Vecchi Amici
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=12400
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Kondar
Oggetto:
Vecchi Amici (Sentiti ringraziamenti, per il loro contributo, ad Isyel, Eliana e Lucas) Un messaggio insistente mi aveva svegliato dal dolce torpore di un sogno ora completamente dimenticato, mentre un volto familiare galleggiava incorporeo ai piedi del letto chiamando il mio nome. Quel messaggio è la ragione per cui mi trovo qui a camminare nel cuore della notte, in quest’umida caligine, con il mio fido bastone di quercia in mano verso la mia destinazione ultima. Isyel
Inserito il:
07/09/2005 09:21:15
Messaggio:
La notte si ammanta di stelle sopra di me, mentre i miei piedi, calzati di morbidi stivali di cuoio kordelano, calpestano le foglie cadute e sospinte dal vento.
La foresta intorno a me perde consistenza scomparendo nella lattea sostanza della fitta bruma che s’attorciglia, come un animale in gabbia, ai limiti del poco visibile sentiero in fronte a me.
Mentre guardo le stelle sorridenti di questo cielo alieno, il mio pensiero torna a stamattina sotto la luce brillante di un terso sole primaverile… e rabbrividisco istantaneamente all’umidità che trasuda dalle brume autunnali che mi circondano.
Mettendo i piedi sul morbido tappeto, stiracchiandomi e strofinandomi gli occhi, mi decidevo infine a rispondere.
“Caro amico mio, ti sembra questo il modo di presentarsi? Apparire dal nulla nella mia stanza da letto e svegliarmi nel bel mezzo di uno splendido sogno... oramai svanito.”
Mentre dicevo questo, un sorriso chiaramente divertito si faceva largo sulle mie labbra e... pian piano spariva mentre guardavo ora attentamente gli occhi seri e pieni di tristezza dell’elfico volto galleggiante davanti a me.
Con voce ora seria e completamente sveglia domandavo allora: “Che cosa è successo amico mio?”
Un attimo più tardi, mi rendevo conto di stare parlando con un incantesimo messaggero ed il volto del mio amico spariva mentre un messaggio fatto di lettere di fuoco cominciava ad apparire...
Dieci minuti più tardi una costruzione appare dal nulla in un varco tra la fitta bruma.
La luce di una lanterna ed un insegna cigolante al di sopra della porta attraggono la mia attenzione e, noto con soddisfazione un nome...
La Locanda Perduta...
Le imposte sono però chiuse e, nessun rumore filtra all’esterno.
Mi avvicino con circospetta cautela quando, all’improvviso, lo scalpitare di un cavallo al galoppo proviene dalle oscure profondità del villaggio addormentato.
Con passo felpato mi dileguo tra le fitte ombre di un grosso albero al limitare della foresta ed attendo.
Un istante più tardi un volto familiare, incorniciato dalla lanterna della locanda, appare tra le brume. Ferma il suo cavallo e balza di sella in un singolo, fluido movimento che sembra un passo di danza.
Senza esitazioni esco dalle ombre, getto indietro il cappuccio del mio mantello e con un sorriso sulle labbra apostrofo il nuovo arrivato.
“Ben trovato Gareth... fratello mio!”
Al rumore del mio passo felpato si è già rapidamente girato verso di me, con la mano sull’elsa della spada, ma... l’istante successivo, al suono della mia voce, gli occhi gli s’illuminano di felicità nel riconoscermi.
Con malcelata gioia c’abbracciamo vigorosamente e poi ci separiamo nuovamente studiandoci l’un l’altro non credendo ai nostri occhi.
“Ben trovato Kondar... Vedo che hai ricevuto anche tu la chiamata del nostro elfico amico...”
Guardandolo divertito gli domando: “Si, come il solito non riesco mai a tenere celato niente a te... fratello. Sai dirmi qualche cosa di più riguardo a questo strano invito...? Sono appena arrivato a Kallen...”
Le parole mi muoiono in bocca mentre il sorriso generoso di Gareth sparisce, come la luce del sole coperta da un nuvola passante, e risponde: “Oscuri segni solcano le terre di Kallen. L’autunno è arrivato presto quest’anno ed è carico di fredde brume caliginose come queste dopo il tramonto... I servi dell’Oscuro Signore si fanno nuovamente baldanzosi ed il dissenso apre un divario sempre più grande tra le razze di Kallen... Ayrin e gli altri quattro arcimaghi del circolo dei Cinque stanno studiando i portenti per capire cosa ha creato questo nuovo squilibrio... ma... perché non chiedi maggiori dettagli direttamente alla fonte?” Dice indicando la porta. “Entriamo nella locanda. Fa troppo freddo qua fuori, e la mia gola è cosi riarsa dalla lunga galoppata che una bevanda calda e forte è la cosa che anelo di più in questo momento...”
Senza bisogno di essere ulteriormente convinto, apro lentamente la porta della locanda ed il calore e la luce provenienti dall’interno mi avvolgono. Con un leggero inchino verso Gareth, tenendo la porta aperta, gli faccio cenno di entrare, ma lui invece mi mette una mano sulle spalle ed entriamo assieme con passo sicuro nel dolce tepore e stupendo profumo di cacciagione, arrostita a fuoco lento su uno spiedo, proveniente dalla cucina...
Quanti anni sono passati dall’ultima volta che ho calcato le assi di questa taverna... tre, quattro o forse cinque... chi se lo ricorda con tanta precisione...
Tante altre avventure hanno colorato i lunghi anni passati da quell’ultima, indimenticabile notte trascorsa a bagordare con il resto dei miei fratelli e sorelle dell’Antro del Drago.
La locanda non è cambiata per niente, se la memoria mi serve ancora bene. Poi i miei occhi si dirigono verso un tavolo semi nascosto nel retro del locale ed intravedono un’ombra racchiusa in un saio col cappuccio tirato su. Con Gareth ancora al mio fianco, mi faccio strada tra i tavoli affollati e mi fermo alle spalle di quella figura.
Con un lento movimento aggraziato questa si alza e mentre si volta verso di noi le sue mani si levano verso il cappuccio, scoprendo l’insondabile viso dell’elfo che ci guarda sorridendo.
“Ben trovati... confratelli...” Dice Ayrin, “vedo che il mio modesto incantesimo vi ha raggiunto...” Ma non riesce a terminare la frase perché con un altro passo verso di lui lo abbraccio vigorosamente per alcuni lunghi secondi per poi allontanarlo nuovamente ad un braccio di distanza da me dicendogli: “Ayrin... amico mio... è sempre un piacere vederti, ma... la prossima volta istruisci il tuo incantesimo messaggero di bussare alla porta invece di apparire nel bel mezzo della mia stanza da letto...”, poi, schiarendomi la voce continuo... “Avrei potuto non essere solo... sai... e sarebbe...”
