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Bambini maltrattati e sofferenti

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=15313
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto: Bambini maltrattati e sofferenti
Inserito il: 27/02/2007 21:25:55
Messaggio:

i giornali di oggi riportano la seguente notizia:
L'insegnante è stata sospesa: «Non volevo, mi dispiace».

Maestra taglia la lingua a bimbo. «Un gioco»

Milano, 5 punti di sutura. Il piccolo ha 7 anni: «Ho paura, non vado più a scuola»

MILANO — Un gioco. «Tira fuori la lingua, forza...». Un gioco? «Tira fuori la lingua che te la taglio, così non parli più». La maestra lo dice una, due volte. Alla terza l'alunno è a tiro. Sono già due volte che va al cestino a temperare la matita. «Ancora?». L'insegnante sorride, certo, ma adesso prende un paio di forbici e abbassa le lame sulla bocca. Un taglio netto. Il bimbo ha 7 anni e mezzo ed è vivace come vuole l'età. Ma ora sanguina a dirotto. Piange. Allora subito in bagno con la maestra a sciacquare, poi giù in segreteria, la telefonata alla mamma, al 118 e di corsa all'ospedale pediatrico «Vittore Buzzi». Il gioco finisce con cinque punti di sutura, la docente sospesa «a titolo cautelativo», una denuncia per lesioni e una richiesta di danni. La famiglia contro scuola e insegnante. Che all'inizio, in bagno, avrebbe provato pure a convincere il bimbo: «Non dire alla mamma che sono stata io, ma che hai fatto tutto da solo». Ma poi monta in ambulanza e crolla: «Non volevo, signora, mi dispiace. Non so come sia potuto succedere».

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Violenze da parte delle maestre, magari di portata inferiori, soprattutto verso i bambini dell'asilo, ne ricordo parecchie.
La povera E. rinchiusa nell'armadio a sei anni. Mio fratello R. a otto anni, preso a schiaffi sulla testa dal maestro, veniva a casa ogni giorno con il mal di testa, quando la mamma chiese spiegazioni del malessere, dal giorno dopo scomparvero tutti i disturbi. Si seppe poi che c'erano state delle denunce.
Quando mio figlio era piccolo, sentivo parlare di maestre che incertottavano la bocca ai bambini piccolissimi, oppure venivano denudati per dare loro modo di dipingere il loro corpo.(Forse le lezioni di psicologia mal comprese e interpretate...fare prendere coscienza del proprio corpo... sono le stesse che insegnano a dipingere i musi con le tag, almeno qui a Milano.)

In Inghilterra bambini sotto i dieci anni venivano incarcerati e morivano di fame, febbre, dissenteria ( la famosa lettera dal carcere di Readings di Oscar Wilde è una denuncia precisa e circostanziata. Varrebbe la pena rileggerla.

Elena


Replies:


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 27/02/2007 21:35:44
Messaggio:

La scuola deve andare bene tutta, i docenti devono essere galantuomi e persone per bene.
Non deve avvenire nemmeno una volta,mai un fatto inaudito come quello di cui abbiamo vuto notizia.
La storia è autentica per chi non ci credesse.I giornali ne hanno parlato in modo ampio e preciso. C'è già un vvocato con le armi affilate e il licenziamento della giovane scriteriata che "gioca" con un paio di forbici , ben taglienti , a quanto pare in mezzo ai bambini.

La violenza sui minori c'è sempre stata e , dopo le denunce,anche da parte di scrittori e romanzieri nell'Ottocento, dai libri di Victor Hugo a quelli di Dickens, in questi anni si è parlato di diritti dei bambini.
La lettera da Reading , di Oscar Wilde, indirizzata al - " al direttore del Daily Cronicle, 27 maggio [1897][Dieppe]- "
racconta la realtà del carcere èper i bambini.

Quello che avveniva compare nei film. Recentemente ho visto alcune pellicole sull'argomento, ad esempio "Amiche per sempre" che mostra uno spaccato di vita americana nell'Ottocento con i bambini operai, licenziati se restano mutilati, o per punizioni coporali in ambito scolastico che portavano anche alla morte. le protagoniste , tre sorelline restate orfane, cameriere di uann famiglia benestante , vengo o protate in un orfanotrofio da dove vengono date in adozione, in realtà vendute , a personaggi poco rispettaili per il lavoro nei campi come schiavi.
Il film del riformatorio irlandese, non ricordo il nome "Angeli caduti" ? mostra la morte di un bambo piccolissimo per l frustate prese.
In concerto di sogni ( bimbi) ci sono alcuni racconti sulle cucitrici, scritto da Opheljia,quello del bambino falegname in Brianza, e altri, che si innestano nella storia della maestra Esterina.

