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TORRIJAS DOLCI

Stampato da : Concerto di Sogni
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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: cuocoligure
Oggetto: TORRIJAS DOLCI
Inserito il: 17/03/2008 21:48:53
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TORRIJAS DOLCI


La Settimana Santa, piú di ogni altro periodo dell’anno, offre alla cucina occasioni di grande quantitá ed infinita varietá di ricette, vuoi per i diversi momenti temporali della settimana liturgica, vuoi per la grande offerta di prodotti dell’orto, della cantina, della macelleria. Insomma, é il periodo dell’apoteosi del gusto. Si passa dai piatti poveri e penetenziali, a piatti con preparazioni elaboratissime e raffinate, dal digiuno stressimo del Venerdí Santo all’abbuffata del giorno di Pasqua e, piú ancora, di Pasquetta.
Oggi vorrei proporre una ricetta povera, facile ed antica, diffusa in molti paesi, ma soprattutto nel mondo ispanico. Si tratta delle torrijas. E’ un dolce tradizionale di Quaresima e dei primi giorni della Settimana Santa. Il suo successo, iniziato nel secolo XVIII, forse é dovuto anche al suo aspetto di carne arrostita, da mangiare in periodo di magro, si sa anche l’occhio vuole la sua parte. E` a base di pane, se ne conoscono diverse varianti, io mi limito alla ricetta classica che prevede le torrijas come dolce di fine pasto. E’ un modo di riciclare il pane duro, e si sa in tempi di sofferenza alimentare niente andava perduto (forse per questo in Francia questo stesso alimento si chiama pan perdu), il pane de giorni precedenti viene riciclato ed insaporito tanto da diventare un eccelente piatto alternativo, sia nella versione dolce che in quella salata.

Ingredienti:
Un pane di grano duro del giorno prima, si puó adoperare anche il pane per toast,
¾ di litro di latte
50 gr. di zucchero
3 uova
un cucchiaio di acqua di fiore d’arancio (o altra essenza per dolci)
cannella in polvere.

preparazione:
Bollire il latte con l’acqua di fiore d’arancio e lasciare raffreddare. Intanto si taglia il pane in fette dallo spessore, piú o meno, di un centimetro e mezzo; si mettono in un tegame dove verseremo il latte precedentemente bollito e si lascia riposare per una oretta, in modo che le fette si impregnino bene. Si battono le uova dove passeremo le fette, leggermente scolate. Si friggono in abbontante olio fino a dorarle da un lato e dall’altro, fare molto attenzione a non romperle in questa operazione. Le scoliamo e sarebbero giá...pronte da mangiare. Ma per dargli piú gusto spolverare di cannella e zucchero in polvere e aggiungere un bicchierino di vino dolce.

Pare che l’origine sia andalusa, nata in qualche convento, e che poi si sia diffusa rapidamente, un pó ovunque, data la facilitá di preparazione.

cuocoligure


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