Non riesco a terminare neanch’io la mia frase perché Gareth, decisamente divertito dallo scoprire il posto dove avevo ricevuto il messaggio, non riesce a trattenersi dal ridere...
Cerco seriamente di dargli un’occhiataccia che sembra solamente magnificare il suo divertimento. Quindi decido di unirmi a lui dandogli un’amichevole pacca sulle spalle.
Ayrin, nel frattempo, ci guarda cercando di mantenere un senso di decoro nella situazione, ma qualche istante più tardi si unisce a noi, non potendo trattenersi ulteriormente.
Ad un tratto una voce rimbomba dall’entrata. “Umani ed elfi... puah!! Che ci sarà poi da ridere cosi tanto...” Durin il nano dice entrando, mentre alcuni avventori umani gli lanciano occhiatacce, ma si guardano bene dal dire qualsiasi cosa, notando il modo rilassato col quale maneggia il suo martello da guerra...
Con pochi passi lenti e sicuri ci raggiunge e, dopo averci squadrati dal basso in alto, continua: “Beh... dov’è la mia birra o grande mago?”
Un’altra voce si leva dal bancone distante. “State cercando questa mastro Durin?” La figura slanciata alza uno spumeggiante boccale di birra nanica verso il gruppetto mentre un sorriso si allarga sulle sue labbra.
Lucas comincia ad incamminarsi verso di noi continuando: “Dovete però fare ammenda verso questo elfo prima di averne un sorso, mio irascibile amico...”
Arrivato a due passi di distanza dal nano lo guarda attentamente ricambiato da quest’ultimo. Poi il viso barbuto di Durin si rilassa ed un sorriso comincia ad aleggiare là dove la sua bocca, nascosta dalla folta peluria, dovrebbe trovarsi.
Schiarendosi la voce tuonante ribatte: “Qualsiasi cosa voi domandiate mastro bardo...” Occhieggiando il boccale di scura birra nanica nelle sue mani. Un segreto sguardo divertito passa tra i due amici di lunga data ed infine la birra cambia mano velocemente...
Prendo quel momento per guardare attentamente i vecchi amici attorno a me, ed i miei occhi si fanno istantaneamente lucidi. Mi giro frettolosamente verso il bancone e, sbattendo le palpebre per dissipare le lacrime, faccio segno a Patronio, il nostro amico oste, di avvicinarsi.
Mi giro nuovamente verso il resto dei presenti e chiedo: “Cosa gradite da bere Lucas...? Gareth...? Ayrin... se i miei occhi non mi tradiscono, hai già provveduto a te stesso...”
Gareth, con un sorriso che ancora increspa le sue labbra risponde: “Un boccale di forte vino rosso caldo e speziato... grazie fratello...”
Lucas scuote, sorridente, la mano di Gareth dandogli una pacca sulla spalla destra. Poi s’avvicina ad un passo di distanza da me e sempre sorridente, guardando nel profondo dei miei occhi neri, stringe la mia mano scuotendola gentilmente... “Un boccale di vino elfico sarebbe ben accetto... fratello... le notti si stanno facendo veramente umide ultimamente...”
Patronio intanto si è fatto strada tra la calca della taverna e, pulendosi le mani sul suo grembiule, butta le sue braccia intorno ad ognuno di noi in un vigoroso abbraccio.
“Amici miei... quale onore... questa locanda non è più stata la stessa da quando ve ne siete andati...” E dandomi una gomitata sul fianco...
“... è sicuramente più tranquilla...” Termina la frase con una colossale risata...
Quando si riprende. Dopo essersi asciugato le lacrime dagli occhi mi domanda: “Cosa posso servirvi?” sfregandosi nuovamente le mani sul grembiule.
Ordino le bevande e una porzione, per ognuno di noi, di quella deliziosa selvaggina il cui profumo fa brontolare tutti i nostri stomaci...
Come un sol uomo ci dirigiamo verso il tavolo prima occupato da Ayrin e silenziosamente ci sediamo attorno.
All’improvviso un pugnale si materializza al centro del tavolo e noi tutti balziamo all’indietro rovesciando le nostre sedie, mentre mani guizzano verso le proprie armi. Un sorriso beffardo riverbera su di noi ed un istante più tardi una figura ammantellata si tuffa da una delle travi del soffitto della taverna sul nostro tavolo. Si risolleva in tutta la sua statura con mosse lente e sinuose estraendo il pugnale dal tavolo con un fluido movimento. Poi si gira verso di noi e, con un sorriso ancora aleggiante sulle sue labbra piene, dice: “Ben trovati... confratelli... spero di non avervi scosso troppo con questa mia poco ortodossa entrata...” Poi rivolgendosi a me: “Caro fratello... sareste cosi gentile da ordinare una buona birra per questa assetata sorella?”
Con un piccolo salto scende dal tavolo guardandoci con malcelato divertimento, mentre faccio un passo avanti e con un inchino gli rispondo: “Qualsiasi cosa voi vogliate è un comando per me... sorella Kadiya... E' un grande piacere rivedervi, in tale forma, dopo tutti questi anni... Desiderate anche voi una porzione di selvaggina arrostita allo spiedo?”
Dopo il suo segno di assenso, mi giro verso il bancone per aggiornare il buon Patronio, mentre tutti gli altri fratelli si fanno avanti e scambiano un caloroso benvenuto con Kadiya prima di sistemarsi nuovamente attorno al tavolo.
E' in quel momento che la porta della locanda si apre nuovamente con violenza e dalle ombre avanza baldanzosa una figura ammantellata seguita a pochi passi di distanza da un’altra. La prima figura, calzante morbidi stivali, si porta davanti al bancone fermandosi con la schiena rivolta a noi. La seconda figura, calzante durevoli scarpe da viaggio, la raggiunge, girandosi con mosse aggraziate verso di noi.
Più di un avventore della locanda, inclusi noi, guarda i nuovi arrivati con sospetto. Sono tempi bui questi e non si può mai essere completamente sicuri delle intenzioni di stranieri che nascondo il proprio viso.
La seconda figura si guarda intorno come se cercasse qualcuno o qualcosa, poi il suo cappuccio si ferma su di noi. Impercettibilmente muove il capo verso il compagno di viaggio mormorando parole non udibili dalla nostra posizione.
A seguito di queste parole anche la prima figura si volta lentamente verso di noi mostrando l’agile fluidità dello spadaccino nato.
