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Giocattoli ...e... tradizione

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=15799
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Capinera
Oggetto: Giocattoli ...e... tradizione
Inserito il: 07/07/2007 22:53:57
Messaggio:

Ognuno di noi porta con sé un bagaglio di ricordi che fanno la storia della propria vita. Ciascuno, crescendo, accumula problemi, si carica di responsabilità e, guardandosi dietro, ricorda quando era tutto più semplice, più bello, quando anche il mondo sembrava più bello perché era guardato con gli occhi da bambino. Scavando nella MEMORIA e pensando ai tempi passati mi ritornano in mente tanti giochi , si giocava con tutto,si giocava per le strade.

Facciamo rivivere tradizioni del passato;nella memoria degli altri, e riportiamo un sorriso dentro di noi

Inizio

Mi viene in mente...

Trottola

Sempre in legno, era a forma di cono e, nell'estremità inferiore, era applicata una punta di ferro; per far girare la trottola occorreva una funicella che era avvolta intorno al giocattolo dalla punta verso l'alto. La trottola veniva, poi, lanciata imprimendole un movimento che le permetteva di girare su se stessa.

Ora tocca a VOI continuare

BUON DIVERTIMENTO!

Capinera

Replies:


Topic author: Bartolomeo
Replied on: 08/07/2007 01:22:33
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Ricordo il vecchio glorioso
CAVALLO A DONDOLO

Era costituito da un traliccio di metallo cromato, ricoperto in alto dalla sagoma, in cartapesta, di un focoso cavallino con tanto di sella, briglie e zampe atteggiate a galoppo.
A salirci in groppa, col suo ritmico dondolio, mi sembrava veramente che corresse pel gran canyon del corridoio di casa...
...pareva che il vento mi fischiasse fra i capelli...
...e mi sentivo Tom Mix



Topic author: ophelja
Replied on: 08/07/2007 16:39:30
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Prendo a prestito il titolo di un libro (che consiglio di leggere) di Serena Zoli :
La generazione fortunata - Lo speciale destino toccato a chi è nato tra il 1935 e il 1955 .

Personalmente, nata nell'aprile del 1948, credo di essere doppiamente fortunata, in quanto non ho nessun ricordo della guerra, se non attraverso i racconti dei più grandi, e ricordo tutto di quello che i più giovani non hanno vissuto perchè già superato dal boom economico.

Una delle cose fortunate era la libertà di giocare.
I giovani diranno subito che i bambini di oggi hanno tantissimi giochi e che sono loro i veri fortunati.
Eppure...
I nostri giochi erano innanzitutto di gruppo. Ricordo con piacere la sottile ansia che mi prendeva dopo pranzo, quando potevo andare a giocare sotto casa con tanti altri bambini.

Quanti eravamo? Se faccio un rapido calcolo ne conto ben dodici, e soltanto nel mio palazzo.

Giocavamo, senza distinzione di ruoli, applicando la vera parità dei sessi, a "Palla prigioniera" a "Canne", (gioco pericoloso che a ripensarci oggi, mi vengono i brividi), alla "Guerra", sfidandoci con una specie di pomodori selvatici, verdi e pelosi, a "Nascondino" , e a "Vedo".
Così si chiamava fra noi il gioco della campana.
Prima di iniziare a giocare bisognava trovare la "pezza", ovvero un sasso, o meglio un pezzo di mattone forato, che serviva per la bisogna....

Che bello; senza pericolo di macchine, senza l'assillo di sapere con chi stavi giocando, senza inquinamento,...anche senza tanti giocattoli..ma a che servivano? se eravamo capaci di costrurci una bilancia con mezza palla vecchia, un arco con un ramo e uno spago, una bambola con la cartapesta, una collana con i tubetti di pasta...
E poi la sera, senza televisione, ci si riuniva al fresco in una veranda e uno a turno leggeva una storia che finiva sempre con:

"Lunga è la storia, corta è la via, dite la vostra che ho detto la mia"


Il gioco "Vedo" ovvero della campana.


