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Milano 29/10/2006-El senor de los Milagros

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=14884
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Renato Attolini
Oggetto: Milano 29/10/2006-El senor de los Milagros
Inserito il: 01/11/2006 12:29:03
Messaggio:

Domenica 29 ottobre si è svolta a Milano e precisamente in Piazza del Duomo, la processione de “El Señor de los Milagros” che ha richiamato una moltitudine di peruviani provenienti anche da fuori, contemporaneamente ad analoghe manifestazioni svoltesi in tutto il mondo con la più imponente, ovviamente, con milioni di partecipanti svoltasi a Lima. L’origine di questa celebrazione religiosa, la più importante per questo popolo, risale al 1651, quando un immigrato angolano, dipinse la raffigurazione di Cristo crocefisso su una parte d’argilla della chiesa di Pachacamilla, sita in un quartiere povero la “Ciudad de los Reyes” Quattro anni dopo un violento terremoto, rase al suolo la città, seminando morte e distruzione ma risparmiando miracolosamente il muro con l’effige del Cristo. L’evento così inspiegabile, accompagnato da una serie di guarigioni miracolose e innumerevoli grazie, spinge una confraternita di schiavi a venerarne l’immagine davanti alla quale ogni notte i fedeli si riuniscono per pregare ed elevare la fede al Signore con balli e canti. La Chiesa ufficialmente non tollera questo comportamento e tenta d’abbattere il muro ma inutilmente: ogni tentativo risulta vano perché sembra che una forza misteriosa ne impedisca la distruzione. Questo fatto non fa che accrescere la devozione dei fedeli che diventano sempre più numerosi per cui il Clero è costretto ad officiare la prima messa in onore del Cristo in Croce a cui, il 14 Settembre 1671, si dà il nome di “El Santo Cristo de los Milagros” o “El Señor de las Meravillas”. Nell’ottobre del 1687 si svolge la prima processione in suo onore nello stesso tempo che Lima viene colpita da un altro terribile terremoto. Né questi né quelli successivi riusciranno però a distruggere quel muro. Si decide così che ogni fine ottobre, El mès Morado, si organizzi una processione dedicata a “El Señor de Los Milagros”.A Milano terminata la funzione religiosa, trentadue uomini appartenenti alla “Hermandad del Señor de Los Milagros” che fa capo alla Chiesa di Via Copernico, vestiti di una tunica viola, colore che simboleggia la sofferenza di Cristo e dell’intera umanità, portano in spalla il pesante baldacchino, una tonnellata circa, con l’effige del Cristo. Nel retro del quadro è raffigurata una immagine della "Madonna della Nube". Si racconta che la Madonna della Nube apparve nel 1696 a Quito in Ecuador. Dal 1747 l'immagine fa parte del quadro del Señor de los Milagros come dimostrazione di riconoscenza per Madre Antonia Lucia dello Spirito Santo, ecuatoriana, fondatrice dell'Istituto delle Nazarene che a Lima custodiva la venerata immagine del Señor de los Milagros. Il Monastero delle Madri Nazarene Carmelitane Scalze tuttora esiste. Il 21 Settembre 1715 l'autorità civile peruviana ha riconosciuto El Señor de los Milagros Patrono e Custode della città di Lima. Davanti ai portantini sfilano le “Cantoras” un gruppo di donne con il capo ricoperto di candidi veli di pizzo, che camminando all’indietro per non dare le spalle all’immagine sacra, diffondono nell’aria l’incenso intonando l’inno in suo onore. La lunga marcia che si snoda da Piazza Duomo fino a Piazza Santo Stefano viene interrotta sei volte ed ognuna di queste tappe simboleggia quelle della Via Crucis.
Fin qui la ricostruzione storica per la quale ho attinto dal sito www.ied.it/milano/master., nonché da www.santamariadegliangeliroma.it
Adesso viene la mia personale.
Domenica mi sono recato anch’io per assistere a questa cerimonia, spinto dal desiderio misto a curiosità, insieme alla mia compagna, peruviana, e alla di lei famiglia. Piazza del Duomo brulicava di suoi compatrioti che, ordinatamente, in file lunghissime erano in attesa d’entrare in Chiesa per assistere alla Santa Messa, officiata fra gli altri dall’arcivescovo di Milano, Tettamanzi. Un po’ spaventato ho desistito, e ancora adesso ho il dispiacere. Lei che è riuscita ad entrare mi ha raccontato di una celebrazione stupenda, con musiche andine e gente sopraffatta dalla commozione che non riusciva a trattenere le lacrime, ma contornata anche da applausi e acclamazioni. Quando l’effige del Cristo sorretta dagli “Hermanos” visibilmente prostrati per lo sforzo è uscita allo scoperto, dalla piazza si è levata un’ovazione. A quel punto mentre una bandiera del Perù sventolava sul sagrato, i partecipanti, mano sul petto, hanno intonato l’inno nazionale. Poi schiacciati come sardine, ma compostamente, hanno dato via alla processione. Durante ognuna di quelle tappe sopra menzionate, un membro della “Hermandad” prendeva in braccio i bambini che gli venivano offerti dai genitori e con ognuno di loro tracciava il segno della croce davanti all’immagine. Poco dopo che questo rito si compiesse anche con la mia “nipotina” di due anni, provati dalla stanchezza abbiamo abbandonato il corteo. Per quello che ho potuto vedere, ho notato una partecipazione estremamente sentita e devota e ripeto, assolutamente composta che mi ha colpito moltissimo.
Ecco alcune foto scattate da me.






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