Come un sol uomo mani escono dai bui recessi dei mantelli delle due figure portandosi verso il proprio cappuccio. Con un delicato e, definitivamente femmineo movimento, lo lasciano ricadere sulle spalle mostrando finalmente i volti illuminati da raggianti sorrisi.
Lucas si alza di scatto piacevolmente sorpreso.
“Lady Isyel... sorella... che piacere rivedervi dopo sì tanto tempo.
Domna Eliana... è sempre un’inaspettata sorpresa la presenza della Sacerdotessa di Shanea...” Dice rivolgendole un grandioso inchino.
“Prego unitevi a noi... Cosa può portarvi da bere il nostro amico oste? Volete una porzione di deliziosa cacciagione arrostita?”
“Non importunatevi Lucas...” Risponde Isyel sorridendogli.
“Sono più vicina a Patronio di voi. Posso ordinare da bere, e mangiare, per me ed Eliana senza incomodarvi... ma... grazie per la vostra sollecita e squisita cortesia...”
Più tardi, appesi i propri mantelli. Eliana ed Isyel si fanno strada verso il nostro tavolo scambiando calorosi benvenuti con il resto di noi prima di prender posto attorno ad esso.
Dom Link decide proprio in quel momento di catapultarsi all’interno della locanda catturando l’attenzione di tutti con il suo viso gioviale e giovanile.
Ammiccando verso Patronio gli ordina da bere e da mangiare mentre si dirige con passo deciso al nostro tavolo dove con grandi pacche sulle spalle e strette di mano ci saluta calorosamente prima di sedersi attorno ad esso con noi...
Il morale della compagnia è, a questo punto, molto alto ed allegramente festivo.
Aneddoti e storie si rincorrono tra i vecchi amici, sorrisi felici compaiono su tutti i volti e boccali pieni di disparate bevande vengono levati in alto in saluti ed auguri sinceri.
Per un minuto, davanti ai miei lucidi occhi, i volti dei presenti sembrano sospesi. Un quadro tridimensionale di chiarezza assoluta.
Poi, Gareth e Kadiya, notando il mio momentaneo silenzio mettono una delle loro mani su ciascuna delle mie spalle conducendomi nuovamente nel trambusto dell’allegra conversazione...
Diversi minuti più tardi, dopo aver soddisfatto il nostro appetito ed aver laboriosamente bevuto più di un boccale di ognuna delle nostre bevande, Ayrin si alza e si schiarisce la voce cercando di attirare l’attenzione di tutti i presenti. Il suo volto, fino a pochi secondi prima allegro e sorridente, si vela di preoccupazione appena celata e comincia a parlare.
“Sono veramente felice di rivedervi tutti, vecchi amici, e vorrei che la ragione di questa festosa riunione non fosse ottenebrata dagli eventi che ci circondano...” Ayrin si sofferma guardandoci profondamente.
Colgo quel momento per alzarmi e attirare l’attenzione di Ayrin.
“Saggio amico, mi spiace interromperti, ma penso, che prima di continuare con l’oggetto di questa riunione, dovremmo accertarci che orecchie indiscrete non stiano ascoltando...” Detto ciò, guardo in modo significativo gli avventori umani astanti e termino la frase. “... non pensi?”
Ayrin, e gli altri, seguono il mio sguardo con, almeno in superficie, rilassata indifferenza.
Infine mi chiede. “Qual’è il tuo piano Magister Kondar?”
Non gli rispondo e con un movimento fluido prendo, con entrambe le mani, il mio fido bastone di quercia levandolo orizzontalmente, sopra la mia testa.
I miei occhi paiono mettersi a fuoco su qualcosa alle spalle di Ayrin e la mia bocca comincia a sussurrare parole piene di potere.
L’aria pare elettrizzarsi intorno alle due estremità del bastone mentre la taverna ed i suoi avventori paiono oscillare come visti attraverso onde termiche.
La mia voce scandisce chiaramente l’ultima parola dell’incantesimo e con un crepitio finale la ionizzazione intorno al bastone svanisce.
Posando il bastone sul pavimento mi sorreggo ad esso stancamente aiutandomi a sedere.
I vecchi amici seduti attorno a me mi guardano curiosi e dopo aver trangugiato quel che rimane della mia birra mi accingo a spiegare...
“Un piccolo trucco che ho imparato da un vecchio amico afrilliano... Gli avventori della taverna ci vedranno continuare a divertirci, mentre qualsiasi cosa diciamo non andrà oltre lo schermo...”
Un sorriso complice s’illumina sui volti delle sorelle e dei fratelli seduti attorno al tavolo, dopodiché portano nuovamente la loro attenzione su Ayrin.
L’arcimago con un leggero cenno del capo mi sorride, soddisfatto, riprendendo da dove l’avevo interrotto.
“Ehm... Come stavo dicendo... mi fa piacere vedervi tutti in buona salute.
E vorrei che le circostanze di questa, tanto attesa, riunione fossero differenti...
L’Oscuro Signore, tramite l’aiuto dei suoi devoti, è riapparso nelle terre di Kallen...”
“... Non è possibile...” Sbotta Link con viso accigliato... “Gli Dei della Luce non possono permetterlo... non nuovamente...”
Disorientato dall’emozioni che vedo apparire velocemente sui volti dei presenti, ma anche curioso chiedo sommessamente “... Ehm... L’Oscuro Signore??”
Eliana si volta verso di me e con dolcezza comincia a parlare. “Scusate Magister... il resto dell’Antro continua a dimenticare che voi non siete nativo del nostro stupendo mondo...
L’Oscuro Signore era... ehm... è un potente arcimago votatosi, tanto tempo fa, agli Dei delle Tenebre.
Nell’ultima battaglia che Kallen ebbe contro di lui ed i suoi devoti, lui perse le sue spoglie mortali e la sua anima fu esiliata per tutta l’eternità, o almeno così si credeva, nelle tenebrose sale del Tempio degli Eterni Dormienti...”
Mentre l’eco delle parole di Eliana riverberano nella mia mente osservo il volto di Ayrin rattristarsi maggiormente, ma nessun’altra parola viene aggiunta sull’argomento dall’arcimago...
Portandosi una mano alla fronte per alcuni secondi, massaggiandola, Ayrin riprende, con voce sepolcrale, da dove era stato interrotto nuovamente...
“Caro Link... Lo so che non sono portatore di buone notizie, ma non si può fuggire dalla verità...”
Link, sentite le parole del mago, fa un appena percettibile cenno d’assenso col capo come a dire... “Mi spiace delle mie parole...”
Ayrin sorride benevolo verso Link e riprende: “Insieme con gli altri arcimaghi abbiamo tentato invano di squarciare le tenebre che si fanno sempre più fitte nel lontano nord.