Si disegnava col gesso una serie di rettangoli e si numeravano.

A turno, secondo l'ordine della conta fatta precedentemente, si lanciava un sasso (la pezza) che doveva rimanere entro la prima casella, quindi saltarci dentro, prendere con la mano il sasso, poi saltare su un solo piede dentro le altre e tornare all'inizio.
Vinceva chi per primo riesciva a far cadere il sasso in tutte le caselle e a completare il percorso senza mai toccare con i piedi le linee tracciate.

Una variante al gioco era che chi completava tutto, poteva scegliersi una casella che diventava di sua proprietà, per cui poteva anche non far passare gli altri giocatori che dovevano saltarla.

* * *


Ophelja


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 09/07/2007 19:38:19
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In concerto di bimbi c'è la cronaca di una festa di giocattoli:
http://www.concertodisogni.com/mp/link1.asp?TOPIC_ID=15317

Le bamboline che dimorano sul pianoforte,Cicci e Titti ammaliate da una speciale decorazione, hanno deciso di fare una festa insieme al loro amico Arlecchino fatto di cartone e sbucato fuori dal libro - teatro. Le avventure di Cicci e Titti, ora silenziose a causa di alcuni inconvenienti al termine della festa, sono descritte nella "festa dei giocattoli" , hanno persino pensato di cambiare pianoforte, ma vedremo che cosa avranno deciso dopo la serata di prova.

Non abbiamo invce avuto notiza di come i Peluche tutti sporchi per colpa delle mattane notturne, sono stati accolti la mattina dopo dai loro bambini e nemmeno dell'omino Ticchetacche che passa la vita scendendo dalle scale a pioli alternati, ne sapete qualche cosa voi?

Elena


Topic author: Capinera
Replied on: 09/07/2007 19:39:39
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IL SALTO CON LA CORDA
Mi ricordo ,una corda lunga e sottile molto resistente, tanto che si poteva saltare in gruppo, oppure in coppia , o singolarmente.
Bisognava saltarla con particolare modalità (piedi uniti, piedi alternati, piedi incrociati ecc)
Nel saltare spesso ci si accompagnava con una filastrocca.
Ancora oggi una, mi è rimasta impressa
Corda......(chiamava chi doveva entrare)
Bambina....Comandi
Corda......Un caffè
Bambina....Da quanto?
Corda......Da tre
Bambina....Vado e vengo e torno subito
Tale gioco durava fino alla resistenza dei partecipanti


Capinera


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 09/07/2007 21:48:32
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Coi nostri giocattoli

giochiamo

giocosamente

al suono

antico e gradevole

del Rag del mitico

J o p l i n





di Joplin



Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 10/07/2007 14:49:37
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Il mondo.
Lo scorso anno con una certa emozione ho visto tracciato sul sagrato di una chiesa col gesso lo schema del " mondo" ( la campana di Ophelia ).

Un due tre, stella
In inverno invece sento la vocina del mio vicino di casa che ha sette anni che gioca con gli amichetti a " un due tre stella " .
Se ha scelto di giocare casa a questo vecchissimo gioco, è perchè piace sia a lui e ai suoi amichetti.[/size=4]

Giochi di strada
Ero una vera peste.
Ne parlammo sovente con Leda e Luisa e Rosa, riempiendo parecchie pagine di concerto di bimbi.

Quando ero molto piccola, eravamo una replica, involontaria, dei " Ragazzi della via Pàl " , con tanto di guerre con palle di sabbia e terra di mattone. L'altro giorno ho scoperto che un bimbo mi vedeva come un' eroina da libro, molto coraggiosa, che sapeva tenere testa ad un gruppo di nemici che mi avevano accerchiato e che lanciava impavida palle dure e pesanti, ottenendo la vittoria con fuga dei poveri bambimi terrorizzati da tanto coraggio. Giurin-giurino, non me lo ricordavo davvero.

