LE FAVE DEI MORTI
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: cuocoligure
Oggetto:
LE FAVE DEI MORTI
Inserito il:
22/10/2007 23:22:49
Messaggio:
Il binomio cibo divinitá é sempre stato presente nella storia umana ed affonda le sue radici addirittura nella preistoria. Riti con cibi e bevande dedicati alle divinitá a scopi propiziatori o solo per devozione si incontrano in ogni parte del mondo ed in ogni tempo dell’anno. Ogni data puó essere associata ad una tradizione gastronomica. In tutto il mondo la ricorrenza dei defunti, che per i cattolici é il 2 novembre, ha connotazioni molto simili. Alla memoria dei defunti si dedicavano particolarmente pani speciali, dolciumi ed altro. La tradizione italiana associa a tale ricorrenza il consumo di fave. Le fave infatti, secondo una antica tradizione, legavano il mondo dei vivi al mondo dei morti, quasi a mettere in comunicazione i due mondi, quello dei vivi e quello dei morti appunto. La causa di questa credenza é forse da attribuire alle profonde radici di questa leguminosa che si inoltrano in profonditá, quasi a raggiungere l’Ade, ed al suo fiore bianco con macchie nere. Il nero, colore del mistero, é molto raro nel mondo vegetale e le macule del fiore, a forma di tau greca, rimandano alla prima lettera di “tanatos” (morte).
Ingredienti
250 gr. di mandorle pelate
125 gr. di farina
3 chiare d'uovo grandi
250 gr. di zucchero
vaniglia
1 bicchierino di rosolio bianco
qualche goccia di olio di rose o acqua di rose
1 bicchierino di rosolio alchermes
50 gr. di cioccolata grattugiata o cacao in polvere
Preparazione
Lasciar asciugare per 2 giorni le mandorle pelate in un luogo caldo, quindi tritarle finemente, senza far perdere il prezioso olio.
Mescolare in una terrina la farina con un po' di albume sino a ridurla a pastella liscia, aggiungere a poco a poco gli albumi rimanenti, lo zucchero e la farina di mandorle, mescolando continuamente.
Quando la pasta sarà spumosa dividerla in tre parti.
Nella prima aggiungere la vaniglia e il rosolio bianco, nella seconda l'olio di rose e alchermes, nella terza incorporare la cioccolata.
Formare delle palline, infornarle, ponendole su carta da forno, a temperatura bassa, forno appena tiepido.
( ricetta estratta da “La cucina triestina” di Maria Stelvio)
cuocoligure
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