Lo spirito di uno dei miei fratelli del circolo dei cinque è stato gravemente debilitato dalla strenua lotta che abbiamo combattuto nell’etere extracorporeo che cinge quelle terre sconosciute.
Siamo venuti a faccia a faccia con alcuni dei più potenti servitori dell’Oscuro e mi rammarico di riportare che siamo stati trattati come dei semplici iniziati alle magiche dottrine... scampando a morte certa per pura intercessione degli Dei della Luce...”
Una subitanea rabbia mal repressa riempie gli occhi, saggi e senza età, del nostro fratello al pensiero della cruenta battaglia e dell’infamia della sconfitta.
La fronte gli si corruga e la ben delineata mascella, di elfica eredità, si chiude di scatto...
Un secondo più tardi i lineamenti di Ayrin si distendono nuovamente e riprende a parlare...
“Nonostante questo non ci dobbiamo scoraggiare... Ricordatevi che non siamo soli in questa lotta.
Gli Dei della Luce sono al nostro fianco come la qui presente Sacerdotessa di Shanea, e sorella dell’Antro, potrà confermare.”
Ayrin fa cenno verso Eliana che con elfica grazia si alza attirando l’indiscussa attenzione di noi tutti.
Il candido e bianco vestito del suo ordine sembra illuminare la penombra della taverna mentre con un grazioso movimento rimuove i lunghi capelli color del miele dal viso.
Il viso delicato sembra teso, anche se solo gli occhi perlacei lasciano trasparire l’insondabile età di un immortale creatura come lei...
“Mi dispiace di essere anch’io foriera di cattive notizie, ma c’è una grande perturbazione tra gli Dei...
La Dea... di recente... è diventata stranamente reticente.
Ma reticente forse non descrive pienamente la sua apparente irrangiungibilità da parte delle sue sacerdotesse.
Qualcosa di portentoso sta scuotendo le superne terre degli Dei...”
Un rumoroso vocio accoglie le parole di Eliana, mentre i fratelli e sorelle intorno al tavolo scambiano parole appena distinguibili tra loro.
All’improvviso Lucas si alza repentinamente, gettando una cupa ombra su Isyel che siede alla sua destra, e con sguardo leggermente allarmato guarda con occhi intensi, la Sacerdotessa e sorella, per alcuni lunghi istanti.
Poi con voce tremante dice: “Tintagellia... Sorella...”
Il volto di Eliana lascia trasparire per un breve attimo l’orrore della parola appena proferita dal Maestro di Spada, riflettendosi istantaneamente anche sugli sguardi degli altri elfi presenti intorno al tavolo...
Link ed Isyel sembrano raggrinzirsi, mentre Ayrin, sgomento, guarda Lucas ed Eliana e viceversa, e per la prima volta, da quando lo conosco, rimane a bocca spalancata senza parole...
“Tintagellia...???” Gareth chiede, vocalizzando la perplessità che serpeggia tra i non appartenenti alla razza elfica presenti, mentre fissa intensamente Lucas ed il resto degli immortali presenti...
Lucas sembra trasalire alla domanda di Gareth e con un visibile sforzo di volontà distoglie gli occhi da Eliana girandosi verso di lui...
Schiarendosi la voce, e scambiando un furtivo sguardo con Ayrin ed Eliana, risponde lentamente soppesando le parole prima che lascino le sue labbra inaridite.
“Non è argomento che, sotto qualsiasi circostanza, amiamo discorrere nemmeno tra la nostra gente...” Il Maestro di Spada sospira profondamente mentre si lecca le labbra riarse...
Isyel attrae la sua attenzione e gli passa il suo calice di vino elfico che Lucas accetta graziosamente portandolo lentamente alla bocca e bevendo di un sol fiato il resto...
“E'... un’oscura profezia... non ben capita da molti e connessa in modo inestricabile con la nascita di Kallen stesso...
Una dissonanza nell’armonia della creazione di Kallen da parte di tutti gli Dei.
A rischio di essere blasfemo... credo che neanche gli Dei stessi conoscano le radici del problema...”
Lucas a questo punto si sofferma guardando ansiosamente la Sacerdotessa di Shanea, che l’osserva inespressiva, e schiarendosi nuovamente la voce continua: “... ad ogni modo, questo non è il punto. Il punto è che il primo dei funesti segni dell’avvento di Tintagellia è la presumibile irrangiungibilita` di tutti gli Dei da parte dei loro chierici.
Quindi la domanda è... Eliana... sorella... Vi siete consultata con i chierici degli altri Dei della Luce e Neutrali prima di giungere a questa riunione?”
La domanda del Bardo pare echeggiare nel silenzio assoluto che serpeggia tra i compagni dell’Antro.
Volti familiari, dopo una breve e furtiva occhiata ai fratelli o sorelle seduti al loro fianco, appuntano i propri occhi ed orecchie verso l’altera figura della mezzelfa, nel candido abito bianco, che sembra ora dominare la scena.
Con femmineo, e grazioso, gesto, la sacerdotessa scosta un’altra ciocca di stupendi capelli, color del miele, dagli occhi portandola dietro ad una delle sue delicate orecchie appuntite tipiche della sua razza.
Poi, con un grande sospiro le parole sfuggono lentamente le labbra eburnee.
“Si... mi sono consultata con la maggior parte dei chierici degli altri Dei, sia della Luce sia Neutrali, e la loro risposta ha gelato il sangue nelle mie vene.
Anche i loro Dei hanno mostrato chiari segni di disconnessione con i loro fedeli servitori.
Una disarmonia è andata crescendo nelle manifestazioni della loro presenza.
Spiriti superni sono apparsi ad importanti celebrazioni sotto mentite spoglie che hanno ingannato la popolazione, ma non i chierici dei più alti livelli sacerdotali.
Domande di quest’ultimi agli spiriti sono state incontrate con il silenzio o con vuote parole di conforto e richiesta di cieca fede nel loro Dio...”
Silenzio.
Un profondo e cupo silenzio cala come una cappa opprimente, stridendo con l’allegro chiacchiericcio della locanda intorno a loro.
Ayrin abbassa gli occhi, lentamente e rimane immobile, con lo sguardo perso nel nulla per lunghi istanti, che sembrano a tutti i presenti, un’eternità.
Magister Gareth che, essendo umano, può comprendere solo in parte quanto quella sola parola possa così terrorizzare i suoi compagni, guarda attentamente Eliana, l’unica figura, assieme ad Ayrin, che dall’alto della sua carica possa infondere un barlume di speranza.
