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Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=12305
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Gabriella Cuscinà
Oggetto:
In colonna In colonna Gabriella Cuscinà
Inserito il:
26/08/2005 18:15:27
Messaggio:
Tra le automobili ferme sotto il sole, incolonnate a formare un serpente di circa due chilometri sull’autostrada, Sergio vedeva avanzare un signore alto e robusto, dall’aria austera e con i baffoni bianchi. Lo ravvisa: è un suo caro amico, generale dell’esercito ormai in pensione, un tipo sornione e che ha sempre dato l’impressione d’essersi inghiottito un bastone. Sta dritto, con il petto in fuori e il naso all’insù.
-Ehilà Sergio carissimo! Anche tu fermo in autostrada?- lo apostrofa.
-Ma lasciami stare! Caro mio, siamo fritti! Se non si sblocca il traffico, staremo qui sino a mezzanotte.-
-Coraggio! Non è colpa di nessuno. Vedi, siamo in migliaia, tutti desiderosi d’andare al mare.-
-Sì, ma non immaginavo di dover trascorrere l’inizio delle ferie in questo modo.-
-Su, non te la prendere. Ora ti racconto cos’è successo ieri all’Opera, durante la rappresentazione della ‘Traviata’.-
Il generale infatti è sempre stato un appassionato di opere liriche. Abbonato al teatro dell’Opera, si picca d’essere un attento conoscitore di melodrammi, un critico esperto di tenori, soprani e baritoni.
-Il direttore d’orchestra è stato superlativo. Ha diretto con grande maestria. Teneva in pugno l’intera orchestra e ha concertato le voci in maniera impeccabile. Saltellava sul podio e lui stesso pareva volesse cantare mentre dirigeva e agitava le braccia. La soprano è stata pure bravissima. Una voce suadente e pastosa. Ha reso molto bene il personaggio di Violetta.-
-Sono contento, ti sarai divertito- interviene Sergio.
-Sì sì, ma sta un po’ a sentire. Il tenore che interpretava Alfredo Germont era invece una frana! Aveva una voce tremenda, miagolava, era uno strazio. Prendeva delle stecche a tutta forza. A un certo punto è entrato in scena Germont padre, il baritono. Quello sì che aveva una bella voce! Calda, profonda, tonante, ben impostata. Cantava ed affascinava l’intero pubblico. Poi Germont padre e figlio hanno cantato il famoso duetto. Il baritono sovrastava con la sua voce, quella del tenore. D’un tratto dal loggione si è udita una voce gridare: <Alfré, senti come canta papà? Perché non cerchi d’imparà>. Credimi Sergio, è esploso il finimondo! Un vero boato di risate. Il pubblico era irrefrenabile, tutti ridevano come pazzi.-
Il generale ride anche lui al ricordo dell’episodio; poi si volta perché ode le auto strombazzare.
-Oh! Alla buon’ora!- esclama Sergio -Forse riusciamo a districarci da questo inferno. Su risaliamo in macchina. Ci stiamo rimettendo in marcia.-
Difatti da lì a poco mette in moto e riparte. Si volge verso la moglie che è con lui in auto: -Certo che il generale è un tipo simpatico, peccato che ostenti un’aria di gran prosopopea.-
-Senti chi parla! Proprio tu non puoi parlare, Sergio. Vuoi passare per modesto, e invece sei un tipo abbastanza vanitoso.-
-E’ venuto il momento di criticare e far filosofia, moglie?-
-Non si tratta di criticare, tu stesso sai d’essere vanaglorioso.-
Lui è toccato sul vivo e allora si lancia in dissertazioni psicologiche.
-Per voler bene agli altri bisogna voler bene a se stessi. Io non mi reputo superiore ai più, però non mi sono mai stimato meno di quel che valgo.-
Aveva assunto un’aria di sussiego e la moglie aveva voglia di pungolarlo.
-Beh forse l’autostima, in te, non ha mai fatto difetto.-
-Cara, non sarò la quintessenza della modestia, ma ricordati che non esiste vanità intelligente. Io credo di non essere un cretino, quindi significa che non sono neppure troppo vanitoso.-
-Sarà, ma penso a quando dici che è una fortuna possedere una grande intelligenza perché non mancano mai le sciocchezze da dire. Ah ah ah ah.-
La moglie ride e assume un’aria civettuola. Quella risata la rende più bella e solare.
-Secondo me,- insiste Sergio -una normale intelligenza ce l’hanno un po’ tutti. Ma vedi l’ingegno è diverso. Quello è fatto di volontà, di istinto e di memoria. Ora non mi dire che sono vanitoso se affermo che sono tre doti che non mi mancano.-
Lungo l’autostrada, le auto scorrono ormai velocemente, le lamiere scintillanti al sole creano bagliori accecanti.
-Tra non molto saremo finalmente arrivati,- dice Sergio e chiede: -Che ti diceva Eugenia; l’ho vista avvicinarsi alla nostra auto?-
La moglie gli parla dell’amica. Quindi riflette e dice: -Credo che abbia smesso di scrivere poesie. Vuole desistere in quanto pare che abbia avuto molte delusioni. Peccato perché Eugenia è una chiacchierona, ma ha del talento per la poesia.-
-E perché non scrive più?-
-Mi ha confidato che secondo lei esiste una specie di massoneria letteraria che non permette ai nuovi autori di essere presi in considerazione. Bisognerebbe, dice, che gli editori famosi la smettessero di pubblicare solo il libro sicuro di autore straniero che ha avuto molto successo, che le falsità in nome della letteratura finiscano.-
-Toh! Non facevo Eugenia così intellettuale!-
-Dice che un poeta o qualunque autore non può scrivere sapendo che esistono premi letterari organizzati esclusivamente per i raccomandati.-
-Ma guarda! Eugenia è una rivelazione!-
-Io l’ho sempre stimata molto, anche se quando attacca a parlare, si salvi chi può! Però è una persona intelligente e le voglio bene.-
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