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MAGIA D'UN SOGNO DI GIUGNO

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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: Domenico De Ferraro
Oggetto: MAGIA D'UN SOGNO DI GIUGNO
Inserito il: 02/06/2006 15:06:25
Messaggio:

MAGIA D’UN SOGNO DI GIUGNO

La fiera settimanale che si tiene vicino casa mia e sempre piena
di novità e colori ,vedo sempre a spasso un nonno felice a passeggio con il suo caro nipotino .Un cielo carico di sogni
alati che s’infrangono su i vetri colorati della chiesa silenziosa
in fondo alla strada .
Mille voci che echeggiano dai lunghi vicoli marini
linguaggi diversi di terre lontane carichi di suoni , onomatopee
che sanno di sale di sole, di sangue. La fiera attrae casalinghe caste come befane in cerca di risparmio .
Tra verdure agli e peperoni calamari e gamberetti tonde sode e beate dai grandi seni ancora gonfi di latte materno ,le massaie s’aggirano incontrando vecchie amiche, civettano o parlando male del loro afflitto scanzonato vicino di casa. Carretti colorati con attaccati asini stanchi dai denti d’oro zecchino.
Povero ciuco malato e bastonato .
Fatine e streghine maghetti dò malaugurio
sciò sciò ciucciuettola aglio e travaglio scaccia
lo spirito malvagio da questa casa timorata.
Và gridando la zingara menando incenso in ogni loco . L’animo stracco e avvilito si getterà mai nel vuoto, dalla rupe
d’un promontorio tinto d’incubi e ricordi?
Domenica, tutta la famiglia e riunita attorno al tavolo dolce desio ò chiù piccirillo grida io tengo fame. Sulla tavola apparecchiata compare una pentola fumante chiena chiena di fagioli.
Luna novella dalle trecce bionde dagli occhi verdi come il mare. Barchetta felice che và per il mare sull’onde allegre
verso solitarie isole incantate .
Seduto a prua un povero pescatore padre di sei figli .
Quel giorno gettò l’amo recitando una breve intensa implorazione alla divina misericordia, piccola preghiera d’aiuto , dopo un po’ sentì tirare cosi forte la rete che fece fatica
a issarla su , dentro prigioniero un grosso pesce parlante.
Intrappolato nella rete incominciò a supplicare:
Lasciami andare ò pescatore te ne prego ho una famiglia
molto numerosa d’accudire , un piccolo pesce che non sta molto bene e ha bisogno di cure . Se mi lasci andare ti svelo
un grande segreto , un tesoro nascosto in fondo al mare.
Il pescatore enorme con un sorriso ironico
tra le mani la rete del pescato lo guardò meravigliato e rispose:
Tu mi prendi in giro mi vorresti fare fesso , io ti lascio andare e tu cosi fuggi via addio così per sempre a una deliziosa cena . Anch’io so padre di sei creature
affamate e mal vestite.
no piscione mio se vuoi ritornare ad essere libero , accompagnami là addo stà ò tesoro e io ti lascio
libero dopo aver appurato la verità .
Và bene, rema con forza verso quell’insenatura poi tuffati con me in fondo al mare e vedrai con gli occhi tuoi se io ti ho mentito. Andiamo cosa aspettiamo.
Rema con foga e vigore mai stanco lo pescatore .
Rema sull’azzurro mare mentre Nettuno si diverte a far
dello sci nautico con un gruppo di delfini.
Più in là sirene e marinai fanno festa, ballando e suonando
per consumare a tarda notte sulla riva d’una spiaggia un amore frutto d’una avventura marina .
Naviga e và la bella barchetta sull’azzurro mare per giungere
al fine là dove c’è un ampia insenatura.
Pensoso si ferma ad ammirare il fondo del mare il pescatore .
Tuffati dai dice il pesce .
Siamo sicuri che lì in fondo troverò il tesoro promesso? .
Alzando la pinna il pesce lo giurò
Hai la mia parola.
Il pescatore si grattò il capo ed annui
Sai ho poca fiducia del prossimo, pensa d’un pesce .
Io mi tuffo ?
Tuffati non perdere tempo seguimi io ti guiderò là dové il tesoro.
Giù un bel tuffo in fondo al mare aggrappato alla coda
del pesce scende giù sempre più giù nel blù dipinto di blù .
Guarda di là guarda di qua .
Poi ad un tratto una luce intensa un bagliore un luccichio .
Il tesoro … strabuzzando gli occhi pensa il pescatore.
Pietre preziose diamanti e zaffiri smeraldi e rubini ,corone tempestaste di gemme preziose tra tante ricchezze raccoglie
dal fondo del mare perfino una trombetta d’oro cesellata con cura con un viso assai brutto sul corpo della cornetta.
Il pescatore abbraccia bacia e ringrazia il pesce che ha mantenuto la sua parola .
Una volta in superficie lo lascia andare libero dove gli pare.
Lo saluta stringendogli la pinna.
Addio amico pesce e fatti vedere quando vuoi
verso la costa tira tre volte la mia rete ed io capirò che sei tu .
Ti darò da mangiare ciò che desideri e grazie
di nuovo tante grazie .
Ti saluto pescatore e fai opere buone con tanta ricchezza.
Addio .
Addio. In barca remando allegramente con il sacco colmo
d’ oro e pietre preziose s’avvia cantando verso la costa .