Non intendo fare il processo alla maestra, ma l'episodio è inquietante. La fragilità dei bambini è tanta e se non si ta in guardia si può retrocedere di anni.

Ogni bambino che ha subito violenza potrà forse diventare un uomo violento.

Alcuni anni fa ho telefonato con il tribunale dei minori di milano e . Sono stati molto gentili e mi hanno dto informazioni poco rassicuranti. Fino ad un po' di tempo fa i minori non italiani, non avevano nessuna tutela in Italia. Cosa che mi era stata confermata dalla Charitas ambrosiana. Attualmente non sono aggiornata e non so se le cose sono migliorate.
In Svizzera ogni bimbo di cui non ci siano documenti sicuri e validi, viene integrato nella societàsvizzera e non viene reso ad illustri sconosciuti senza documenti , come è avvenuto fuino a poco tempo fa in Italia. Se ci sono state leggi migliorative in tal senso vedrò di fare in modo di trovarle per completare questo mio scritto.

La scuola è peggiorata , ma non tutto è perduto. gli insegnanti devono imparare ad essere severi, come si diceva una volta, non cattivi e , tanto meno, giocherelloni, senza giudizio, frutto di una educazione superficiale e inutilmente permissiva.

Insegnare è un'arte, non è un mestiere da poco.

Elena Fiorentini


Topic author: Capinera
Replied on: 27/02/2007 23:02:16
Messaggio:

Cara Elena
ho sentito la notizia al tg,credimi sono rimasta sconvolta è stata una notizia veramente agghiacciante, e non trova alcuna giustificazione, tanto meno se a motivare l'evvento è la vivacità di un binbo che a quella età non può che avere un temperamento vivace.
Una storia assurda,fatta passare come un gioco"Tira fuori la lingua"
Di fronte a comportamenti di tale gravità cè solo una risposta possibile;TOLLERANZA ZERO.
La cosa grave è l'esempio che danno che danno queste persone!
Capinera


Topic author: luisa camponesco
Replied on: 28/02/2007 09:03:23
Messaggio:

È proprio vero insegnare non è un mestiere e se viene fatto con amore ed entusiasmo si possono vedere risultati straordinari, di questo ne sono testimone. Non ho esperienze di bambini ma siccome sono stata bambina ricordo ancora ora le violenze, anche psicologiche subite in quelle colonie estive degli anni cinquanta, e alle scuole medie da insegnanti poco sensibili, tanto è vero che in miei genitori, con uno sforzo economico notevole, mi hanno mandato alle scuole private.
Da adulta e da insegnante ho sempre avuto presente gli esempi da cui prendere le distanze. “ecco” mi dicevo “a chi non devo assomigliare” Chi siede in cattedra sa di avere una grossa responsabilità. Un adulto può anche dimenticare, un bambino difficilmente scorda e crescerà pensando che la violenza sia la norma.
Nelle superiori si verifica invece un fenomeno inverso, e potrebbero essere la conseguenza di un difficile approccio alla scuola negli anni precedenti. Ma qui il discorso si farebbe più vasto e complesso. Cosa possiamo augurarci per il futuro? Un maggior rigore nella sorveglianza e chi non sa trattare con i bambini cambi mestiere.


Luisa Camponesco


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 28/02/2007 11:31:18
Messaggio:


Desidero aggiungere ancora un paio di considerazioni su cui meditare.

- Nella mia famiglia ci è stato insegnato a porgere le forbici e i coltelli dalla parte opposta, non con le lame davanti al ricevente. Questo per evitare di fare del male, anche inavvertitamente.
E'un gesto educato e gentile. Non è bello vedersi puntare al torace delle forbici che vengono consegnate dietro nostra richiesta.
Lo sapevo io a otto anni, è possibile che la maestra in questione fosse così maldestra?

- la maestra che aveva iniziato ad insegnare dall'età di 18 anni e che ebbe salva la vita nel 1943 a Milano per essere stata un'ottima maestra, riteneva che il rplungamento delle ore di scuola al pomeriggio stancassero molto i bambini e li innervosiva. Capiva i problemi familiari, ma era molto contraria.
Attualmente l'ora della mensa viene considerata parte dell'orario scolastio, il momento in cui si impara a stare insieme a tavola. Il programma è ambizioso, ma la scuola continua a scivolare indietro.

