv e poi il volumetto di tutte le bellezze paesaggistiche".
E l'uomo chiama una signora, anch'ella anziana, sua moglie, che dice :"siamo stati in Israele vent'anni fa, che bel viaggio!"
"E Gerusalemme", prosegue, "ci sono i grattacieli anche li' adesso?"
"Oh no, naturalmente no", rispondo sorridendo, "non hanno certo buttato giu' gli innumerevoli edifici storici per far posto ai grattacieli".
"Meno male", dicono entrambi all'unisono, con tono sollevato da una preoccupazione.
"Ma ormai", scuote la testa l'uomo, "non ci potro' piu' tornare", e il cuore mi si scioglie, una lancinante fitta per il tempo che scorre, un desiderio di arrestarlo per loro :"e perche' mai?", li abbraccio con la voce, "la vita oggi va vissuta per ogni attimo, certo che ci potete tornare, venite a leggere quanti viaggi sono possibili, entrate".
"Ma come, noi siamo troppo vecchi", sorride la signora.
"E tu, vieni anche tu?", un guizzo negli occhi celesti del marito, il suo volto riacquista all'improvviso la lontana saldezza della giovinezza.
"Si', anche io", rispondo convinto, e' da troppo, sempre da troppo tempo che manco da Israele.
"Allora ci vediamo la', a Gerusalemme?"
"Si', l'anno prossimo, ci vediamo, a Gerusalemme", come la tradizione millenaria ci ricorda quando siamo lontani dal nostro animo, "l'anno prossimo a Gerusalemme", e' l'augurio.
L'uomo solleva il bastone da terra e si erge diritto, la donna gli sfiora con dolcezza il braccio :"allora l'anno prossimo ci vediamo a Gerusalemme", mi ripete lui, gli occhi sfavillanti.
"Adesso andiamo, ma ci vediamo", si raccomandano ancora e mi tendono la mano che stringo ad entrambi, faccio fatica, molta fatica a trattenere la commozione, anzi, a dire la verità, non ci riesco proprio.
Concerto di Sogni : https://www.concertodisogni.it/mpcom/
© 2001-2024 Concerto di Sogni - B.A. & R.M