Giunto a riva ammira il tesoro e non può credere ai suoi occhi . Corre a casa felice come non mai a portare la lieta notizia
a sua moglie. Elena vieni a vedere che fortuna grazie a un magico pesce ho trovato un tesoro sepolto in fondo al mare ,
guarda quante ricchezze.
La gioia e tanta che i due si mettono a cantare e a ballare . Lasciando udire il loro entusiasmo perfino giù in strada.
I vicini s’affacciano stupiti. So asciuto pazze?
Ma chiè c’allucca e fa rumore a quest’ora ?
Sono i coniugi Brambilla .
Avranno qualcosa importante dà festeggià.
Madonna mia cà dormono tutti fanno scetà e creature .
Se non la smettono io chiamo la polizia.
Mariaa entra dentro, fatti gli affari tuoi.
Uhee non gridare adesso rientro.
Qualche giorno mi farai perdere seriamente la pazienza
possibile ti devi sempre interessà degli affari degli altri.
I festeggiamenti durarono così tutta la notte.
Il mattino seguente quando il sole facendo capolino dietro
il grande monte tingendo l’aria di rosa .
Il pescatore ammira e rimira il tesoro trovato, non crede ancora
ai suoi occhi. Dal mucchio di pietre preziose tira fuori
la trombetta d’oro.
La guarda la scruta e prova il timore di suonarla.
Pensa che vedendola ci potrebbe quadagnà un sacco di quattrini.
La moglie vedendolo perplesso gli dice soffiagli dentro prova a suonarla . Ora ci provo . Come vi appoggia le labbra un suono stridulo risuonante in ogni dove si sente nell’aria ferendola.
Un gran polverone appare all’improvviso i due tossiscono
poi ad un tratto in mezzo al fumo vedo comparire
una strano buffo vecchietto con una lunga lunga barba bianca.
Assai basso con un turbante in testa.
Tu chi sei grida il pescatore?
Sei venuto forse a rubà il mio tesoro?
No stai calmo io sono Mustafà lo spirito della trombetta.
Mustafà!!! Si signore
Tu mia hai chiamato ed io sono apparso per esaudire
così tre tuoi desideri . Comanda e verrai soddisfatto.
Uhhe maria ma tu hai sentito chisto è nu genio.
E sé fosse un imbroglione replica la moglie un tantino
impaurita da quella apparizione.
Sei forse nu mariuolo venuto a rubà il mio tesoro ?
gli dice il pescatore con un bastone tra le mani
O peggio una spia dell’agente delle tasse.?
Gli replica il pescatore
No padrone io sono Mustafà lo spirito millenario della trombetta appartenuta anticamente a un potente mago indiano.
Rubata insieme al tesoro dal regno delle favole dai corsari
e finito in fondo al mare a causa di una tempesta scatenata
dai maghi che fecero colare a picco la nave dei pirati.
Ma tu dici ò veramente? Puoi esaudire tre miei desideri.
Si signore comanda e vedrai .
Va bene allora voglio nà bella casa con piscina e garage e tanti camerieri che mi servono come un re.
Se è questo che vuoi padrone eccoti subito accontentato.
In un battibaleno per incanto appare una reggia principesca
con tanti servitori.
La moglie entusiasta del prodigio grida anch’io voglio esprimere un mio desiderio . Se tu vuoi padrone tua moglie sarà accontentata. Và bene accontentala.
Io voglio nà bella pelliccia na collana tutta d’oro
con diamanti zaffiri e rubini . No una ma due tre, mille collane.
Vestiti di seta ricamati d’oro voglio che tu mi faccia diventare
così bella che la gente deve rimanere con la lingua di fuori
solo al vedermi.
Se e questa che vuoi padrona ecco esaudito il tuo desiderio. Adesso ricordate avete solo un altro desiderio .
Pensateci bene riflettete perché io dopo di ciò ritorno
ad essere un uomo libero.
Maria mà tu te l’aspettavi na fortuna accossì grande
Siamo ricchi miliardari mò teniamo tanti soldi .
Tiè tiè la sfortuna se ne iuta .
Tutto un tratto una voce :Mamma papà dove siete?
Uhee Carletto nostro vieni vieni tra le mie braccia
Mustafà questo e Carletto nostro figlio.
Saluta bello e papà .
Ciao Mustafà.
Ciao vorresti tu esprimere l’ultimo desiderio piccino?
Buona idea facciamolo esprimere a lui l’ultimo desiderio.
Dice il pescatore contento.
Concentrati Carletto pensa bene , di una bella cosa,
qualcosa che hai sempre desiderato.
Veramente papà?
Si Carletto esprimi un tuo desiderio.
Và bene ,per farvi contenti.
Io voglio …io voglio che mamma e papà diventano piccoli
piccoli ed io grande grande No Carletto questo no.
L’ultimo desiderio e stato esaudito . Addio
Mannaggia a morte… Carletto che hai combinato ?
Mamma papà come siete piccoli.
Soffia nella trombetta ricomparisse di nuovo Mustafà .
Niente non c’è nulla da fare ed ora per quanto tempo rimarremo così ? Gli darei una gran sculacciata a questo birbantello
replica la mamma visibilmente irritata.
Tutta colpa tua sei il solito cretino mò come ne usciamo
da questa situazione ?
Ti darei una cosa in testa.
Come io ti porto a casa un tesoro inestimabile
e tu mi vorresti pure picchiare .
Carletto lascia stare il barattolo della nutella.
Carletto non dare i calci al gatto.
Carletto attento dove metti i piedi Carletto Noo……..


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