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Padre a prestito

Stampato da : Concerto di Sogni
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Stampato il: 19/01/2025

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Autore Tema: ophelja
Oggetto: Padre a prestito
Inserito il: 15/08/2005 15:40:59
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Era di nuovo aprile: col profumo dell'erba nuova, il garrire delle rondini, con il desiderio di mare e soprattutto di giocare a pallone sulla sabbia che solletica i piedi finalmente liberati dalla prigionia delle scarpe invernali.

Tonino F. frequentava la terza istituto tecnico e non era quello che si dice uno studente modello.

Il suo cursus studiorum aveva tutto e di più; aveva infatti ripetuto il primo, il secondo anno delle medie, e al secondo tentativo della terza media era stato rimandato ad ottobre in quattro materie.

E non parliamo delle superiori che erano iniziate ottimamente: quattro materie da riparare ad ottobre al primo anno, cinque al secondo e ora, al primo tentativo del terzo anno procedeva con una media del tre e mezzo agli scritti e del due meno meno agli orali.

"Oggi vado dal medico…" disse Tonino F. al suo amico Paolo e questo, in gergo, significava "niente scuola".

"Ma abbiamo il compito di matematica ! " gli ricordò Paolo.
"…appunto.." ribadì con una risata il nostro eroe.

La storia sorvola sul dove e come Tonino F. passasse quella mattina , ma sappiamo cosa successe dopo.

Davanti al glorioso Istituto Manzoni stazionavano alcuni pensionati a cui il brulicare di vita di quella piazza ridava la gioia di vivere e, alla bisogna, anche un piccolo contributo per arrotondare la pensione.

Uno di questi lavoretti era quello di fingersi padre o zio, o nonno di uno di quei ragazzi momentaneamente sprovvisti per cause dipendenti dalla loro voglia di libertà.

" Zi' Vittorio, urge il tuo intervento" disse Tonino F. all'arzillo signore che già di buonora era sulla breccia.
"A disposizione, Tonino. Oggi che devo fare? " e fu concordato che dovesse fingersi suo padre, per il modico compenso di un pacchetto di Nazionali e cinque sigari.

Insieme si avviarono verso il grande portone dell'istituto e insieme salirono la scalinata che portava al primo piano dov’erano gli uffici e la presidenza.

Il vice preside, l'arcigno professore di fisica, guardò con occhi di bracia il ragazzo e rivolgendosi al "padre" iniziò una sequela di contestazioni:
"Caro signore, mi spiace proprio doverLe dire che il suo ragazzo è irrimediabilmente negato per la scuola. Lasci che impari un mestiere…lo studio non è per lui…e poi, tutti i sacrifici che fate …mi creda, non è il caso di perseverare….”

Tonino F. era accanto al “padre” e aveva un atteggiamento contrito, adatto al luogo e al tempo.

Anche Vittorio era dispiaciuto; anzi , entrando perfettamente nella parte, fu preso da un raptus improvviso e prima mollò un gran ceffone a Tonino F. lasciandolo senza fiato e poi si mise a rincorrerlo per la stanza menando calci e sganassoni.

"Via, via Signor F., non faccia così; non è questo il metodo…" intervenne il vice preside.
"…diamo ancora una possibilità a questo giovanotto!" e lo riammise alle lezioni.

Alla ricreazione, la prima cosa che Tonino F. fece , fu quella di andare a cercare Vittorio che, come al solito era seduto al solito angolo nella piazza.
Tonino era furioso: "Zì Vittorio, tu, con me hai chiuso. Anzi , sai che ti dico? Tu, non farai MAI più mio padre!"


Ophelja


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