Zia Rosy conferma tutto.
E. F.

www.concertodisogni.com - concerto di bimbi


Topic author: Capinera
Replied on: 14/07/2007 17:01:50
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SON TRECENTO CAVALIERI

In un gruppo di bambini e bambine ci disponevamo a cerchio
A coppie ci davamo la mano con le braccia incrociate e iniziavamo a girare e saltare cantando la seguente cantilena:
E son trecento cavalieri con la testa insaguinata con la spada sguainata, indovina, indovina, indovina, che cos'è?
E sono e sono le giliegie che maturan che maturan nel mio giardino.
E tira e molla e molla e tira e tira e molla e tira tira e lascia anda'.
Mentre cantavamo tira molla si faceva zig zag con le mani poi ci si fermava si cantava il ritornello,e si battevano le mani...
Come eravamo bravi!


Capinera


Topic author: Capinera
Replied on: 22/07/2007 15:50:51
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LE LANTERNE
A Firenze, il 7 settembre - al tempo dei nonni - era la festa della "rificolona". I bambini si costruivano la propria lanterna (rificolona) con la carta colorata e una candela, poi sfilavano per le strade
durante la sfilata veniva cantata una filastrocca:

Ona ona ona
ma che bella rificolona

la mia l’è coi fiocchi

la tua l’è coi pidocchi.

E l'è più bella la mia
di quella della zia.

Capinera


Topic author: Capinera
Replied on: 22/07/2007 16:01:50
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“Imparare facendo” e “Conoscere esplorando”

“L’AQUILONE "

Materiale occorrente:

- Carta di vario tipo (di giornale, dell’uovo di Pasqua, velina,…), possibilmente leggera

- Canne

- Spago

- Colla (vinavil), coltello, forbici

Regole:

- Dividere a metà una canna e intaccare al centro le due metà, poi unirle a croce.

- Intaccare le quattro estremità e unirle con lo spago, ottenendo un telaio a forma di rombo.

- Incollare sulla intelaiatura la carta.

- Fare una coda lunga, a fantasia (a fiocchi o anelli di carta velina,…)

L’aquilone è pronto per volare in una giornata di vento.

Capinera


Topic author: Bartolomeo
Replied on: 22/07/2007 19:27:24
Messaggio:


Le rificolone e gli aquiloni di un tempo erano essenzialmente fatti con leggera carta velina colorata e stecche sottili di canna; il tutto tenuto insieme con qualche goccia di colla.

LA RIFICOLONA
All'interno della rificolona, un leggero sostegno reggeva una candela accesa.
A Firenze alcuni ingegnosi artigiani creavano rificolone bellissime, sfoggiate con grazia altera dalle belle figliole fiorentine durante l'omonima festa.


Noi ragazzi, armati di cerbottane, si cercava di infilzare le rificolone lanciandovi contro i cartocci (sorta di coni molto allungati fatti appunto di carta).
Quando il colpo riusciva, il cartoccio prendeva fuoco e lo trasmetteva all'involucro di carta velina colorata.
Le rificolone più bersagliate, naturalmente, erano quelle delle ragazze più belle.

Se vuoi saperne di più sull'origine della festa della rificolona clicca su: http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=15839

L'AQUILONE
Tanto tempo fa noi ragazzi costruivamo gli aquiloni durante le vacanze estive, al mare o in campagna.
Un lungo e sottile spago di traino cui erano ancorati serviva a farli alzare e poi a farli volteggiare senza perderli.
Io li facevo volare per i miei fratellini. Ve ne regalo uno:


Topic author: Capinera
Replied on: 03/09/2007 15:19:30
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BELLE STATUINE

Le bambine si disponevano di fronte al CAPO GIOCO,che aveva il compito di suggerire il mestiere o il personaggio da rappresentare.
Iniziava così:
"Giochiamo alle belle statuine di... (es sarta)".
Le bambine dovevano rappresentare il tema prescelto in posizione di assoluta immobilità (statuine). Lo stesso C. G. provvedeva a scegliere la statuina più meritevole, cedendole il proprio ruolo.

