Titta si è raffreddata - Racconto
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
27/12/2024
Tema:
Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto:
Titta si è raffreddata - Racconto
Inserito il:
16/04/2008 18:50:44
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La mamma sgrida Titta, perché non l' ha ascoltata e, dopo una minestra calda, la piccola viene rimboccata ben bene per non prendere altro freddo e finalmente si addormenta nel suo lettino.
La mattina dopo
La mattina dopo, al risveglio, Titta piagnucola, ha male alla testa, ha male alla pancia, è il mal di scuola? No davvero!Non ha nemmeno voglia di arrabbiarsi. Titta, a scuola, ci va volentieri tutti i giorni, senza fare capricci.
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Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 17/04/2008 11:37:58
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- 2 -
2° parte
La mattina dopo
La mattina dopo, come abbiamo letto nel capitolo precedente, Titta non si sente bene.
"E' colpa dei piedi bagnati," borbotta la mamma," se non ti viene il mal di gola è un miracolo" Dopo una breve indagine, la bimba viene riportata a letto, con un'aspirina e una bevanda calda. Nulla di grave, i piedini bagnati hanno fatto venire qualche linea di febbre e un noioso raffreddore.
L'aspirina e il calduccio del lettino fanno sprofondare la piccola in un profondo sonno benefico dal quale Titta riemerge come nuova qualche ora dopo!
"Ho fatto un viaggio nei paesi caldi", dirà più tardi con molta convinzione, merito di... ma non anticipiamo i tempi.
"Mammaaaa...sto beneee...ho sete, dammi da bere...
Vicino al letto c'è la signora Cristina, Cristi per i bambini. La mamma ha accompagnato la Cicci all'asilo ed è andata a lavorare.
Titta beve con avidità la sua aranciata e intanto continua a chiacchierare:
" Ciao , Cristi, quando sei venuta? resti? quando posso andare a scuola? mi annoiooo..." e pronunciò queste ultime parole con un'espressione così tenera che Cristi, che si atteggiava a persona severa per avere fatto la commessa o bidella, come si diceva una volta, in una scuola, si scioglie tutta come un gelato sul calorifero.
"Anch'io voglio essere Lady Oscar, voglio la camicia come la sua così, la spada e fare la guardia a Maria Antonietta e andare a cavallo con André"
"Non ho ancora detto tutto...dopo avere guardato "La spada di lady Oscar" ho avuto da tua mamma il permesso di guardare insieme a te uno dei suoi libri...che è così gelosa... guai a chi glieli tocca... e ci lascia guardare e leggere il più bello di tutti, quello con la copertina di tela rossa. "
" Grazie... graziegraziegrazieeee, anch'io lo voglio gurdare " e Titta gettò le braccia al collo di Cristi, le schioccò un baciotto sulla punta del naso che quasi quasi la faceva cadere, la povera donna.
Così iniziò il meraviglioso viaggio di Titta e Cristina tra le figure e i racconti racchiusi nel volume dei racconti di Hans Cristian Andersen,il grande scrittore danese che seppe incantare con i suoi racconti intere generazioni du adulti e bambini e di questa meravigliosa esperienza parleremo nella prossima puntata.
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 27/04/2008 13:04:37
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Ogni giorno Titta dedica un po' di spazio alla lettura, legge o si fa leggere nuove storie dal libro scritto da Andersen, alcune le conosceva attraverso i cartoons televisivi di RAI3.
Ogni giorno Titta fa nuove scoperte, ad esempio scopre che un piccolo oggetto da nulla, tanto piccolo quanto può essere un ago da cucito e tanto modesto quanto può esserlo l'ago da rammendo, può diventare protagonista di un racconto, oppure leggiamo che i fiori della piccola Ida si appassirono per avere danzato tutta la notte alla festa del Principe al Castello...ma non voglio anticiparvi nulla... nel libro c'è tutto, ogni particolare è esaminato e potete credere ad Andersen, che sa capire la voce del vento e di tutta la natura...
Mentre Titta sfogliava il libro le nacque la curiosità di saperne di più dei luoghi delle storie. Cercò le foto della Danimarca tra i libri del Touring Club. I libri del Touring sono sempre una grande risorsa, perciò non fu difficile trovare le foto di Copenaghen con la foto della statua dell'infelice sirenetta, ammirata dai turisti di ogni parte del mondo e amata dai danesi, le foto della pianura danese, dove sono ambientate molte storie... la pianura danese, così diversa dalla pianura padana, con le fattorie dove approdano le cicogne in estate, dove si vedono i cigni selavatici in volo, con le fattorie adagiate nella pianura con le galline, le oche e le anatre,come nella storia del brutto anatroccolo.