<Non avrei mai pensato che potesse trattarsi proprio di quello...> dice il saggio Arcimago con un sospiro e, alle sue parole, sia Eliana sia Lucas tornano ad accomodarsi sulle loro sedie, con il volto pallido, e attendono con morbosa impazienza che Ayrin continui a parlare.
<Speravamo di poter scartare questa possibilità ma, alla luce delle nuove informazioni, temo proprio che non ci siano più dubbi, miei cari fratelli...
Ci aspettano tempi difficili.>
<Come siamo potuti giungere a questo punto. Voglio dire, nessuno si è accorto di niente in tutto questo tempo?> la voce cristallina di Kadiya dice spezzando il silenzio.
<Dici il vero sorella.> le risponde Eliana anticipando Ayrin.
<Tutti nelle alte sfere hanno delle grosse responsabilità, me compresa...> continua poi con aria colpevole mentre un alone di tristezza le copre lo splendido volto.
<Non vi crucciate sorella e non prendetevi delle colpe che non sono vostre. Nessuno, e sottolineo nessuno, poteva anche solo ipotizzare che l’Oscuro recuperasse i suoi poteri in questo modo, e soprattutto in così breve tempo.> la rassicura Ayrin abbozzando una specie di sorriso
<Cosa possiamo fare, fratelli? Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione.> dice Link concitatamente.
<Ha ragione, Ayrin.> aggiungo con voce ferma <Dobbiamo intervenire. Sento che il nostro mondo non è mai stato in pericolo come adesso... dovremo sostenerci a vicenda ed essere preparati ad ogni evenienza...>
Tutti i confratelli annuiscono in silenzio, ciascuno pensando alla propria terra, alla propria gente e al pericolo incombente che grava come una cupa minaccia su tutti loro.
Nessuno parla anche se il loro silenzio, in quest’occasione vale più di mille parole.
Lucas stringe la mano di Isyel, avendo letto nei suoi occhi scuri l’angoscia, la preoccupazione e la paura di non riuscire ad essere all’altezza della situazione, di non riuscire a proteggere la sua gente, ad Ayarda.
Anche la stessa Eliana vive la situazione con profonda inquietudine, si sente come abbandonata da quella Dea con la quale ha sempre avuto un rapporto molto intimo, e che ora non risponde più alle sue preghiere... perché la Dea si è così allontanata da lei... si domanda piena di dubbi ed incertezze?
Isyel
Rompendo nuovamente il silenzio, Kadiya balza in piedi come una molla, da dove è seduta alla mia destra.
Con mossa fulminea estrae un pugnale e lo pianta con un cupo tonfo nel tavolo davanti a lei.
I suoi occhi selvaggi dardeggiano velocemente tra le file dei presenti e con furore appena represso comincia a parlare.
“Dei...? Chi ha bisogno di Dei... Datemi istruzioni su come raggiungere queste terre del nord; e la mia nave, ed il suo equipaggio, si apriranno un carminio sentiero di morte e distruzione tra i ranghi dei nemici di Kallen...”
“Ben detto... sorella” ribatto alzandomi nuovamente e sorridendogli.
“Ognuno di noi, separato o con il resto dei compagni, si è trovato una miriade di volte in situazioni disperate, ma non abbiamo mai desistito...
Non ci siamo mai fatti indietro davanti a una qualsiasi minaccia contro gli ideali che governano l’Antro e noi stessi.
Fratelli... Sorelle... Kallen ha bisogno di noi...
Resteremo noi con le mani in mano o ci tufferemo, con l’entusiasmo tipico di noi tutti, in questa nuova avventura che promette, forse, di essere la più grande mai intrapresa...?”
Un ruggito si leva tra i presenti: “... PER KALLEN...” E disparate armi vengono brandite con fare minaccioso ed intento...
Kadiya, con fare ora divertito, pensando che il suo pungolo ha avuto il successo che si aspettava, estrae, con gesto disinvolto, il suo luccicante pugnale dal tavolo e lo ripone con fluida mossa al suo fianco.
Con un leggero cenno del capo, sempre sorridendo, si volge verso di me e, avvicinandosi, sussurra un ringraziamento per il suo supporto...
“Veramente acuto da parte vostra... fratello... capire che era venuto il momento dell’azione...”
La guardo a mia volta e con un cortese inchino ricambio le gentili parole... poi con rapido gesto rinfodero Sharphard nella disadorna custodia allacciata alle spalle.
In quel preciso istante una fredda sensazione comincia a serpeggiarmi lungo la schiena e, cogliendo gli occhi di Kadiya concentrarsi su qualcosa alle mie spalle, ruoto su me stesso portando il suo bastone di quercia in una stanza di difesa.
Un chiazza di tenebra... completa... comincia a formarsi sullo schermo che aveva posto attorno ai compagni in riunione.
Una folata d’aria gelida accarezza minacciosa la mia guancia e mi lascio sfuggire un'imprecazione al sinistro tocco.
“Per Vradlak Signore della Guerra e Kraigne Signore dei Sette Inferni...”
Ma non posso terminare l’imprecazione perché la chiazza di oscurità si è ora sparsa rapidamente su una regione del mio schermo grande abbastanza da far passare un uomo in piedi.
Un’improvvisa raffica di gelida aria, e schegge ghiacciate, s’abbattono sui presenti che portano mani ai propri volti per proteggersi.
Quando finalmente l’innaturale vento si placa la chiazza di tenebra non è più vuota.
Due punti di gelido fuoco azzurrino sono apparsi in distanza e sembrano avvicinarsi a quella soglia di tenebra.
Il movimento ricorda da vicino il passo di un essere bipede, ma non potendo vedere nient’altro eccetto quei gelidi punti azzurrini, ogni speculazione e buona come un’altra.
Mentre osservo con concentrata attenzione, avverto muoversi alla mia destra Gareth e alla mia sinistra Kadiya con mani chiuse, fino a far sbiancar le proprie nocche, sull’impugnature delle proprie lame.
Alle mie spalle sento la voce rombante di Durin: “Fatti avanti servitore dell’Oscuro... Durin ed il suo martello t’aspettano a pie fermo...”
Un minuto più tardi l’ombra del nano si staglia sui due umani e la mezzelfa mentre s’avvicina a loro camminando sul tavolo.
L’essere di tenebra ha intanto quasi raggiunto la soglia senza mostrar segno di aver udito Durin o di curarsi dei volti intenti dei presenti.
Con un ultimo passo, cadenzato e senza fretta, la sua gamba oltrepassa la soglia e la tenebra sembra coagularsi attorno ad essa staccandosi dallo schermo.
Un momento più tardi il resto del corpo è oltre la soglia.