Sarebbe troppo bello che i bambini potessero tornare a casa, pranzare in famiglia, rientrare per lezioni artistiche, musica, disegno, ginnastica, scacchi, teatro o ripetizioni delle materie non capite bene durante le lezioni.

La scuola sta fallendo su troppi punti, la violenza in aumento nelle scuole superiori potrebbe trovare la sua origine nelle scuole dall'età dei sei anni fino alla terza media.

Elena Fiorentini


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 01/03/2007 12:05:13
Messaggio:

Ricevo da Livio una considerazione in seguito ad un tentativo di giustificare la maestra imprudente.

Sbatti il mostro in prima pagina

Quello che è accaduto in quella circostanza è una cosa molto grave, la maestra non è una ragazzina, giovane si, ma è una persona che ricopre un ruolo fondamentale per l'istruzione, oltre che ricoprire un ruolo pubblico.
Non trovo per niente scandaloso mettere la notizia in prima pagina, essere distratti nel maneggiare le forbici posso anche capirlo, ma entro un certo limite, e utilizzando sempre e cmq le dovute precauzioni, soprattutto in presenza di bambini.
In sintesi una cosa del genere deve essere punita senza farne una tragedia, e comunque non va in nessun modo giustificata.
Livio

Le mie considerazioni

Il giornalismo non è letteratura e sbatte il "mostro" in prima pagina. L'informazione deve essere veloce e qualche vota si possono prendere delle cantonate.
In questa particolare circostanza sono contenta che il caso sia stato evidenziato dalla stampa.

La maestra è rea confessa, le responsabilità verranno precisate con tutta calma e a noi viene dato modo di discuterne.
Ecco infatti che viene evidenziato il caso delle Colonie da parte di Luisa. Io ricordo la sgridata solenne avuta da una infermiera. Era cinque giorni che avevo la febbre a 41. Venni portata in ospedale con l'ambulanza a sirene spiegate e ricoverata con la diagnosoi di difterite. Avevo nove anni.

Bambini maltrattati in ospedale

Forse potrebbe capitare ancora.
Quando non sto bene, ancora adesso ho gli incubi di quel periodo , il più terrificante di tutta la mia vita. Potrei parlarne per ore. Mi lmiterò a riferire ciò che accadde il primo giorno.
Non appena arrivai venni denudata e immersa in una vasca d'acqua molto calda, poi messa in un stanzone ad otto letti, che non erano occupati, tranne uno, dove un bambino rapato a zero stava mangiando il riso in bianco. Erano le 11,30, ora del pranzo.
Dopo poco venne dimesso perchè guarito. Intanto io cominciai a sanguinare. Il fazzolettino ricamato era oramai inutilizzabile.

Ero una bambina pulita e non sapevo come trattenere tutto quel sangue che continuava ad uscire dal naso senza fermarsi mai.
La febbre era ancora altissima e non avevo visto ancora nessuno. Erano gli ultimi giorni di novembre e le giornate erano corte.
Si avvicinava l'ora di cena, quando finalmente entrò l'infermiera che chiamò aiuto , non dopo avermi duramente sgridata per non avere chiamato. Mi misero il campanello accanto al letto, sollecitantomi a chiamare se avessi continuato a sanguinare. Mentre inseriva il campanello nella presa elettrica continuò a ripetere che non ci voleva niente a chiamare.
Sono ancora viva, malgrado tutto.
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Oscar Wilde
Ci fu la clamorosa denuncia di Oscar Wilde, una lettera ad un giornale, dopo avere visto quello che capitava ai bambini carcerati: i bambini del carcere di Reading. Spesso i secondini li aiutavano, ma se venivano scoperti, per loro c'era il licenziamento.
La denuncia emerse proprio perchè un dipendente aveva acquistato dei bisoctti per un povero bambino, in prigione per accertamanti per una durata che poteva essere di una settimana, poi liberato perchè i reati non erano gravi.
Questo bambino, tra lo spavento, l'umidità della prigione e l'alimentazione era molto sofferente.