Oggi, tra le pagine del libro, appare un disegno che finora le era sfuggito.
Il disegno raffigura una teiera da cui escono rami e fiori di sambuco, in mezzo c'è Madre Sambuco, chiamata anche Driade dagli antichi Greci. "Guarda nonna, non ti sembra che ci sta facendo l'occhiolino? sssst...sta dicendo qualche cosa."
Con grande emozione dei presenti, si sente una vocina provenire dal libro.
"Mi senti? Titta? Ciao, sono io, sono madre Sambuco. Ricordi il nostro viaggio nei paesi caldi? Sono bastate due tazze fumanti di Sambuco per vivere le nostre avventure.
Il fiore di sambuco è detto anche il fiore del Ricordo , è il fiore amato dai due vecchietti seduti sotto l'albero di sambuco nell'angolo della via, quello che hai visto nella copertina del libro. "
La ninfa dei boschi, Madre Sambuco, dai lunghi capelli biondi, scostò un fiore dalla fronte e continuò: "Vuoi sapere come finisce la storia? "
Non disse altro, si ritirò nella teiera con l' albero, i rami e i fiori.
"Nonna, è andata nella teiera!" Era accaduto anche al bambino del racconto e sua mamma gli aveva risposto: "... e che se ne resti lì!"
Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 27/04/2008 15:53:48
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Le fiabe erano state raccontate per i bambini, ma anche gli adulti avrebbero dovuto avere il permesso di ascoltarle
H.C.Andersen
E' forse per questo che nonna Pina prova piacere a rileggere per le nipotine le fiabe di Andersen e dopo che Madre Sambuco si è ritirata nella teiera, riprende pian piano...
"Oggi abbiamo una fetta di pane a testa. Possiamo aggiungere della marmellata al lampone, sei d'accordo, Cicci?
Possiamo anche condire il pane con dell'olio d'oliva e un pizzico di sale, ma va bene anche così, senza condimenti, magari possiamo bere anche un bicchiere di latte."
Una merenda di pane è una novità e le due sorelline sembrano soddisfatte, soprattutto Titta, stufa dei biscotti speciali,quelli acquistati per l'influenza, molto costosi. Li compera la mamma quando qualcuno in famiglia si ammala. Vengono serviti su un vassoio di fianco alla tazza bella, che si usa per l'influenza, giusto per consolarsi un pochino.
"Quanto è buono il pane e quanto è importante per la nostra alimentazione, perché contiene le vitamine del lievito di birra e completa alla perfezione ogni alimento.
Immaginatevi quanto fosse vile e detestabile l'azione di Inger.
Quando ascoltai questa fiaba per la prima volta, ne rimasi molto impressionata e non osai mai più sprecare una briciola di pane, anche questa può essere utile a sfamare delle piccole creature.
Titta e Cicci ascoltano la storia di Inger
Inger era una bambina cattiva, tanto cattiva. Nessuno poteva immaginare che una una persona può essere così cativa e crudele, tanto meno una ragazzina, perciò tutti parlavano delle cattiverie di Inger.
Inger, che era a servizio in città, per andare a trovare i genitori ricevette in dono un abito nuovo, un delizioso cappellino con i nastri colorati per tenerlo legato al capo e un paio di deliziose scarpine nuove. I padroni avevano anche aggiunto una pagnotta appena sfornata per farne omaggio ai genitori.
Inger non a arrivò mai al paese, perché, trovandosi davanti ad una pozzanghera d'acqua, aveva usato il pane per non bagnare le scarpine: una forza misteriosa l' aveva trascinata sempre più in basso e da allora, raccontano le cronache di Danimarca, nessuno seppe più nulla.
Solo Hans Cristian Andersen venne a conoscenza di ciò che avvenne a Inger e ce lo raccontò.
Leggeremo insieme tutta la storia e degli strani luoghi dove Inger venne condotta. Però, per non farvi stare troppo con il fiato sospeso, vi anticiperò che Inger ottenne il perdono per l'intercessione di una bimba che pregò per lei. Inger pagò il suo riscatto con opere di bene donando briciole di pane agli uccellini affamati per la carestia causata da un inverno lungo e gelido.
Aveva ottenuto la salvezza per merito di una sola, unica lacrima che, arrivata a Inger, confinata nel profondo della terra, fece arrivare un raggio luminoso del sole.
Elena Fiorentini
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