La tenebrosa chiazza si è completamente districata dallo schermo e si è drappeggiata, come una specie di pelle, sulla forma umanoide che torreggia su di noi guatandoci con quei gelidi punti azzurrognoli.
Le sei braccia, se si possono chiamare braccia, dell’amorfa creatura della notte più oscura terminano con un assortimento d’armi letali.
Una spada dalla lama lunga e seghettata, un’ascia bipenne, un martello, una mazza chiodata, una scimitarra ed un tridente.
Nel momento stesso in cui la creatura della notte appare davanti ai compagni la mia lama e quelle di Gareth, Kadiya vengono sguainate con velocità stupefacente.
Dietro di noi Lucas, Isyel e Link sguainano a loro volta le loro snelle, ma resistenti lame di fattura elfica.
Ayrin s’avvicina ad Eliana con fare protettivo guardando l’essere apparso alla loro presenza.
Per un momento, lungo quanto un’eternità, la scena sembra sospendersi.
La tensione nell’aria ed il tremolio dello schermo intorno a loro gli unici movimenti palpabili.
Poi i punti azzurrognoli, nel volto della creatura, cambiano inaspettatamente colore passando repentinamente ad un ricco carminio.
Come se avesse ricevuto un ordine, e con velocità devastante, l’essere si precipita verso di me, che con mossa altrettanto fulminea alzo Sharphard parando contemporaneamente la lama seghettata e la scimitarra.
Scintille si sprigionano dal tremendo impatto delle tre lame e mi fa indietreggiare di un passo.
Come un sol uomo Gareth e Kadiya sferrano affondi da destra e manca intercettati però dal tridente e dalla mazza chiodata.
Durin con un’imprecazione a fior di labbra ed un balzo spettacolare cala il suo martello sulla testa scoperta, ma anch’egli viene intercettato dal martello della tenebra vivente.
L’essere oscuro inaspettatamente fa un balzo indietro, poi si lancia nuovamente all’assalto in un turbine d’armi.
Ayrin, cogliendo un’apertura tra i compagni davanti a lui, prende quel momento per scagliare una sfera di fuoco dalle sue mani verso l’attaccante.
La sfera di fuoco corre fulminea incontro al torace della creatura ed esplode su di esso.
L’impatto scaglia il servitore dell’Oscuro verso lo schermo, mentre la luce abbagliante acceca momentaneamente i presenti.
La battaglia non è però finita.
Non appena la nostra vista si rischiara, notiamo con stupore che, pur essendoci un profondo avvallamento nel torace del grumo di tenebra, l’essere è nuovamente in piedi e, come gli sfolgoranti occhi carmini indicano chiaramente, appare nuovamente pronto all’azione.
Questa volta però Kadiya decide di non aspettare e con passo veloce si getta in avanti verso l’essere sferrando un fendente da destra a manca verso la sua guardia.
La scimitarra della piratessa cozza con un turbine di scintille contro quella della malevole creatura, mentre il suo tridente si muove velocemente verso il fianco ora scoperto della sorella.
Trovandomi ad un passo di distanza da lei porto con un guizzo Sharphard in avanti bloccando il tridente, mentre Gareth e Durin tempestano la sua guardia da destra e sinistra.
Lucas ed Isyel raggiungo i compagni aggiungendo le proprie lame alla mischia.
Link, vedendo tutte le armi della creatura impegnate con il resto dei compagni decide di riporre la propria lama ed estrae il suo arco.
Presa una freccia dalla faretra l’incocca, la punta e la rilascia con un singolo fluido movimento aggraziato.
Il dardo percorre veloce la breve distanza e si pianta con un cupo rintocco in uno dei punti carminii.
Colgo rapidamente la distrazione creata da Link per sollevare Sharphard in alto ed abbassarla violentemente sul braccio terminante nella mazza chiodata, recidendo completamente il braccio dall’essere di tenebra che indietreggia momentaneamente, e quasi umanamente, perplesso dall’accaduto.
L’arto cade sul pavimento con un tonfo attutito e la tenebra scivola via da esso sparendo tra le crepe del pavimento.
Con nostra grande sorpresa dei presenti che lo guardano, il braccio, coperto da scaglie simili a quelle di un drago, raggrinzisce velocemente fino a diventare polvere nel giro di pochi secondi.
L’essere di tenebra, con un silenzioso urlo di rabbia repressa guarda biecamente gli astanti e poi la sua altezza comincia a crescere.
Nel giro di pochi secondi, davanti ai nostri occhi stupiti, la creatura ora ci sovrasta di almeno un metro.
La caricatura di sguardo dell’essere di tenebra, con la freccia di Link in uno dei freddi punti carminii, fa un primo rimbombante passo verso i compagni.
Durin si getta in avanti seguito da Lucas ed Isyel.
Il suo martello s’abbatte sul martello dell’avversario facendolo esplodere in mille pezzi.
Isyel abbassandosi sotto la guardia della creatura, con un guizzo veloce, porta la sua elfica lama in alto troncando di netto il braccio che sorreggeva il martello.
Il braccio reciso vortica in aria, in un arco, fino a cadere con un tonfo sordo sul tavolo davanti ad Ayrin ed Eliana.
L’essere di tenebra per nulla turbato, questa volta, dall’accaduto abbassa velocemente la lama seghettata verso la momentaneamente indifesa Isyel, ma Lucas porta la proprio lama al di sopra della sorella e blocca di stretta misura l’attacco.
Link, intanto estratta nuovamente la sua spada si dirige a passo veloce verso la mischia e tenta un affondo alla coscia sinistra.
Il tridente della creatura para l’attacco e rapida la sua scimitarra s’abbatte su Link aprendo un profondo taglio sul suo braccio sinistro scoperto.
Gareth, Kadiya, Durin ed io ci lanciamo alla difesa di Link facendo arretrare l’avversario, mentre Isyel e Lucas trascinano il fratello ferito verso Ayrin ed Eliana.
Una luce selvaggia s’accende a quel punto negli splendidi occhi di Kadiya che con volteggi fulminei della sua scimitarra, simili ad una danza, porta, singolarmente, un devastante attacco sull’imponente e gigantesca figura davanti a loro.
L’assetata lama di Kadiya assaggia più volte l’oscura carne del grumo di tenebra.
Poi, dopo un grazioso e letale affondo al petto della creatura estrae ed abbassa la lama con magistrale precisione e forza brutale sulla sua gamba destra amputandola all’altezza del ginocchio.
La creatura barcolla, ma prima di cadere sul suo lato destro scaglia, con insospettata forza, il suo tridente verso Gareth che, colto completamente di sorpresa guarda sbalordito, e sofferente, il tridente apparso, come per magia, nella sua coscia sinistra.