Cedo la parola allo scrittore:

"Signore,
apprendo con grande rammarico dalle colonne del suo giornale che il secondino Martin, del Carcere di Reading, è stato licenziato dai Commissari del Carcere per aver dato dei biscotti dolci a un bambinetto affamato. Io stesso ho visto i tre bambini il lunedì precedente il mio rilascio. Erano appena stati arrestati, e stavano
ritti in fila nella sala centrale in divisa da detenuti, con le loro lenziola sotto il braccio, in attesa di essere mandati alle celle assegnate. .............Erano bambini molto piccoli , il più piccolo - quello a cui il secondino ha dato i biscotti - così minuto che evidentemente non avevano trovato una divisa della sua misura.
....Inutile dire uanto miaddolorasse la visione di quei bambini a Reading , perché conoscevo il trattamento in serbo per loro. La crudeltà esercitata giorno e notte sui bambini nelle carceri inglesi è incrediblie, se non per coloro che vi hanno assistito e che conoscono la brutalità del sistema.
.......Un bambino comprende una punizione inflitta da un individuo, come un genitore o un tutore,e la sopposrta con una certa dose di acquiescenza. Quello che non può capire è una punizione inflitta dalla società. Non può rendersi conto di che cosa sia la società.....

[da pagn 829 e seg. - trad.di Masolino d'Amico - Oscar Wilde Opere ed. Arnoldo Mondadori )

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In un film irlandese del 2003 Angeli ribelli si racconta delle punizioni corporali ai bambini di un riformatorio irlandese. (Una storia vera) In questo film un bambino piccolissimo, sei o sette anni, muore sotto la frusta del prete.

Un bambino può fare arrabbiare, con la sua innocenza può diventare noioso e petulante, ma è anche fragilissimo e un nulla basta a distruggerlo. Una donna che fa del male ad un bambino è un'arpia.

Una maestra non deve sventolare forbici. E' una ben curiosa novità, al posto della maestra dalla penna rossa, veniamo a conoscenza della maestra dalle forbici come punizione corporale. Nemmeno per scherzo doveva dirlo. Spero che questa arpia, non oso nemmeno definirla straga, vada a lavorare, ma ben lontana dai bambini e da altri esseri umani finchè non avrà imparato a tenere le mani al loro posto.

Alcuni giustificano: è giovane

All'età di 22 anni si è maggiorenni da ben quattro anni. Una volta una maestra iniziava la carriera all' età di 18 anni, se avevano voti altissimi e ce n'erano,ne ho conosciute.

Ci sono ancora adesso ex alunni che ricordano con affetto i loro insegnanti. Le nuove regole di reclutamento dovrebbe essere meglio gestite, bisognerebbe approfondire meglio le capacità e le competenze. Tocca alle autorità occuparsi della scuola e trovare i mezzi corretti i. In fondo la scuola non è una novità, esiste da quando c'è il mondo.
Ho letto alcune pagine di trattati mediovali destinati agli insegnanti. I criteri con i quali l'insegnante deve procedere erano gli stessi del giorno d'oggi, come potrebbero essere diversi?

Non vedo in quale modo questa maestra possa essere giustificata a meno che non si possa dire che le è stato dato questo incarico erroneamente e saranno i suoi superiori a dover rendere conto.

Elena Fiorentini


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 01/03/2007 13:36:42
Messaggio:


Angeli ribelli
il film che narra dei maltrattamenti ai bambini in un riformatorio iralndese. il fim è del 2003

Recensione di Maurizio Porro

Altro che la Mala educaciòn franchista. Almodòvar va soft rispetto ad Angeli ribelli della regista irlandese Aisling Walsh che racconta, ahimè, una storia vera e atroce. Quella del professor William Franklin che, reduce dalla guerra di Spagna (morirà poi nel D Day in Normandia), entra nel ‘39, unico insegnante laico nel riformatorio religioso irlandese di St. Jude.

Visto subito come un pericoloso comunista, il nostro se la dovrà vedere con i metodi violenti, patologici e sanguinari di fratello John (Iain Glen, magnifico odioso), inesorabile che colpisce i ragazzi anche a Natale, mentre un altro li titilla con altri scopi, il direttore chiude un occhio e il vescovo mette tutto a tacere. Mescolando bene Magdalene e L’attimo fuggente, il film racconta come il bravo e incisivo Aidan Quinn si faccia amici gli sfortunati ragazzi lasciati in deposito sociale, soprattutto il nevrotico talentoso Liam Mercier, destinato a brutta fine. Pur prevedibile nell’alternanza di effetti odio-amore, violentissimo dal punto di vista emotivo quando il perfido prelato si accanisce sui bambini a sangue, il film è però efficace nei suoi effetti e moralmente va lasciato passare per intero, compresa la demolizione finale del muro interno del collegio con valore aggiunto. Patrick Galvin, autore del romanzo ispiratore Song for a raggy boy (ed. Ponte alle Grazie) si basa sui fatti e vale sempre la pena di diffondere la libertà di parola e la tolleranza civile su un tema ancora oggi assai attuale.

Il Corriere della Sera, 29 maggio 2004


Locandina del film


Angeli ribelli






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