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ADELANTE...EL CAMIONARO

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=16171
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: zanin roberto
Oggetto: ADELANTE...EL CAMIONARO
Inserito il: 26/11/2007 23:48:27
Messaggio:

La voce era gutturale e gracchiata, il tono ricordava un uomo scontroso e iroso, il volto era abbronzato e quadrato, gli occhi balenavano in ogni direzione ma il personaggio risultava ironico e simpatico, cosi avezzo all'utoironia, cosi mediato alla tolleranza, in netta antitesi con il suo aspetto.
La tuta era portata con disinvoltura e il gilet imbottito color mare, tradiva quà e là piccole macchioline di olio motore, le mani stringevano i documenti di trasporto, come un guinzaglio, e la penna biro che usciva dal taschino era uno strumento di lavoro coccolato.
Il mattino era soleggiato e un'aria frizzante sottolineava l'imminente arrivo dell'inverno, entrò nell'atrio dell'ufficio spedizioni con il passo del viaggiatore che arriva in stazione in gran ritardo e deve fare ancora il biglietto mentre il fischio del treno annuncia la partenza prossima.
Si ferma davanti al finestrone comunicante con il tavolo operativo, lo sguardo diventa come quello degli eroi dei fumetti che aspettano solo di utilizzare i superpoteri per superare ogni ostacolo, sorride allargando la bocca e facendo vedere i denti bianchi ma storti, solo allora si accorge che il suo corpo non è più seduto sul sedile del camion ma è poggiato sull'instabile terra, umile di cemento, mai nobile come il nero asfalto.
Guarda ancora perplesso dentro il movimentato e a tratti caotico ufficio, sperando nella clemenza di una attesa breve, di un respiro lento, di un battito rallentato, di una pausa che lo faccia staccare dallo sguardo fisso alla strada, non ha tempo da perdere, deve ripartire subito, solo una piccola stasi.
La bocca emette strani rumori, dei risucchi sonori quasi a voler degustare un sapore dolce e gradevole, sospirando con innata tragicità, attirando l'attenzione su du se per un vitimismo cosi ben simulato da essere credibile, consumando brontolii e agitandosi in continuazione.
Poi quasi fosse stato folgorato da una rivelazione mistica sbotta in una richiesta mesta dai toni accativanti:
- " Dai tira fora la ciave che bevemo sto caffè...su,su, te fastu pregà!" - (DAI TIRA FUORI LA CHIAVE MAGNETICA DEL DISTRIBUTORE CHE
BEVIAMO UN CAFFE' , TI FAI PREGARE?)
L'impiegato imperturbabile lo conosce bene, sa che è uno scroccone incallito e non accenna minimamente a una risposta, lo guarda con ironia e prosegue il suo spostar carte, non ha ancora formulato la giusta risposta degna del falco che gli sta vicino.
- " Oggi xe na giornada difficile, problemi e ancora problemi...go bisogno de tirarme su...cancari!"-
- " Un caffè costa 35 centesimi di euro, la macchinetta del caffè è al centro del corridoio! signore" - risponde al balzo l'innamovibile impiegato suo interlocutore, con una ricercata forzatura dei toni.
- " Animai...me volè veder morto...!" - cosi dicendo sbatte il palato in un ultimo disperato schiocco di impotenza, per sedersi con pesantezza nella sedia , aspettando che l'iter amministrativo completi la produzione e la consegna dei documenti di accompagnamento della merce da trasportare. Un raggio di sole filtra attraverso le tapparelle e colpisce gli occhi del camionista, lo infastidisce, lo stuzzica e lo tormenta nel suo angolo morto, quasi a volerlo sfidare nell'orgoglio.
- " Tira fora un cioccolatin che go la bocca cattiva ! " - insiste il trasportatore che continua nella sua scherzosa e amichevole sceneggiata.
- " Eh...ti te son un vixia, caro mio, non te son mai contento, su su, che non te son più un putel! " - gli risponde l'amico impiegato.
- " Che disastro, non gavè mai niente quà ! "- arrendevole desiste da ogni ulteriore tentativo.
Finalmente i documenti vengono firmati e tutto è pronto per la partenza, il viso del camionista si illumina, si alza dalla sedia e guarda la vetrata opacizzata dalle manate unte, scruta la situazione, come un furetto in cerca di prede, insegue le stampanti laser nel loro lavoro ritmico, orecchia al telefono sempre attivo, alza le mani e saluta con un gesto estremo.
Si allontana con quel passo innaturale che lo fa assomigliare più a un astronauta in assenza di peso che a un essere umano, quindi prima di aprire la porta d'ingresso, si volta un'ultima volta e proclama con la ritualità della Cassandra:
- " Me gavè confusionà la testa, non capisso più un porca Giuda!...ciao... ma se sempre miei amici? " - gli occhi gli sorridono e lo spirito e quello di Steve Mc Queen.
L'impiegato alza la testa dalla tastiera per accennare una risposta a tono ma vede solo la porta vetrata oscillare su e giù con l'ombra del camionaro lontana nel piazzale, tra pochi secondi salirà in cabina ridiventando tutt'uno con il suo automezzo, del resto l'unico in grado di capirlo.
Le foglie gialle e aranciate dei pioppi cadono con lentezza nel polveroso asfalto e il rumore del motore appena riacceso, fa scappare un gruppetto di passere che si godevano il tiepido sole d'un autunno inoltrato.
Un colpetto di clacson e il camionaro si perde nel traffico della statale, uno sbuffo nero di combustibile residua combusto nell'aria,adelante! adelante! el camionaro sta arrivando:

di Zanin Roberto


zanin roberto


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