Una volta che l’essere è a terra la battaglia si riduce ad un lavoro da macellaio... ed è presto finito.
Kadiya, con gli occhi ancora lucenti di fiamme selvagge, si scosta i capelli dal volto con il respiro leggermente ansimante, mentre ripone la sua scimitarra.
Durin scosta il suo sguardo dallo sconfitto nemico con una burbera imprecazione appena udibile.
Io, con entrambe le mani su Sharphard, conficcata nella testa della creatura, la estraggo di scatto prendendo a ripulirla.
Lucas rinfodera la sua lama con un sospiro guardando la tenebra scivolare dal corpo della creatura, che raggrinzisce velocemente diventando polvere, mentre mette una mano attorno alle spalle dell’ansimante Isyel guardandola con un lieve sorriso.
Un sorriso compiaciuto si fa strada tra me ed i miei compagni, mentre guardiamo la polvere sparire tra i tavoli preda di una corrente invisibile.
Ma il nostro sorriso scompare allorché girandoci verso Ayrin ed Eliana, scorgiamo i due compagni che giacciono feriti tra le loro braccia.
Fronti si corrugano preoccupate ed insieme ad Isyel e Lucas ci avviciniamo all’Arcimago ed alla Sacerdotessa per offrire i nostri servigi ed energie vitali necessari durante il Rito di Guarigione.
Durin e Kadiya scambiandosi un triste sguardo s’avvicinano notando i volti seri e preoccupati dei compagni raccolti attorno ai feriti.
I volti di Gareth e Link sono pallidi ed una specie di denso liquido dai toni violacei fuoriesce dalle loro ferite, mentre la pelle attorno ad esse rivela un malsano grigiore...
Senza perdere ulteriormente tempo Eliana prende la mia mano e quella di Ayrin.
Ayrin a sua volta prende la mano di Lucas, che prende la mano di Isyel e via dicendo finché la mano di Kadiya prende la mia fino a completare un circolo intorno a Link e Gareth.
La Sacerdotessa chiude gli occhi concentrandosi... quando li riapre occhi neri come una notte senza stelle s’appuntano sul nulla e poi lentamente sui compagni giacenti ai suoi piedi.
Un alone di pura e liquida luce pare essudare da Eliana partendo dal suo cuore fino a raggiungere le sue mani...
A quel punto con voce profonda la Sacerdotessa istruisce tutti noi di chiudere i nostri occhi e concentrarsi nel progettare le nostre energie verso di lei attraverso il vincolo delle mani...
La luce si fa strada nel corpo di Ayrin che schiude le sue labbra in un sorriso beato...
Quando questa giunge a Lucas la sua presa sulle mani di Ayrin ed Isyel s’irrigidisce leggermente prima di rilassarsi anch’egli in un quieto sorriso.
Attraversato il corpo di Lucas, la luce giunge a Isyel, che rabbrividisce prima che un calmo sorriso affiori sulle sue labbra.
Il lesto movimento della luce raggiunge ora Durin che stringe i denti in un ringhio malcelato prima che si rilassi ed un sorriso sereno si affacci sul suo volto barbuto.
Quando la luce tocca Kadiya la sua schiena s’inarca inaspettatamente quasi in preda ad un dolore indicibile.
Poi anche sul suo volto ondeggia un sorriso profondo e soave.
Quando la luce mi raggiunge sembra intensificarsi ed un dolore violento ed acuto mi schiaccia facendomi piegare in due, ma come avvenuto per gli altri compagni di lì a pochi secondi comincio a rilassarmi fino a che un lieve sorriso cresce sulle mie labbra...
Una volta formato l’anello di luce, Eliana lascia andare le mani di Ayrin e mie, ma il cerchio non s’interrompe.
Con gentile e felpato passo si porta tra i due sofferenti compagni e guardandoli s’inginocchia.
Allunga le mani, soffuse di liquida energia, e le posa delicatamente sulle orride ferite infestate dai maligni tumori.
Al lieve tocco gli occhi di Gareth e Link si aprono esterrefatti e pietrificati.
Un urlo sconvolgente, proveniente dai due feriti, rompe il silenzio prodotto dallo scudo di Kondar.
Un tremito convulso originatosi dalle loro ferite li scuote violentemente, senza peraltro essere in grado di scuotere le gentili, ma ferme, mani della Sacerdotessa.
La luce nelle mani di Eliana fa semplicemente svanire il liquido dai toni violacei fuoriuscito dalle due ferite.
Poi si scontra in una titanica lotta con il grigiore presente nella regione antistante i profondi squarci fino a farlo sparire come nebbia al sole.
Niente sembra fermare la luce che s’allarga sui corpi, ora più rilassati, di Gareth e Link.
Ancora pochi secondi e la liquida luce avvolge i due compagni, i cui volti pian piano si distendono in luminosi e candidi sorrisi...
Le mani di Eliana a quel punto si levano dalle ferite ora completamente svanite ed i suoi occhi si chiudono nuovamente.
La luce si smorza pian piano dal resto dei compagni uniti nel cerchio di mani fino a ritornare nel cuore generoso della mezzelfa.
Io ed i miei compagni nel cerchio apriamo simultaneamente gli occhi, guardandoci intorno disorientati dalla profonda esperienza.
Anche la Sacerdotessa apre gli occhi stanchi ed il suo corpo vacilla come un fuscello nel vento.
Ayrin ed io ci precipitiamo al suo fianco sorreggendola.
Isyel si gira verso il tavolo e muove una delle sedie dietro ad Eliana che aiutiamo a sedere, mentre lei ci guarda riconoscente.
Durin torna dal tavolo con un calice di vino elfico tendendolo alla Sacerdotessa che lo beve lentamente riprendendosi e sorridendo al Mastro delle Rune...
“I nostri amici sono stati guariti, ringraziando la Dea.
Dovranno riposare questa notte e saranno affamati come lupi per i prossimi due giorni...”
Ayrin s’avvicina ad Eliana e dice: “Sarà una buona idea che vi riposiate anche voi... sorella.”
Girandosi verso gli altri aggiunge: “Questa riunione è aggiornata a domani, fratelli e sorelle dell’Antro. Dopo una buona colazione per noi tutti, ed in special modo per i nostri stremati compagni, parleremo dei compiti che ci attendono...”
L’Arcimago mi guarda significativamente ed io annuendo porto, nuovamente, sopra la mia testa, il fido bastone di quercia cominciando a vocalizzare silenziosamente le parole del controincantesimo per dissipare lo scudo intorno a noi.
Un mormorio sorpreso si leva dagli avventori della locanda vedendo la scena attorno al tavolo cambiare velocemente davanti ai loro occhi esterrefatti...
