RAI1 Rebecca , la prima moglie
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto:
RAI1 Rebecca , la prima moglie
Inserito il:
08/04/2008 14:09:25
Messaggio:
Il tema era accattivante, Rebecca, la prima moglie remake di un vecchio film in b/n ( Alfred Hitchcock, Laurence Olivier Joan Fontaine, 1940 USA ) e un bel libro di Daphne Du Maurier. Allora c'erano i mostri sacri, ma l'emotività che suscita il colore avrebbe forse potuto supplire ad eventuali carenze recitative.
In realtà non sono niente male i due protagonisti della fiction italiana, ma non ho resistito a lungo.
I dialoghi sono incomprensibili come quelli della maggior parte delle fiction italiane a partire da Elisa di Rivombrosa che ho sopportato per mezz'ora.
E' insopportabile quel modo di recitare, ma ci sono persone che parlano così? farfugliano, aspirando, tutto sottovoce, abbiamo anche avuto un bell'alzare il volume. Ho trovato anche ridicolo quel darsi del voi, sceso direttamente dalla traduzione inglese.
Peccato, mi piacerebbe vedere questa sera la Mariangela Melato, che parte fa? ma nessuno in famiglia mi permetterà di tornare su RA1.
Un'altra inezia, ma secondo me non lo è. La ragazza nel libro indossa sempre un golfino, l'abito scollato che si vede all'inizio del film non fa parte del personaggio che assomiglia, secondo l'autrice, ad Alice nel paese delle meraviglie. Quando oserà di più,con l'imponente e bellissimo costume copiato dal ritratto di Carolina de Winter scoppierà la crisi coniugale.
Fino al momento in cui ho visto il film, circa tre quari d'ora dall'inizio, non sembrava ancora decollare, anzi ogni minuto era sempre più pesante. gli attori sembrava che rallentassero e ad un certo momento dovessero smettere di parlare, di muoversi, di agire.
Elena Fiorentini
Rebecca - La prima moglie
Un film di Alfred Hitchcock da rivedere.
Joan Fontaine, George Sanders, Laurence Olivier, Nigel Bruce, Judith Anderson, Reginald Denny, C. Aubrey Smith, Gladys Cooper, Florence Bates, Melville Cooper, Leo G. Carroll, Leonard Carey, Lumsden Hare, Forrester Harvey, Edward Fielding. Genere Drammatico, b/n 93 minuti. - Produzione USA 1940.
Replies:
Topic author: detective Hayes
Replied on: 10/04/2008 22:54:28
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Io ho notato una cosa: Alessio Boni, il protagonista, tende a fare sempre gli stessi personaggi. In tutte le fiction in cui ha recitato (e vi assicuro che sono un bel po'), è sempre l'uomo (amante/marito) triste e taciturno. Sia qui che in "Cime tempestose" (sempre con Alessio Boni), c'è una scena in cui la lei di turno lo abbraccia cercando affetto e lui resta impassibile, serio, a muso duro, indifferente.
Cmq, tranne qualche punto, in cui la recitazione era proprio piatta, non m'è dispiaciuto, anche se mi piacerebbe vedere l'originale o leggere il romanzo (nonostante il periodo e il luogo dov'è ambientato non m'affascina più di tanto).
Un sorriso, Tix
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 11/04/2008 13:59:43
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La scrittrice gallese Daphne Du Maurier
aveva scritto "Gli uccelli" , e "Taverna alla Giamaica"; anche questi racconti e romanzo( diventati film nelle sapienti mani di Hitchcock) sono privi di ironia, ma non so per quale motivo, la- 1 -
De Winter a Montecarlo è spensierato se non proprio allegro, ma non è né triste né taciturno.
Nel filmato televisivo è tetro fin dalla sua prima apparizione.
Che barba, che noia!
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La seconda moglie, che ci narra la storia e di cui non sapremo il nome, è descritta come poco più che bambina, ha i capelli lisci e diritti, che indossa prevalentemente un golfino grigio. E' orfana e si guadagna da vivere come dama di compagnia.
Ha imparato a giocare a tennis ed è molto dotata nel disegno.
La sua vita, tra le feste e la monotonia delle località alla moda, è malinconica e non ha una sua vita sua autonoma.
La signora van Hopper, di cui deve sopportare i capricci per lavoro, è una signora snob, sempre alla ricerca delle celebrità del giornali pettegoli ed è molto ricca. Di tutto questo non c'è quasi traccia nel filmato.
-3-
Da ogni altra persona, compreso de Winter, il nome Max De Winterè rifiutato con forza. E' il nome della mondanità imposto da Rebecca, ma lo sapremo solo quando la coppia arriverà a Manderley.
Maximiliam de Winter, sarà Max de Winter solo per la Danvers e per il cugino di Rebecca, perché era così che Rebecca chiamava il marito.
Fare usare da De Winter il nome Max all'inizio della storia, fa perdere un altro motivo di sgomento per la seconda moglie, tutt'al più potrebbe usarlo solo la signora van Hopper.
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De Winter in compagnia della giovane orfana passa delle ore felici che gli fanno dimenticare i suoi rimorsi. Quando la signora van Hopper decide di partire all'improvviso, le chiede di sposarla, per farla diventare la sua amica, la sua dama di compagnia, teme di desiderarla come moglie e compagna di vita, la vede giovane e indifesa.Anche di questo non ho notato traccia, almeno nella prima parte, forse nella seconda, magari lo rivedrò in ore pomoridiane.
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All'arrivo a Manderley è sconvolta dalle reticenze su Rebecca, ma non capisce che il confronto è a suo vantaggio.
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La Danvers, governante ora e prima cameriera personale di Rebecca, che adorava, le suggerisce per la festa di fare copiare l’abito di un ritratto di un’ava, Carolina de Winter.
Anticipare le spalle nude a Montecarlo, fa perdere forza alla discesa dallo scalone a noi spettatori a casa e dalla sorpresa negativa che suscita in tutti i presenti, a partire dal marito. Però dovrei vedere la scena della discesa della scalone .
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 11/04/2008 14:13:36
Messaggio:
Concludo
E’ impietoso fare paragoni, lo so , ma viene istintivo, il vecchio film del 1940, con la vendita degli home video, è molto conosciuto, il paragone è sotto gli occhi degli appassionati di cinema e di racconti classici.
La firma di Rebecca, una vera ossessione per chi vive a Manderley.
Non capirò mai fino in fondo se De Winter ha realmente ucciso la moglie oppure se si è veramente trattato di un suicidio, anche se dalla corte di giustizia esce pulito.
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