Capinera


Topic author: Capinera
Replied on: 03/09/2007 15:29:53
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GIROTONDO

Cucchiaino d'argento
che vale cinquecento,
centocinquanta,
tutto il mondo canta.
Canta il gallo,
risponde la gallina.
La bella inglesina
s'affaccia alla finestra
con tre corone in testa.
Unta e bisunta
la tipa la si impunta,
la vecchia si annega
la ragazza se ne frega.
Spenna l'uccello
dice che è più bello,
annoda la cravatta,
le dice che è matta.
La campana tanto suona,
lei dice «Sarò più buona».

Capinera


Topic author: Capinera
Replied on: 18/09/2007 21:39:46
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Vecchi ricordi....Il telefono senza fili.

Chissà perchè sono in molti a chiamarlo "telefono senza fili", mentre è proprio un semplice filo teso tra due barattoli a farla da protagonista, insieme agli onnipresenti (bussolotti), in questo gioco noto e diffuso
Nella memoria dei più anziani si confondono ricordi legati ai successi di Marconi ed alle sue trasmissioni di notizie via etere. Non dobbiamo poi dimenticare che già negli anni Trenta il telefono aveva una sua diffusione, ancorchè limitata alle famiglie più abbienti. Di qui il desiderio di possedere uno strumento così misterioso e affascinante, costruito con quello che c'era a disposizione.

Indicazioni tecniche

Nella parte superiore delle due lattine - proprio al centro - si fanno due piccoli fori, attraverso i quali possa passare un capo del filo. Questo, annodato, non "scapperà" fuori neppure sotto la leggera pressione necessaria per mantenerlo teso Occorre uno spazio libero sufficiente a che il filo possa stendersi in tutta la sua lunghezza, poi uno da una parte con il bussolotto all'orecchio e uno dall'altra che lo tenga alla bocca: la conversazione può iniziare, con risultati migliori se il filo viene passato con cera o con pece da calzolaio.

Capinera


Topic author: Capinera
Replied on: 21/10/2007 16:39:36
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BIRILLI

. Si gioca con nove birilli conici di legno di faggio dalle forme diverse: "il re" è alto 80 cm. e a circa 8centimetri dalla base è decorato con tre corone sferiche, "la regina", alta 75cm., ha soltanto due corone, i sette "pedoni", di 70 cm. di altezza sono decorati con una corona. La "palla" usata per abbatterli non è sferica, ma è il risultato dell'unione di 2 sfere ellissoidali, raggiunge i 30cm. di lunghezza e pesa circa 500 grammi. I birilli vanno disposti sopra un terreno piano e senza ostacoli formando un cerchio di 2m di diametro attorno al re. La regina si colloca nella stessa posizione dei pedoni, però in linea retta con il re e con il punto di battuta che dista 12 metri dal cerchio di birilli.
L'obiettivo del gioco è raggiungere 75 punti in tre partite da 25 punti l'una. Ogni giocatore dispone di un lancio che consiste in 2 fasi: l'avvicinamento e il "casar"(abbattere il resto dei birilli attraverso la caduta degli altri birilli).
È proprio il "casar" la peculiarità di questo gioco: si posizionano i piedi nel punto dove è caduta la palla nel primo lancio, talloni uniti e punte aperte, poi, aiutandosi con l'avambraccio si cercano i birilli più vicini per farli cadere su quelli più lontani con il fine di abbatterli.Il birillo però può essere toccato solo con la palla e mai con la mano, e né la palla né la mano possono toccare il suolo, pena l'annullamento del tiro. Al termine del "casar" il giocatore può ricorrere anche al lancio della palla, per accumulare altri punti.


Capinera


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