Poi con burbere imprecazioni, appena udibili, riguardo alla magia in generale ritornano alle loro bevande, giochi e/o confuso chiacchiericcio...
Intanto io e Kadiya solleviamo dal pavimento il confuso Gareth, mentre Lucas e Durin fanno lo stesso con Link aiutandoli a camminare verso il bancone, e Patronio.
Patronio intanto serio, ma con un lieve sorriso sulle labbra, guarda con tono di amichevole rimprovero gli amici di lunga data e burbero dice: “Vedo che non siete cambiati per niente.
Sempre pronti a gettarvi a braccia aperte in mezzo ai guai...
Immagino che ora vogliate fare uso delle vostre solite stanze per riposarvi un po’ dopo tutto quell’esercizio che avete tenuto nascosto dai nostri occhi... Corretto?”
I compagni guardano con sorrisi lievi, ma con occhi pieni di divertimento, l’amico locandiere e Lucas risponde: “Non si può proprio nasconderti niente Patronio vecchio lupo delle steppe... Si... Ora vorremmo riposarci e domani mattina vorremmo fare colazione in una delle tue stanze da pranzo private... Il meglio come al solito... mi raccomando?” Concludendo bonariamente stringendogli la mano.
Patronio gira attorno al bancone e comincia a dirigersi verso le scale, antistanti, verso i piani superiori, contenenti le stanze da letto della locanda, seguito dagli stremati compagni...
Il mattino è luminoso quando finalmente i compagni si lasciano alle spalle la locanda e la deliziosa colazione che ha accompagnato il seguito della riunione, sospesa brutalmente la notte passata.
Ayrin, con un sorriso mesto guarda il resto dei presenti e stringe loro la mano, mentre gli occhi gli si fanno lucidi...
Mette le sue mani sulle spalle di Gareth e Link come ad assicurarsi che si siano ripresi completamente dalle ferite della battaglia o per trasmettergli un po’ della sua forza con quel tocco gentile, ma fermo...
I due lo guardano sorridendo, con calma, mettendo una mano su ognuna delle sue braccia.
Poi si girano verso Eliana ed inchinandosi uno alla volta le baciano la mano ringraziandola nuovamente per aver mondato le loro ferite e purificato i loro corpi dai tentacoli del seguace dell’Oscuro.
La Sacerdotessa sorride e pone la propria mano su di loro benedicendoli.
Gli altri compagni, incluso Ayrin, prendendo esempio da Link e Gareth s’inchinano davanti ad Eliana facendosi benedire silenziosamente dalla sorella.
Finito di benedire l’ultimo dei compagni, la sorella, si porta una mano al volto asciugandosi una lacrima perlacea dall’eburneo volto...
Kadiya si rialza e rompe, in quel momento, il commosso silenzio: “Cosa sono queste facce da funerale...
Datemi il tempo di raggiungere con la mia nave la roccaforte del nemico e ci ritroveremo qui a bagordare prima ancora di quanto pensiate!” Dice sorridendo con entusiasmo e dando una pacca sulle mie spalle e quelle di Durin, che dopo un momentaneo smarrimento per il gesto della piratessa, ricambiamo con una sonora risata.
“Ben detto...” Risponde il Mastro delle Rune... “Sento già scorrere, il puro refrigerio di una buona birra nanica, giù per la mia riarsa gola...”
Mentre io lo riprendo ridendo: “Questo perché hai appena finito di berne una per colazione mio barbuto amico...”
Il resto dei compagni comincia a sghignazzare e Durin risponde: “Quella non conta, fratello, era cosi minuscola che mi ha appena bagnato le labbra...” Unendosi al coro di risate dei compagni.
Quando l’allegria gradualmente s’attenua abbraccio il fratello nano un ultima volta scambiando con lui qualche pacca sulla schiena.
Gareth, dopo aver baciato la mano di Isyel e Kadiya monta sul suo cavallo ed attende il sottoscritto che lasciato andare il Mastro delle Rune, con un ultimo condiviso sorriso, m’avvio a stringere la mano di Lucas e Link ed a baciare la mano delle sorelle presenti per poi montare in groppa al mio cavallo trattenuto per la briglia da Gareth.
“Che la Luce della Vera Saggezza splenda sempre su di noi e guidi i nostri passi... fratelli e sorelle..” Dico prima di girarmi verso il mio compagno di viaggio.
Poi, con un impennata dei nostri destrieri ci voltiamo e cominciano a galoppare verso le lontane coste del nord...
Kadiya, dopo aver salutato nuovamente tutti, salta con un balzo aggraziato in groppa al suo destriero e ruotando su stessa si dirige a tutta velocità verso sud e la sua nave...
Durin, con un ultimo saluto verso i compagni rimasti si gira e s’allontana verso nord-est con il martello sulla sua spalla destra fischiettando un lieto motivo...
Ayrin, Eliana e Link si dirigono verso i propri cavalli montandoli. L’Arcimago dopo un ultimo sguardo d’intesa con Lucas si gira verso est ad un lento galoppo, mentre la Sacerdotessa e l’elfo guardando, momentaneamente, Isyel si dirigono lentamente verso ovest...
Quando finalmente rimangono soli Lucas prende le mani d’Isyel nelle proprie sfiorando, con le proprie labbra, le dita affusolate e, guardandola nel profondo dei suoi occhi, le bacia teneramente, ma appassionatamente, la bocca...
Il bacio iniziato così candidamente diventa prepotente e bisognoso e i due s’abbracciano strettamente quasi a volersi fondere l’uno nell’altro...
Quando alla fine le labbra si dividono, con polmoni bramosi d’aria come attimi prima erano stati l’uno dell’altro, un sorriso affiora soave sulle loro labbra e sui loro lucidi occhi...
Isyel reclina la testa sul petto di Lucas che prende ad accarezzarle i fluenti capelli...
Nessuna parola deturpa il silenzio pieno di sospiri.
Attimi diventano minuti, e i minuti s’allungano interminabili in quell’incantato luogo di pace e serenità venuto a crearsi tra i due cuori sospinti da emozioni antiche, ma sempre nuove...
Il nitrito del cavallo di Isyel finalmente interrompe quello che lei e Lucas non avrebbero voluto mai terminasse...
Le labbra d’Isyel cercano nuovamente quelle di Lucas per un ultimo tenero bacio.
Poi si dividono pian piano ognuno andando verso i propri destrieri e per la propria strada...
Prima che diventi difficile distinguere l’altrui distante viso i due si voltano guardandosi... cercando di memorizzare le delicate fattezze dell’altro.
Infine riprendono, con malcelata tristezza, il proprio cammino e spariscono in lontananza...
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